Obregon fa felici il Rijeka e Jakirović

I fiumani, in superiorità numerica dal 12’, non convincono con lo Šibenik. Al gol di Frigan risponde Delić, poi sul finire il colombiano segna di tacco la rete del successo

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Obregon fa felici il Rijeka e Jakirović
Selahi tenta di superare Čanađija, Arai e Grgić osservano. Foto: Hrvoje Jelavic/PIXSELL

Mettiamola così, con la solita frase fatta e francamente anche un po’ banale: ciò che conta davvero è aver vinto. Perché della prova del Rijeka in casa dello Šibenik verrà ricordato in effetti soltanto il successo per 2-1, che allontana i fiumani dalla zona pericolosa della classifica e permette loro di tirare un sospiro di sollievo. Tutto il resto, a partire dal livello del gioco espresso, è meglio dimenticarlo in fretta. E non soltanto perché di fronte c’era una squadra peggio classificata, ma in particolar modo per il fatto che i quarnerini hanno giocato in superiorità numerica per oltre 80’, senza praticamente combinare nulla di buono. Al vantaggio iniziale di Frigan ha risposto quasi subito Delić su rigore, poi, a tre minuti dallo scadere del tempo regolamentare, Obregon ha piazzato la zampata vincente.

«Bella perché è la prima»
“Una vittoria sudata sino in fondo. Per me è particolarmente dolce visto che è la prima con il Rijeka – ammette l’allenatore Sergej Jakirović –. Il fatto di essere stati in superiorità numerica dal 12’ ci ha sicuramente semplificato le cose. Abbiamo provato a sfondare la linea di difesa dei padroni di casa, ma non è stato per nulla facile. Inoltre lo Šibenik è stato pericoloso in azioni di contropiede e ripartenze. Nella ripresa ho operato alcuni cambi, inserendo giocatori maggiormente volti all’attacco. Volevo guadagnare qualcosa sul piano della velocità, anche se il campo pesante e le condizioni meteo hanno inciso parecchio. Visto il forte vento era difficile controllare la palla, soprattutto nel gioco aereo, e pertanto più volte ci sono state alcune situazioni davvero buffe in campo. Alla fine i nostri sforzi sono stati ricompensati con i tre punti. Non abbiamo brillato, questo è ovvio, ma faccio comunque i complimenti alla squadra per l’impegno”. Poi qualche parola su Obregon. “Si è allenato bene ultimamente. Bello sapere che i due attaccanti hanno segnato entrambi, questo è ciò che ci serve come il pane – prosegue il tecnico –. Quattro punti in due trasferte? Abbiamo lavorato sodo e direi che i frutti iniziano a farsi vedere. Per ora le cose stanno andando secondo i piani, abbastanza bene. Dobbiamo cercare di continuare di questo passo e migliorare di partita in partita”.

Sergej jakirović.
Foto: Hrvoje Jelavic/PIXSELL

La storia si ripete
Era il 17 luglio 2022, nell’ambito della prima giornata, quando il colpo di testa di Jorge Obregon permise al Rijeka di espugnare Sebenico per 1-0. Di lì in poi poche gioie e tanti dolori, ma chissà che ora le cose non possano cambiare. Sabato pomeriggio è stato ancora una volta l’attaccante colombiano a far felice i fiumani, stavolta con un bellissimo colpo di tacco su cross di Veldin Hodža. Obregon non segna molto, anzi, ma i suoi gol sono spesso… pesanti. “Cominciamo dal dire che è stata una partita molto difficile e sofferta. A prescindere dal fatto che lo Šibenik ha giocato praticamente tutta la partita in dieci, ha opposto una buonissima resistenza – analizza Obregon –. Siamo felicissimi per la vittoria, sono tre punti di grande importanza per la classifica e il morale. Sono ovviamente molto contento per aver segnato il gol. Ne avevo eccome bisogno dopo un periodo complicato. Spesso la palla non ne vuole sapere di entrare, altre volte ti riescono invece le cose più difficili. Ma è il calcio. Adesso cerchiamo di continuare con la serie positiva. Per noi il girone primaverile rappresenta l’inizio di un nuovo campionato. Non abbiamo rinunciato ancora all’idea di poter chiudere quarti e vogliamo fare il possibile per centrare il traguardo. Io ci credo eccome in quanto siamo una buona squadra e abbiamo lavorato davvero bene nelle ultime settimane”.

Delić risponde a Frigan
Già detto del gol partita di Obregon, va detto che nel corso dei novanta e passa minuti si è visto un sostanziale equilibrio, con il Rijeka ad avere il possesso palla, ma nulla più. I primi minuti sono stati comunque scoppiettanti. Al 4’ Ampem, uno dei tanti ex al pari di Labrović, Jurić e Marin, ha pescato nei sedici metri Frigan, il quale ha trovato l’incornata vincente. La festa è durata poco, in quanto appena pochi minuti dopo Dilaver ha toccato involontariamente con la mano, procurando il calcio di rigore. Labrović ha respinto la conclusione di Delić, ma nulla ha poi potuto sulla ribattuta dello stesso attaccante. Al 12’ Knežević è entrato a gamba tesa su Ampem e l’arbitro Lovrić, su segnalazione del VAR, ha estratto un sacrosanto cartellino rosso. La superiorità numerica sembra aver… fatto male al Rijeka, che è sembrato lento, macchinoso e con le idee poco chiare. Al 49’ e 50’ da segnalare due mezze occasioni ospiti con Galešić e Marin, ma senza conseguenze per il portiere di casa. Quello ospite, Labrović, è stato invece chiamato in causa all’85’, quando il giapponese Arai ha superato in velocità due avversari e l’ha costretto alla paratona con un diagonale. Poi, due minuti, dopo il 2-1 di Obregon che ha dato vita alla festa fiumana, ma che non ha cancellato alcune perplessità.

la gioia di Matija Frigan.
Foto: Hrvoje Jelavic/PIXSELL

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