Neve e gelo fermano il Rijeka

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Neve e gelo fermano il Rijeka

FIUME | Ci ha pensato il tempo a fare quello che ultimamente non sono riusciti a fare gli avversari,: neve e ghiaccio hanno infatti “fermato” il Rijeka alla ricerca della sua sesta vittoria consecutiva in campionato. I dieci centimetri di neve che hanno ricoperto il manto erboso dello stadio di Koprivnica hanno reso praticamente impossibile lo svolgimento della contesa della 18ª giornata, rinviata di conseguenza al 30 gennaio 2019 con inizio alle ore 17. Una decisione tutto sommato sensata, anche se resta da capire quanto sia sensato far disputare il recupero alla fine di gennaio, quando i campi saranno presumibilmente ancora gelati, le squadre in fase di “costruzione” (il mercato invernale chiuderà nel giorni seguenti) e la condizione fisica approssimativa. Purtroppo, le regole parlano chiaro: prima di iniziare il girone primaverile (si parte il 2 febbraio), bisogna assolutamente recuperare le gare rinviate nella prima parte di stagione.

Brezni: «Condizioni irregolari»

La notizia del rinvio è arrivata nella mattinata di sabato, dopo un sopraluogo effettuato dall’arbitro Ivan Vučković e dal commissario di gara Željko Podrug, in accordo con i due club. Infatti, sia il capitano dello Slaven, Mateas Delić, che quello del Rijeka, Alexander Gorgon, hanno espresso forti perplessità sul fatto che si sarebbe potuto giocare in condizioni regolamentari. Il fiduciario di Prima Lega, Josip Brezni, spiega: “Le condizioni erano tali da non poter garantire un normale svolgimento della partita. Gli arbitri e i capitani delle due squadre hanno ispezionato il campo, arrivando alla conclusione di rinviare l’incontro. Il manto erboso era ricoperto da una decina di centimetri di neve e siccome la temperatura dell’aria era di -2, si rischiavano gelate. In queste condizioni, i protagonisti della partita avrebbero rischiato l’incolumità fisica”.
In un primo momento esisteva la possibilità di uno slittamento di 24 ore, ma siccome le previsioni meteo annunciavano altre precipitazioni nevose nella notte tra sabato e domenica, è apparso chiaro che non se ne sarebbe fatto comunque nulla. “Siccome a inizio stagione, in collaborazione con la Federcalcio, gran parte dei club di Prima Lega hanno ricevuto un nuovo manto erboso, vige la raccomandazione di fare il possibile per non rovinare gli stessi. La buona notizia è che si tratta di un incontro dell’ultima giornata e di conseguenza ci sarà il tempo per recuperarlo prima dell’inizio del girone primaverile”, conclude Brezni.

I fiumani chiudono terzi

Se Slaven-Rijeka è stata rinviata a fine gennaio, Osijek e Inter sono comunque riusciti a scendere il campo 24 ore dopo l’orario inizialmente fissato. Le pale e il sale sono riusciti a produrre gli effetti sperati, consentendo così il regolare svolgimento del match. A festeggiare sono stati i padroni di casa, per 6-0, il che significa che il Rijeka ha chiuso la prima parte del campionato al terzo posto in classifica, con una lunghezza di ritardo dagli slavoni, ma con una gara da recuperare.
Dall’insediamento di Igor Bišćan al posto del dimissionario Matjaž Kek, la compagine fiumana ha disputato nove partite tra campionato e Coppa Croazia, vincendone ben otto e pareggiandone una (1-1 in cada dell’Hajduk).
Un ruolino di marcia a dir poco invidiabile, che permette a Gorgon e compagni di poter puntare con diritto al titolo di vicecampioni e a un posto in Europa League, senza dover necessariamente passare per la porta della Coppa Croazia. A tale proposito, a dare una mano ai quarnerini è stata anche la Dea bendata, che ha assegnato loro l’Inter quale avversario in semifinale. Insomma, se non ci saranno grosse sorprese, la finale di maggio al Drosina di Pola appare praticamente cosa fatta. Per tutti questi motivi elencati, resta un po’ di rammarico che si vada in vacanza proprio nel momento in cui il Rijeka ha iniziato prima a carburare e poi a correre. Speriamo che sia così anche a partire dal 2 febbraio, anzi dal 30 gennaio e dal recupero con lo Slaven.

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