Rijeka. Il Gorica è quasi un bivio

Domenica a Rujevica il match con il fanalino di coda che precederà la serie di scontri diretti per l'Europa

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Rijeka. Il Gorica è quasi un bivio
Il Rijeka torna di scena a Rujevica dopo tre mesi: da allora sono cambiate parecchie cose. Foto: Nel PavletIc/PIXSELL

Se prendessimo in considerazione soltanto il girone primaverile il Rijeka sarebbe la seconda forza del campionato, in piena lotta per il titolo. Purtroppo, però, la pessima fase autunnale non permette ai fiumani di cullare sogni di gloria. L’imperativo è “salvare il salvabile”, missione in pieno corso di svolgimento, e cercare magari di inserirsi nella lotta per il quarto posto, che a fine stagione garantirà quasi sicuramente un posto alla prossima Conference League. Un’ipotesi concreta oppure soltanto speranze? Difficile sentenziare qualcosa in merito però le chance, tutto sommato, ci sono. Dipenderà in buona parte dallo stesso Rijeka. Lì davanti la concorrenza non sta certo brillando, a parte un Istra 1961 che per rendimento è pari al Rijeka (7 punti). I polesi sono seri candidati al quarto posto, a meno che non rallentino il passo. Varaždin e Slaven Belupo sembrano viaggare a corrente alternata, così come la Lokomotiva, mentre le prime tre della classe sono praticamente intoccabili. Ecco perché il confronto di domenica, quando a Rujevica arriverà il fanalino di coda Gorica, assume una grande importanza. Con altri tre punti in tasca, missione non certo impossibile, il Rijeka sarebbe ormai a ridosso delle pretendenti al quarto posto.

“Se ci crediamo? Eccome, e da parte mia continuerò a farlo finché la matematica non ci condannerà. Andiamo passo per passo e poi vediamo come si evolverà la situazione”, ha puntualizzato qualche giorno fa l’allenatore Sergej Jakirović. Il Rijeka sembra una squadra in salute. Sette punti in tre trasferte, tra le quali il Gradski vrt e il Poljud, non si fanno per caso. Domenica si torna a giocare davanti al proprio pubblico dopo quasi tre mesi e con ancora vivo l’incubo del 2-7 subito dalla Dinamo. C’è da farsi perdonare dai tifosi e quale migliore modo che battere il Gorica e ottenere così il terzo successo di fila. Un’eventuale vittoria aprirebbe nuovi orizzonti visto che poi ci sarà la Lokomotiva in trasferta, lo Slaven Belupo in casa, il derby al Drosina e il Varaždin a Rujevica. Quattro, anzi cinque partite nelle quali il Rijeka si giocherà il proprio futuro. “Non vedo il motivo per il quale Rijeka non dovrebbe provarci. Certo, ci sono 3-4 squadre davanti, ma una serie positiva ti permette di scalare le posizioni. L’importante è crederci”, ha detto Franko Andrijašević, che ha approfittato di un periodo di vacanza per fare una tappa a Fiume, città che ormai considera “sua” a tutti gli effetti. Il mediano, che milita attualmente nel campionato cinese, ha fatto una passeggiata per il Corso, intrattenendosi anche con alcuni tifosi e passanti. A galvanizzare l’ambiente, oltre alla scia positiva, c’è anche il fatto che l’allenatore Sergej Jakirović ha quasi tutta la rosa a disposizione, a parte Nais Djouahra e Matej Mitrović, entrambi comunque sulla via del recupero. Per il tecnico di Mostar c’è dunque l’imbarazzo della scelta. Contro il Gorica Jakirović dovrebbe confermare grossomodo lo stesso undici delle ultime uscite, d’altronde è ben noto che “squadra che vince non si cambia”. Qualche avvicendamento potrebbe comunque esserci, anche perché sono tanti a scalpitare in panchina, a cominciare da un Banda che sta impressionando Jakirović.

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