Rijeka-Hajduk, vinca il migliore Bišćan: «Una gara particolare»

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Rijeka-Hajduk, vinca il migliore Bišćan: «Una gara particolare»

FIUME | Guai arrendersi senza giocarsela sino in fondo. Soprattutto in una partita come quella di oggi (Rujevica, ore 15) con l’Hajduk. Un Rijeka in piena emergenza si appresta ad affrontare gli spalatini nel terzo derby dell’Adriatico della stagione, dopo che i primi due si erano entrambi conclusi sul punteggio di 1-1. A chi, dunque, la possibile prima vittoria? “Non ci rimane che aspettare per vedere. Più o meno si sa già tutto. Si tratta di una partita particolare per noi e per i tifosi, visto che di fronte ci sono due rivali storiche. Il derby dell’Adriatico è solitamente molto equilibrato e appassionante. Spero che possa essere così anche stavolta – osserva l’allenatore zagabrese sulla panchina dei fiumani, Igor Bišćan –. Siccome il nostro obiettivo è ottenere un risultato positivo, dobbiamo assolutamente sfoderare grinta e deteminazione. Soltanto così potremo ambire alla vittoria. L’Hajduk è in netta ripresa, molto diverso da quello affrontato nel girone autunnale. Praticano uno specifico stile di gioco e non c’è dubbio che ci aspettano novanta minuti molto complicati sul piano tecnico e tattico. I punti sono importanti per entrambe le squadre e oserei dire che in palio ce ne sono 6 e non 3, come già nel caso con il Gorica. La gara di sabato è molto più di una partita qualsiasi o anche di un derby: è un autentico test delle possibilità di Rijeka e Hajduk in questa seconda parte di stagione. Gli spalatini arrivano qui molto carichi, complici i successi con Osijek e Lokomotiva. Direi che il loro entusiasmo ha buone fondamenta. Sta a noi farli tornare con i piedi per terra“.

Anche Gorgon in dubbio

Più che l’Hajduk, a preoccupare Bišćan sono le tante indisponibilità, alcune dell’ultima ora. “Rispetto alla contesa con l’Inter non è cambiato tanto, anzi, se possibile, le cose stanno anche peggio. Vuk si è fatto male e per lui probabilmente la stagione è già finita. Peccato, perché si stava comportando più che egregiamente. Tomečak non è ancora sempre pronto, mentre Gorgon è a letto con una virosi. In quanto a Punčec, in un primo momento sembrava che potesse farcela a recuperare, ma con il passare delle ore ho sempre più dubbi in merito. A parte loro, non ci saranno nemmeno Raspopović, Capan, Pavelić, Heber e Čolak. Inutile piangerci addosso, siamo nella medesima situazione già da diverse settimane e cercheremo di inventare qualcosa di utile anche stavolta”. Come ad esempio Zoran Kvržić nella posizione di terzino destro… “A inizio era una possibilità che non prendevo nemmeno in considerazione, ma viste le esigenze ho provato a schierarlo in quel ruolo e lui si è comportato benissimo, al di là di ogni previsione. Sicuramente è un particolare da tenere in considerazione anche in futuro”, conferma Bišćan, che ha poi precisato: “Non ho chiesto alla società di intervenire sul mercato, se poi dovesse arrivare qualcuno ben venga”.
La formazione è dunque praticamente fatta. In porta ci sarà Sluga, con la linea difensiva composta da Mamić, Escoval, Župarić e Kvržić. Nel cerchio di centrocampo giostreranno Lončar e Pavičić, mentre le tre mezzepunte dovrebbero essere Gorgon, Halilović e Acosty. In attacco, nel ruolo di punta unica, spazio a Puljić. Murić, come conferma Bišćan, è disponibile, ma gli serve un po’ di tempo per migliorare la tenuta fisica ed entrare negli schemi di gioco. Il neoarrivato partirà dalla panchina, dove troveranno posto tanti giovani, fra i quali anche Milan Ristovski, da poco rientrato dal prestito al Krško.

Puljić: «Quell’1-1 brucia ancora»

Ad affiancare il tecnico alla consueta conferenza stampa che precede le partite è stato Jakov Puljić, autore di una doppietta a Zaprešić. “Ci aspetta una partita complicata, ma giochiamo davanti ai nostri tifosi e siamo padroni del proprio destino. Mi aspetto uno stadio pieno, una bella atmosfera sugli spalti e ovviamente una vittoria del Rijeka. La doppietta con l’Inter? Molto importante dall’aspetto psicologico, anche perché alla fine è servita per la vittoria. Comunque, a contare è soprattutto il bene della squadra; chi fa i gol è un discorso secondario. Speriamo che sabato arrivi un’altra bella vittoria, anche perché l’1-1 casalingo di qualche mese fa brucia ancora tantissimo. Quella gara l’avevamo dominata in lungo e in largo e meritavamo assolutamente di vincerla, ma alla fine una disattenzione ci è costata il calcio di rigore e i tre punti. Dobbiamo giocare con il cuore e con la testa, ovvero aspettare il momento più opportuno per colpirli. Abbiamo i mezzi per farlo”.

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