Rijeka, non c’è due senza tre

Agli ottavi di Coppa Croazia i fiumani piegano in trasferta il Varaždin per 2-1, esattamente come accaduto nelle ultime due stagioni quando il Sole di Rabuzin prese poi la via del Quarnero. Pareggia Galović e decide Menalo al secondo minuto di recupero

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Rijeka, non c’è due senza tre

E sono tre. Per il terzo anno consecutivo il Rijeka ritrova il Varaždin agli ottavi di finale in Coppa Croazia e per la terza volta passa ai quarti con lo stesso risultato: 2-1. Nelle ultime due stagioni il Sole di Rabuzin ha sempre preso la via del Quarnero per cui… Ma quanta fatica. Nel capoluogo dello Zagorje i fiumani sono apparsi un po’ scarichi dopo le fatiche tra campionato ed Europa League, chiudendo in svantaggio il primo tempo, salvo poi ribaltare le sorti dell’incontro nel finale grazie a Galović e Menalo, match-winner al secondo minuto di recupero.
Rispetto al match contro la Dinamo, Rožman vara un 3-4-3 offensivo e opera un mini turnover, schierando in porta Nwolokor, a centrocampo il recuperato Čerin e in attacco Kulenović al posto dell’infortunato Andrijašević. Dentro dal primo minuto anche Štefulj, in dubbio fino all’ultimo.
Posavec trova il vantaggio
Nei primi minuti è subito il Rijeka a fare la partita, mentre i padroni di casa rimangono guardinghi. Al 6’ arriva la prima occasione: verticalizzazione di Murić, Kulenović sfugge alla ratroguardia avversaria, ma da buona posizione non trova la porta. I fiumani premono alla ricerca gol e tre minuti dopo è ancora il numero 99 ad andarci vicino, ma il suo tiro all’altezza del dischetto viene murato. I fiumani reclamano il fallo di mano, l’arbitro Lovrić lascia correre. Poco dopo Tomečak si fa male ed è costretto a uscire (e cedere la fascia di capitano a Galović), lasciando il posto a Braut. È assedio Rijeka. Al 18’ ci prova Menalo dal limite dell’area, ma anche il suo tentativo finisce lontano dalla porta di Zelenika. Il Rijeka allenta la presa e il Varaždin esce dal guscio. Al 28’ cross di Tkalčić in area, Braut e Drožđek si scontrano e rimangono entrambi a terra. Interviene anche il VAR, però Lovrić dice che non ci sono gli estremi per il calcio di rigore. Braut però zoppica e chiede il cambio dopo nemmeno 20’ trascorsi in campo. Rožman allora getta nella mischia il redivivo Arsenić, costretto a reinventarsi terzino. La squadra di casa prende coraggio e un minuto dopo ci prova Posavec dal limite: la sua conclusione finisce alta sopra la traversa. È il preludio al gol. Al 39’ angolo di Drožđek, Posavec prende l’ascensore per l’incornata che non lascia scampo a Nwolokor. Gli ospiti provano il forcing finale che però produce soltanto un tiro centrale di Murić.
Murić scatenato
A inizio ripresa i fiumani fanno tanto possesso, senza però rendersi pericolosi dalle parti di Zelenika, con il Varaždin bravo a chiudere tutti gli spazi. I ragazzi del duo Kastel-Jertec non corrono particolari rischi e al quarto d’ora Rožman toglie Smolčić inserendo Halilović per dare un po’ più di fluidità alla manovra. Al 66’ ci prova Lončar, ma la sua sventola da fuori area non inquadra lo specchio. Il Rijeka alza ulteriormente il baricentro e al 76’ Arsenić centra la traversa. Passano due minuti e arriva il pari: punizione dalla destra di Murić e capocciata vincente di Galović per l’1-1. Negli ultimi 10’ gli ospiti si lanciano in avanti alla ricerca del gol qualificazione. Che arriva al 92’ con Menalo, il quale infila Zelenika dopo una combinazione con un Murić in versione assist-man. Il Rijeka resta aggrappato alla Coppa e ora… non c’è due senza tre!

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