Rijeka. Dopo la Coppa è tempo di addii

Il primo a lasciare Fiume è il capitano Alexander Gorgon, che continuerà la carriera in Polonia, al Pogon Szczecin

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Rijeka. Dopo la Coppa è tempo di addii

Due giorni di riposo per godersi la vittoria in Coppa Croazia e trascorrere un po’ di tempo in famiglia, poi tutti a pensare già alla prossima stagione, che inizierà a Ferragosto. Nel bel mezzo, in appena una decina di giorni, per la società sarà tempo di mercato, che quest’estate, forse come mai negli ultimi anni, sarà rigorosamente in uscita. L’obiettivo del Rijeka, anzi del presidente Damir Mišković, è chiaro: vendere il vendibile per far quadrare i conti dopo la crisi dovuta al coronavirus. In pratica nessuno è incedibile in caso di un’offerta soddisfacente. Il primo a lasciare Fiume è così Alexander Gorgon, come aveva “anticipato” lo stesso giocatore dopo la finale di Sebenico. Ieri è arrivata anche la conferma da parte del club quarnerino: l’attaccante austriaco proseguirà la sua carriera al Pogon Szczecin dopo aver collezionato 127 presenze e 42 gol con la maglia fiumana. Alex, Gogi o Gorgonzola, come lo chiamano amici e conoscenti, era diventato con gli anni il beniamino dei tifosi e il capitano della squadra, a testimonianza che si tratta di una persona stupenda ancora prima di un professionista serio. Lo si nota anche nelle sue parole d’addio, o magari di arrivederci: “Sono triste per il fatto che me ne vada, ma questo è il calcio e il business. Sono sicuro che ci rivedremo ancora in futuro. A Fiume ho trascorso quattro anni bellissimi, conditi da altrettanti trofei. Ognuno di essi ha per me un valore speciale. Nel primo anno ho vinto la Coppa e lo storico titolo nazionale, mentre qualche giorno fa un altro Sole di Rabuzin come regalo d’addio. A Fiume ho incontrato tante persone stupende, ho fatto amicizie che rimarranno nel tempo. La mia famiglia ha trovato una seconda casa e a tutti noi dispiace andarsene. Il gol che ricorderò? Quello della mia prima partita a Rujevica contro la Dinamo. Ma anche le reti ad Atene in Europa League. Per me inizia una nuova avventura da calciatore e un nuovo capitolo di vita. Spero di riuscire ad ambientarmi in Polonia così come sono riuscito a farlo a Fiume e al Rijeka”.
Gorgon è già in Polonia dove, dopo aver superato le consuete visite mediche, ha firmato un contratto triennale con il Pogon. Indosserà la maglia numero 20, come al Rijeka, e si unirà ai nuovi compagni nel ritiro di Opalenica. “Lo seguivamo ormai da anni, però finora il suo ingaggio era troppo elevato per le nostre casse. Adesso che le cose sono cambiate, abbiamo capito che era il momento giusto per presentare un’offerta. Contiamo sulla sua esperienza e qualità tecnica. In carriera ha segnato tantissimi gol, proprio ciò che ci aspettiamo da Alex anche qui”, le parole del direttore sportivo del Pogon, Dariusz Adamczuk.
Gorgon parla benissimo il polacco considerando che i suoi genitori sono originari di quel Paese. Il padre Wojciech aveva giocato a suo tempo per il Wisla Cracovia e per lo Zaglebie Sosnowiec prima di emigrare a Vienna, dove è poi nato Alexander. Dopo aver trascorso in pratica tutta la carriera all’Austria Vienna, nel 2016 era approdato al Rijeka.

Mance al posto di Juričić

La finale di Coppa Croazia ha rappresentato l’ultimo giorno di lavoro anche per Srećko Juričić in veste di direttore sportivo. Rimarrà al Rijeka, ma il suo posto è ora ufficialmente di Ivan Mance, finora suo assistente.
“Per me è la sesta volta che vinco una Coppa nazionale, a prescindere se da giocatore o da dirigente. E ne sono ovviamente felicissimo. Questo è l’ennesimo grande successo per il Rijeka, con un po’ di fortuna e concentrazione siamo riusciti a fare nostro il Sole di Rabuzin. La stagione è stata più che positiva sul piano sportivo, Abbiamo centrato tutti gli obiettivi presupposti: il bis in Coppa, la qualificazione nelle competizioni europee e l’affermazione dei giovani. A Sebenico erano in campo quattro prodotti del nostro vivaio e un quinto, Smolčić, avrebbe sicuramente giocato se non fosse stato infortunato”.

Sempre gli stessi obiettivi

In sostanza, questi saranno gli obiettivi anche per la prossima stagione. “Sono anni che ripetiamo ormai la stessa cosa: vogliamo mantenerci ai vertici del calcio nazionale e, se possibile, provare a vincere qualche trofeo. Altresì è importante essere presenti sulla scena europea, con l’obiettivo di andare quanto più lontano. Qui, però, dipende anche dal sorteggio e dall’avversario da affrontare. In tutta questa storia, non bisogna trascurare il lavoro con i giovani, che rappresentano il futuro del Rijeka. Purtroppo, vista la situazione globale dobbiamo essere preparati a un possibile esodo da parte dei giocatori attualmente in rosa e di un ulteriore ringiovanimento della squadra. Qualcuno probabilmente arriverà, ma sarà un mercato soprattutto in uscita, dettato da fattori sui quali non abbiamo potuto incidere”, conferma Juričić.

Interesse sì, offerte no

Per ora l’unica partenza è quella di Gorgon. “Considerato il valore del giocatore e della persona, abbiamo voluto andargli incontro e lasciarlo partire. In quanto agli altri giocatori, c’è parecchio interesse, ma non anche offerte concrete. D’altronde, siamo soltanto in una fase embrionale del mercato. La prima parte di stagione sarà molto difficile per gli allenatori in quanto dovranno trovare l’undici ideale con la consapevolezza di poter rimanere, da un momento all’altro, senza diversi titolari. Succede di anno in anno, e quest’estate il problema si pone ancora di più. Il Rijeka ha saputo superare diversi momenti difficili e lo saprà fare anche in futuro…”, conclude Juričić.
In quanto alle possibili partenze, è chiaro che il pezzo più pregiato è Antonio Mirko Čolak, capocannoniere del Rijeka e della Prima Lega con 20 gol. Il suo cartellino viene valutato circa 3-4 milioni di euro. L’altra partenza “pesante” potrebbe riguardare Franko Andrijašević, che comunque non è un giocatore del Rijeka. Lo spalatino vorrebbe rimanere per un’altra stagione, ma dipenderà dalla volontà del Gent. A conti fatti, nelle prossime settimane Simon Rožman potrebbe rimanere senza i tre top scorer della squadra. Il quarto, Robert Murić, che ha all’attivo 6 reti (come Gorgon), rimane un’incognita al punto di non riuscire a ottenere la completa fiducia di nessun allenatore.

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