Rijeka. Finalmente la vittoria

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Rijeka. Finalmente la vittoria

ZAPREŠIĆ | Il Rijeka torna alla vittoria e questa è già di per sé una buona notizia. Se a ciò aggiungiamo poi anche un gioco abbastanza convincente, allora il debutto di Igor Bišćan sulla panchina fiumana ha prodotto i… risultati sperati. Per dire che il Rijeka è guarito bisognerà aspettare per lo meno il derby con l’Hajduk della prossima settimana, ma il 2-1 in casa dell’Inter di Zaprešić è sicuramente un buon punto di partenza. A patto di lavorare sodo e migliorare di turno in turno.
Il neotecnico non cambia più di tanto rispetto al suo predecessore Matjaž Kek, ed è in un certo senso anche logico visto che non aveva né il tempo né il modo per apportare modifiche radicali. Gli interpreti sono gli stessi, così come anche lo schema tattico. Una novità c’è comunque: la fascia di capitano è sul braccio di Gorgon e non di Sluga. Toplak, che considerava a luglio i fiumani come i maggiori pretendenti al titolo, dà fiducia in difesa a Jasmin Čeliković, in prestito dal Rijeka, mentre gli ex Ajayi e Solomon iniziano dalla panchina.
I quarnerini partono con il piglio giusto, comandando il gioco e riversandosi spesso dalle parti di Matković. I padroni di casa scelgono la prudenza, una “tattica” che si rivela sbagliata visto che dopo 13 minuti il Rijeka si porta in vantaggio. Čolak riceve palla all’altezza dei venti metri, la controlla e lascia partire una conclusione che spiazza il portiere avversario, complice anche la deviazione di un giocatore di casa. L’Inter accusa il colpo e appena due minuti dopo rischia di subire il raddoppio: stavolta, però, il tiro di Čolak non finisce in rete. Al 18’, sempre il numero 17 entra in area di rigore e prova a sorprendere Matković con un diagonale, quando avrebbe magari potuto servire Pavičić, tutto solo nei sedici metri. È un Rijeka determinato e concreto, che dà indubbiamente segni di risveglio. Sul più bello, quando avrebbe forse potuto affondare il colpo, ecco la classica ingenuità che andrebbe evitata in tutti i modi. Nell’arco di appena sei minuti Lončar colleziona due ammonizioni per falli inutili ed è costretto a lasciare il campo anzitempo, lasciando i compagni di squadra in inferiorità numerica. Ciò nonostante, al 42’ Gorgon va via in contropiede, ma calcia a lato. E l’Inter? I padroni di casa si vedono soltanto sul finale di tempo, mettendo i brividi a Sluga. Bosec va via sulla destra e mette in mezzo, Escoval respinge sui piedi di Vuk, il cui tiro finisce a fil di palo.
Stesso, in sostanza, il copione a inizio ripresa. Il Rijeka fa girare bene la palla, mentre l’Inter fatica a trovare le contromisure al gioco dei fiumani. E al 63’ arriva il raddoppio. Pavičić va via alla difesa di casa e, invece di cercare la conclusione personale, serve Čolak, che non ha difficoltà a insaccare. Per l’attaccante, dunque, due gol in una stessa partita dopo il magro bottino di un centro in dieci gare. L’Inter cerca di reagire, anche perché ormai non ha nulla da perdere. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Šimunec schiaccia di testa, ma Pavelić salva sulla linea di porta. Toplak inserisce prima Solomon e poi Ajayi: la punta nigeriana trova la zampata vincente all’84’ che rischia di compromettere una partita in gran parte dominata. Negli ultimi dieci minuti i quarnerini soffrono, ma difendono il vantaggio e portano a casa tre punti importantissimi per la classifica e il morale.

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