Quando il fair play vale più di una vittoria

La 16.enne pallavolista dell’Umago, Ema Stikić, si è resa protagonista di un bellissimo gesto di correttezza a Zara

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Quando il fair play vale più di una vittoria

Lo sport è innanzitutto competizione. Un mix di adrenalina e di cattiveria agonistica. Ma c’è un altro aspetto che fa dello sport una meravigliosa metafora della vita: il fair play. Una delle discipline più inclini al concetto del “giocare corretto” è certamente la pallavolo. E di esempi ad alti livelli, in cui un campione o una campionessa si rendono protagonisti di gesti di grande generosità, ce ne sono diversi. Gesti che fortunatamente non mancano nemmeno nelle categorie inferiori, soltanto che il più volte non si vedono perché lontani dalle luci dei riflettori. Ma è proprio qui, dove i più giovani inseguono i loro sogni e dove il divertimento viene anteposto all’agonismo, che il fair play assume un significato ancora più rilevante. Come successo al recente campionato nazionale cadetto andato in scena a Zara e che ha visto la 16.enne umaghese Ema Stikić, studentessa del secondo anno alla SMSI Leonardo da Vinci di Buie, compiere un bellissimo gesto di correttezza. Nel quinto e decisivo set della sfida tra il suo Umago e il Rijeka, che vale l’accesso alle semifinali, dopo un’azione a muro Ema tocca accidentalmente la rete, l’arbitro però non si accorge dell’infrazione e l’azione prosegue ma Ema, senza pensarci due volte, alza la mano e segnala l’invasione. Il giudice di gara assegna il punto al Rijeka. È quello decisivo, che spedisce le fiumane in semifinale. Le compagne e il suo allenatore rimangono per un attimo increduli, ma subito dopo corrono ad abbracciarla per complimentarsi per il coraggio e l’onesta dimostrata, sebbene quell’ammissione sia costata la sconfitta. Il suo gesto non passa però inosservato e qualche tempo dopo la Federvolley le regala la maglia della nazionale croata e una lettera di ringraziamento.

 

«Ho agito d’istinto»
“Ripensando a quell’episodio, ci tengo a ringraziare ancora una volta le mie compagne e l’allenatore per avermi sostenuta e appoggiato quel mio gesto, arrivato in un momento decisivo della partita e che forse ci ha negato la gioia della vittoria – ha detto Ema dopo aver ricevuto l’omaggio –. Ringrazio altresì la Federazione per avermi regalato la maglia della nazionale. È stata davvero una bellissima sorpresa e sarà un onore e una gioia poterla indossare. Il match contro il Rijeka era molto combattuto, si giocava punto a punto. Nel quinto set, in quel momento decisivo della partita, ho agito nella maniera che ritenevo più giusta, sebbene abbia sancito la nostra sconfitta. Credo che lo spirito sportivo e il fair play siano due valori ben più importanti di una vittoria sul campo”.

Oltre alla maglia della nazionale e alla lettera di ringraziamento, la Federazione ha voluto complimentarsi con Ema anche tramite una nota apparsa sul proprio sito.

“Il fair play è una regola non scritta e una virtù che racchiude in sé la vera essenza dello sport. Ogni competizione sportiva ci rende persone migliori, a patto però di rispettare le regole e l’avversario. Con il suo gesto Ema ha ricordato a tutti l’importanza del concetto di correttezza sui campi da gioco e di come la vittoria non sia tutto nello sport. Ci auguriamo che il suo esempio verrà seguito da tanti altri atleti”.
Parole alle quali ci uniamo anche noi: complimenti davvero Ema e in bocca al lupo per tutto!

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