Rijeka, addio sogni di gloria

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Rijeka, addio sogni di gloria

MARCATORE: 0-1 Mortensen all’83’.
RIJEKA (4-2-3-1): Sluga, Zuta, Punčec, Župarić, Pavelić (dall’87’ Čolak), Grahovac, Čanađija, Heber (dal 76’ Kvržić), Pavičić (dal 65’ Puljić), Acosty, Gorgon. All.: Matjaž Kek.
SARPSBORG (4-4-2): Vasyutin, Thomassen, Tamm, Jorgensen (dal 58’ Utvik), Tveita (dall’82’ Larsen), Askar (dal 77’ Heintz), Zachariassen, Lund-Nielsen, Halvorsen, Mortensen, Muhammed. All.: Geir Bakke.
ARBITRO: Rumsas (Lituania).
NOTE: stadio Rujevica, spettatori 5.351. AmmonitI: Halvorsen, Zuta, Muhammed.

FIUME – L’avventura europea del Rijeka finisce dopo appena due partite. Quelle con il Sarpsborg, formazione norvegese che ha messo in evidenza tutti i limiti dei fiumani, prima incapaci di vincere una partita che dovevano far loro (1-1 in Norvegia) e poi altrettanto incapaci di gestire il vantaggio del gol in trasferta. Perché ieri sera a Rujevica la squadra di Matjaž Kek si è incredibilmente fatta superare per 1-0 dai coriacei scandinavi, attendisti ma capaci di colpire al momento più opportuno. Il tutto la complicità del Rijeka, inguardabile per modo di giocare e atteggiamento. Kek dovrà inevitabilmente dare delle spiegazioni, ai tifosi, ma ancora di più alla società. Perché questa eliminazione è anche, o soprattutto dolorosa, per le casse societarie.

 

Le formazioni sono quelle annunciate. Lo sloveno lancia nuovamente dall’inizio Pavičić e Acosty, tenuti a riposo con l’Hajduk. Il numero 24, a detta di Kek “ha ultimamente giocato male”, ma resta comunque un punto di riferimento, un elemento senza il quale è difficile immaginare il presente. Bakke, tecnico degli ospiti, conferma invece in blocco l’undici che aveva costretto i fiumani al pareggio nella gara d’andata.

 

Come prevedibile, i quarnerini provano subito a imporre il loro ritmo di gioco. Ma alcuni errori banali testimoniano la tensione a causa dell’importanza della posta in palio. La prima conclusione verso la porta è degli ospiti, con Lund-Nielsen che ci prova di testa senza troppa fortuna. I padroni di casa rispondono con un diagonale di Acosty, che costringe il portiere Vasyutin alla respinta. Heber, altro giocatore ultimamente accusato di scarso rendimento, sembra in serata mettendo spesso in difficoltà Tveita. Al 13’ va via sulla sinistra, ma cerca di fare tutto da solo e l’opportunità svanisce. Gli ospiti, che devono assolutamente segnare per sperare di passare, si vedono al 16’: Halvorsen calcia da posizione decentrata, Sluga si distende ma non deve intervenire perché la palla sibila accanto al secondo palo. Non è certo una partita spettacolare e i fiumani, inutile negarlo, faticano parecchio. Il Sarpsborg intuisce le difficoltà dell’avversario e prende confidenza con il passare dei minuti. Ci vuole poco, come ad esempio i tentativi di Pavičić e Acosty sventati da Vasyutin, per scaldare il sempre partecipe pubblico fiumano. Che all’intervallo, comunque, qualche malumore lo manifesta.

 

La ripresa si apre con il tentativo di Gorgon, senza effetto. Succede poco o nulla, con tanti errori da ambo le parti. Di occasioni da gol nemmeno l’ombra. Al 63′, tuttavia, il neoentrato Utvik mette i brividi a Sluga, calciando a lato di testa. Kek corre ai ripari: fuori il deludente Pavičić e dentro Puljić, mentre Heber cede il posto a Kvržić. Ma in sostanza cambia poco o nulla, con la partita che rimane inguardabile. Quando lo 0-0 sembra ormai scontato ecco il gol di Mortensen (errore collettivo della difesa fiumana) che “gela” Rujevica, promuove il Sarpsborg ai play-off e apre inevitabilmente una serie di interrogativi. Perché questo era un obiettivo assolutamente da centrare…

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