Rijeka. C’è spazio per l’ottimismo

L’allenatore Jakirović sta plasmando una squadra a proprio piacimento. I neoarrivati si sono inseriti bene. Per un primo giudizio bisognerà aspettare la trasferta a Osijek

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Rijeka. C’è spazio per l’ottimismo
Niko Janković (con la palla). Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Che Sergej Jakirović sappia il fatto suo i tifosi del Rijeka lo hanno capito ormai da tempo. Una prima volta già ai tempi del Gorica, quando aveva dato spesso del filo da torcere anche alla stessa squadra fiumana (ben superiore a quella di oggi, nda), e poi nel periodo trascorso allo Zrinjski Mostar, che ha portato la scorsa stagione al titolo nazionale a suon di record. Ora sta iniziando a far vedere le sue qualità di allenatore anche a Fiume. Il Rijeka, per lo meno quello visto per 70’ contro l’Honved, sembra una squadra in crescita, ben diversa da quella “ammirata” nel girone autunnale. Per un giudizio definitivo bisognerà comunque aspettare la ripresa del campionato e l’insidiosa trasferta a Osijek, ma anche le partite a seguire. Al momento, questo è fuori dubbio, Jakirović ha cambiato il DNA della squadra. Chi va in campo lo fa con maggiore voglia e convinzione, anche nelle amichevoli. Merito soprattutto dei neoarrivati, che sembrerebbero aver dato nuova linfa. Quando Jakirović aveva chiesto Marin e insistito al massimo per Janković sapeva benissimo perché lo faceva. E, difatti, il 2-0 all’Honved porta soprattutto la loro firma: Niko, da vero playmaker, ispira e Antonio, schierato a sinistra, finalizza. Tutto molto semplice. A trarne dei benefici sono poi anche gli altri, a cominciare da un Frigan che non sente più la pressione di dover segnare a tutti i costi. Dietro, poi, uno come Dilaver ha dato sicurezza e punti di riferimento.

Sergej Jakirović può essere soddisfatto.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Automatismi da migliorare
“Ho visto tante cose buone, ma non facciamoci prendere da facili entusiasmi in quanto c’è ancora parecchio da lavorare, in particolar modo per quanto concerne gli automatismi in attacco – avverte i più ottimisti Jakirović –. Attraverso gli allenamenti cerchiamo di trovare le soluzioni ideali, però ci vuole inevitabilmente del tempo in quanto ci sono 6-7 nuovi arrivati che devono trovare l’intesa tra loro stessi e i compagni di squadra. Mi piace vedere la squadra attaccare e creare occasioni, ma personalmente ci tengo molto a curare la fase difensiva. Al momento vedo parecchia compattezza e aggressività in tal senso. A questo Rijeka è difficile segnare, il che rimane una nostra priorità. Il resto arriverà con il tempo, quando verranno oliati al massimo i meccanismi offensivi”.
Credere in ciò che si fa
Le amichevoli sono indicative sino a un certo punto, quando iniziano gli impegni ufficiali la musica spesso cambia. Nel caso del Rijeka la trasferta del 21 gennaio al Gradski vrt sarà un indicativo banco di prova. “Credo che al momento nessun allenatore di Prima Lega sa di preciso come figurerà e come si comporterà in campo la sua squadra. Né io né il collega dell’Osijek. Ma è del tutto logico, visto che la lunga pausa e il mercato giocano spesso un ruolo importante in queste situazioni. Il Rijeka ha cambiato tanto, ma anche loro hanno perso giocatori importanti. Dobbiamo credere in ciò che stiamo facendo, nel nostro lavoro. Ai miei ragazzi ho chiaramente detto e ripetuto più volte che per noi il 21 inizia un nuovo campionato. Ciò che è successo fino a due mesi fa non conta ormai più nulla. Dall’energia e dall’entusiasmo che ho visto negli allenamenti nelle ultime sei settimane, ovvero dal mio arrivo a Fiume, posso dire che siamo sulla strada giusta per quanto concerne tutti i segmenti di gioco”.

Undici praticamente fatto
Come detto, Jakirović è uno che sembra avere quasi sempre le idee chiare. Possiamo pertanto dire che l’undici visto dall’inizio con l’Honved dovrebbe essere quello che sfiderà anche l’Osijek. Ovviamente sono sempre possibili degli avvicendamenti, ma in questo caso potrebbe trattarsi al massimo di un nome. Qui ci riferiamo in particolar modo a Labrović, che ha saltato il test contro gli ungheresi in quanto influenzato. Nediljko è sulla via del recupero e al Gradski vrt dovrebbe toccare a lui. Vukčević e Grgić saranno gli esterni, con Dilaver a dirigere la difesa. Accanto a lui probabile l’impiego di Galešić, che rientra in pieno nel progetto di affermazione dei giovani. Eventualmente spazio a Krešić, il quale non ha però svolto la completa preparazione e parte dalle retrovie. I due di centrocampo saranno quasi sicuramente Hodža e Selahi, in attesa che Banda trovi la condizione migliore.
Occhio, però, alla sempre imprevedibile situazione di mercato, soprattutto con l’albanese che ha tanti ammiratori all’estero. Le partenze sono, insomma, possibili da un momento all’altro.
Per quanto riguarda dalla cintola in su, sulla sinistra spazio a Marin. Janković agirà da playmakar, mentre sulla destra ci sarà Ampem. Il ruolo di punta centrale toccherà a Frigan, dopo che l’esperimento con Matija esterno di destra non ha dato i frutti sperati.

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