Domani, con inizio alle ore 17.30, il Rijeka è atteso dalla penultima partita casalinga dell’anno. Ospite a Rujevica sarà il Gorica, fanalino di coda e compagine che non ha conquistato nel corso della stagione nemmeno un punto fuori casa. Inutile dire che la compagine fiumana è la grande favorita della vigilia, soprattutto in virtù della buona prova al Maksimir dove, questa l’impressione generale, avrebbe meritato anche qualcosa in più dell’ottavo pareggio stagionale. Tutto tranne i tre punti sarebbe pertanto un notevole passo falso nella corsa per il titolo invernale insieme all’Hajduk, leader in classifica, e alla Dinamo, che insegue i fiumani a una lunghezza di distacco.

“Non dobbiamo assolutamente lasciarci ingannare dalla posizione del Gorica in classifica. Ci aspetta una partita difficile dato che parliamo pur sempre di una squadra che ha imposto il pareggio alla Dinamo e che abbiamo battuto con notevoli difficoltà a Velika Gorica – avverte i più ottimisti il tecnico montenegrino sulla panchina quarnerina, Radomir Đalović –. Accettiamo ovviamente il ruolo di favoriti, ma se non avremo le stesse motivazioni e la stessa determinazione che abbiamo dimostrato contro la Dinamo rischiamo di imbatterci in grossi problemi. In quanto alla formazione, Radeljić ha iniziato ad allenarsi e difficilmente sarà arruolabile, mentre l’assenza del capitano Smolčić, che ha tre cartellini gialli, sarà pesante visto che lui è la nostra maggiore garanzia sotto ogni aspetto. Ilinković ha ripreso la preparazione normale, mentre tutti gli altri giocatori sono a mia disposizione. Giochiamo in pratica senza attaccanti? A dire il vero Fruk se la sta cavando molto meglio che diverse punte di ruolo. Qui mi riferisco a un po’ tutte le squadre del campionato, non esclusivamente al nostro caso”.

Dimostrato il nostro valore
I novanta e passa minuti con la Dinamo lasciano spazio all’ottimismo e i giocatori fiumani hanno motivo per essere soddisfatti. È stata infatti una prestazione che avrebbe meritato di essere premiata con i tre punti. Ma allo stesso tempo rappresenta anche un’indicazione per le prossime partite, quelle che attendono il Rijeka da qui alla fine della prima parte della stagione. “Avevo detto dopo la gara con l’Osijek, quando purtroppo abbiamo perso due punti in pieno recupero, che non vedevo l’ora che arrivi la sfida del Maksimir contro una squadra che milita in Champions League. Guardo i miei giocatori tutti i giorni in allenamento e a volte mi dispiace che vengano un po’ trascurati o snobbati dall’opinione pubblica perché hanno grandi qualità tecniche e umane. Sono ovviamente soddisfatto di come abbiamo giocato contro la Dinamo, ma è comunque un peccato non aver vinto perché eravamo superiori per buona parte dell’incontro. Sicuramente questo ci dà motivazione, voglia e forza per andare avanti. Abbiamo comunque già dimenticato la gara con la Dinamo e quella con il Gorica è al momento la nostra preoccupazione più importante. Se non dovessimo vincere, resterà soltanto il ricordo che a Maksimir abbiamo giocato bene. Fatto poi del tutto irrilevante senza l’eventuale bottino pieno sabato a Rujevica”.
Đalović ha voluto tracciare una parallela tra il Gorica di oggi con quello che il Rijeka aveva battuto a Velika Gorica grazie al gol di Niko Janković. “Allora avevano un altro allenatore e un modo di giocare ben diverso da quello attuale. Con l’arrivo di Mario Carević hanno cambiato modulo tattico. Le differenze ci sono sicuramente, ma noi ci stiamo preparando per tutte le eventualità possibili. Non credo comunque che possono più di tanto soprenderci. Hanno discrete qualità e dei buoni giocatori come Pršir. Oserei dire che sono una combinazione di esperienza e di gioventù. Avranno sicuramente grande voglia e motivazione, ma se i miei giocatori saranno allo stesso livello come contro la Dinamo sono convinto che tutto andrà per il verso sperato. La qualità è dalla nostra parte e giochiamo davanti ai nostri tifosi: i tre punti sono pertanto l’unica opzione accettabile”.