Rijeka, la crisi è ormai acqua passata. Igor Bišćan ha trasformato la squadra

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Rijeka, la crisi è ormai acqua passata. Igor Bišćan ha trasformato la squadra

FIUME | Cominciamo con un po’ di numeri: 60 giorni senza sconfitte, 8 partite disputate delle quali ben 7 vinte, un pareggio (in casa dell’Hajduk), 17 gol fatti e 7 quelli subiti. E, cosa ancora più importante, secondo posto in campionato e semifinali di Coppa Croazia raggiunte. Non serve essere certo un genio matematico o un esperto di calcio per capire che il Rijeka è uscito definitivamente dalla crisi, diventando la squadra del momento in Croazia. Il tutto dopo il cambio di allenatore, con Igor Bišćan al posto di Matjaž Kek. “Sparare a zero” sul tecnico sloveno non sarebbe né giusto né corretto, se non altro per il dovuto senso di gratitudine, ma è chiaro che Bišćan ha saputo dare la scossa all’ambiente, motivando i giocatori e riuscendo a tirare fuori il meglio da ciascuno di loro. Gongolano i tifosi (quelli più moderati, per non dire i “veri”), ma gongola anche la società, che si sta togliendo qualche sassolino dalle scarpe dopo le critiche ricevute per aver deciso di puntare su un tecnico giovane, con poca esperienza e per giunta di “scuola Dinamo”, fatto che da queste parti ti mette subito in “cattiva luce”. Lui, Bišćan, mostrando tutta la calma del mondo, non si è preoccupato per nulla, ha accettato la difficile sfida, ha creduto nelle proprie qualità e nel duro lavoro e ora sta raccogliendo i frutti. In silenzio, senza fare proclami o prendersi delle rivincite. Segno di una maturazione di allenatore ma anche di uomo, dopo i “peccati di gioventù” che qualcuno non è propenso a perdonargli.

Decisiva l’espulsione

Il 2-1 in casa della Lokomotiva nei quarti di finale di Coppa Croazia è stato una sofferenza, ma d’altronde nessuno si aspettava una passeggiata. Nel primo tempo il Rijeka sembrava troppo brutto per essere vero, mentre nella ripresa ha mostrato tutti i suoi lati positivi, facilitato (inutile negarlo) dalla superiorità numerica per 45 minuti. Heber e Gorgon hanno risposto al gol iniziale di Radonjić, con i fiumani sicuri padroni del campo e vicini al tris in più occasioni. Per migliorare ulteriormente andrebbero evitati certi errori difensivi (Mamić a Osijek, Punčec in via Kranjčević), ma i motivi per sorridere sono tanti. Anzi, a questo punto è quasi un peccato che presto ci sarà la pausa invernale.

Il tecnico: «Grande carattere»

“Due tempi completamente diversi tra loro. Il motivo principale è ovviamente l’espulsione del giocatore della Lokomotiva. Fino a quel momento c’era tantissimo equilibrio in campo – ammette Bišćan –. In una partita piuttosto bloccata e senza molte vie d’uscita, l’1-0 rischiava di essere un passivo pesante da recuperare in undici contro undici. D’altra parte, abbiamo reagito alla grande una volta in superiorità numerica. La squadra ha giocato in modo intelligente, ha trovato i varchi giusti creando parecchie occasioni da gol. Ritengo che alla fine la nostra vittoria sia del tutto legittima: siamo in semifinale di Coppa e sono molto soddisfatto per il fatto e per come si sono comportati i ragazzi. Per rimontare la Lokomotiva a casa sua bisogna avere indubbiamente carattere, e questo Rijeka ne ha parecchio”.

Gorgon: «Bravi a reagire»

Il gol partita, come detto, lo ha messo a segno Alexander Gorgon su delizioso assist di Zoran Kvržić. “Una partita difficile. In Coppa, in una gara secca, hai poche possibilità di sbagliare: se lo fai, sei fuori – taglia corto l’austriaco –. Possiamo essere soddisfatti per aver saputo ribaltare il risultato e centrato la qualificazione alla prossima frase. Andiamo avanti per la nostra strada, passo per passo”. Gorgon è tornato a inserire il proprio nome nell’elenco dei marcatori. Lo ha fatto dopo un mese e mezzo, quando segnò al Rudeš. “Per ogni giocatore, ma in particolar modo per un attaccante, il gol è come il pane quotidiano: segnare ti dà fiducia e autostima. Se poi arrivano anche i risultati, tanto meglio”.

Sabato si replica a Fiume

Assolto l’impegno di Coppa, il Rijeka si rituffa in campionato, dove c’è da difendere un secondo posto in classifica. Sì, perché sabato pomeriggio a Rujevica (fischio d’inizio alle ore 15) i quarnerini si ritroveranno ancora una volta davanti la compagine zagabrese. Al momento la graduatoria vede le due squadre appaiate in seconda posizione, a quota 30 punti, ma con la Lokomotiva che vanta una migliore differenza reti e un miglior score nei confronti diretti. Pertanto, sarà importantissimo cercare di vincere questo confronto, per poi andare a Koprivnica nell’ultimo turno del girone autunnale e provare a estendere la striscia positiva a dieci partite. Questo Rijeka ha sicuramente i mezzi a disposizione per farlo…

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