Rijeka, lottare con tutte le forze. Goran Tomić: «Possiamo farcela»

Stasera, con inizio alle ore 20, la gara d’andata dei play-off in casa del PAOK Salonicco. Allo stadio Toumba l’ambiente sarà infuocato

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Rijeka, lottare con tutte le forze. Goran Tomić: «Possiamo farcela»

Con un volo charter da Veglia, dopo circa un’ora e un quarto tra le nuvole, il Rijeka è atterrato ieri pomeriggio a Salonicco, sede dell’andata dei play-off di Conference League con il PAOK (inizio ore 20). A differenza del traumatico rientro da Edimburgo, il volo verso la Grecia è trascorso nella maniera più tranquilla in assoluto, senza turbolenze. In casa fiumana si augurano che possa essere così anche stasera allo stadio Toumba, noto per il suo ambiente infuocato. Perché, inutile negarlo, senza un risultato positivo all’andata il match di ritorno a Rujevica rischia di essere utile soltanto per le statistiche. Vincere sarebbe l’ideale, ma anche un eventuale pareggio andrebbe eccome bene.

 

”Credo che abbiamo recuperato bene dalla trasferta di Osijek, molto dispendiosa sotto l’aspetto fisico e mentale. Abbiamo davanti a noi un impegno ancora più difficile, contro un PAOK che ha tantissima qualità individuale e di squadra – ci tiene a precisare l’allenatore Goran Tomić –. Inutile ripetere che dovremo essere ai massimi livelli per poter sperare in un risultato positivo in vista del ritorno a Fiume. Abbiamo qualità e pertanto credo in questa possibilità”.

I problemi della vigilia non mancano di certo. Nediljko Labrović e Josip Drmić sono fuori già da qualche tempo, ma nelle ultime ore la lista degli indisponibili si è purtroppo allungata. “Abbiamo diversi giocatori infortunati. Rispetto alla gara non l’Osijek non ci sarà nemmeno Murić, così come Selahi e Hrvoje Smolčić. Stanić non è stato invece inserito nella lista UEFA – fa il punto della situazione il tecnico sebenzano –. Tuttavia, l’atmosfera in seno alla squadra è più che buona: sappiamo che cosa ci aspetta a Salonicco, ma ritengo che siamo pronti per rispondere a dovere alle sfide. Non vediamo l’ora che la partita abbia inizio”.

Del PAOK Tomić dice: “Sono una squadra che ama il possesso palla, complice il notevole numero di giocatori di qualità. Alcuni singoli sono in grado di risolvere la partita con una mossa a sorpresa oppure con la classica zampata vincente. Il PAOK costruisce la manovra d’azione con pazienza, un po’ come a suo tempo il Barcellona, e alla fine trova il modo di presentarsi dalle parti del portiere avversario. Dovremo essere compatti in tutte le linee, evitando di farci sorprendere negli ultimi trenta metri. Dobbiamo assolutamente avere fiducia in noi stessi, perché la qualità l’abbiamo. Guai, però, rinunciare a… giocare. Ciò non significa ovviamente attaccare in forze e rischiare di farci scoprire. Serve il giusto bilanciamento tra la disciplina tattica e il coraggio di aggredire l’avversario. Il tutto comportandosi ovviamente da squadra”.

Il Rijeka confida molto in Issah Abass

Pavičić: «Guai farci schiacciare»

Portiere e difesa saranno coloro che dovranno reggere maggiormente la forza d’urto del PAOK. Ma senza il lavoro “two way” tanto caro a suo tempo a Matjaž Kek, tutto diventerà molto più difficile. “Purtroppo abbiamo pescato uno degli avversari più difficili che ci potevano capitare. Il PAOK ha maggiore qualità tecnica, gioca davanti al proprio pubblico e per forza partirà con i favori del pronostico – ammette Domagoj Pavičić, che sembra aver finalmente preso per mano la squadra dopo un periodo difficile –. Il nostro errore più grande sarebbe quello di permettere ai greci di fare il proprio gioco. Dobbiamo limitare il loro raggio d’azione e tenerli quanto più lontani dalla nostra porta. Altresì bisognerà cercare di capitalizzare le occasioni che ci capiteranno nel corso dei novanta minuti. A questi livelli ogni piccolo sbaglio si paga a caro prezzo. Sarà completamente un altro tipo di partita rispetto a quella con l’Hibernian, nella quale contava moltissimo la componente fisica. Qui deciderà l’aspetto tattico o la giocata tecnica. Noi non ci sentiamo battuti in partenza e vogliamo giocarci le proprie possibilità. Salonicco è un ambiente infuocato? Ben venga! Dopo tanto tempo i tifosi sono finalmente tornati sugli spalti e per noi giocatori è un piacere giocare in uno stadio pieno. Sarà così anche per il PAOK a Rujevica. Quale risultato mi soddisfarebbe? Anche un pareggio andrebbe più che bene…”.

L’allenatore Goran Tomić ci crede

Abass: «Voglio vincere sempre»

Issah Abass non è uno che parla troppo, forse perché deve appena prendere confidenza con la nuova realtà che lo circonda. Ma al momento del suo arrivo a Fiume aveva detto chiaramente: “Ovunque ho giocato in passato i tifosi mi hanno voluto bene. Spero sia così anche al Rijeka”. Due bellissimi gol in casa della Dinamo ed ecco che il 22.enne ghanese è già diventato il nuovo beniamino dell’Armada. Con Drmić fuori combattimento, e con Obregon che fatica a esprimersi al meglio, il peso dell’attacco ricade in gran parte sulle sue spalle. Lui non è per nulla preoccupato dal fatto, anzi sembra averci preso gusto. “Sono un attaccante e il mio compito primario è fare gol. Ne ho fatti due alla Dinamo e sono contento. Se ne farò altri due al PAOK lo sarò ancora di più. Ovvio che poi a contare è prima di tutto il risultato finale. La sconfitta a Osijek ci ha dato una scossa e pertanto in Grecia mi aspetto ben altra musica da parte nostra. Abbiamo analizzato la gara del Gradski vrt e notato gli errori commessi. In tutta sincerità, ritengo che abbiamo le qualità per tenere testa al PAOK. Dobbiamo crederci ciecamente e poi non ci saranno problemi. Nel calcio non devi sottovalutare nessun avversario, ma allo stesso tempo nemmeno temerlo. Sappiamo che loro sono una buona squadra e non credo che il fatto che il campionato greco non sia ancora iniziato possa essere determinate per la qualificazione. Decideranno altri fattori. Noi, però, dobbiamo pensare esclusivamente a presentarci in campo con la voglia di fare bene. La mia filosofia calcistica dice che voglio vincere sempre, anche le partitelle in famiglia. Figuriamoci poi questa”. Issah forse non parla molto, ma in compenso ha le idee ben chiare. Ed è musica per le orecchie dei tifosi…

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