Matjaž Kek: «A Spalato sarà un’altra storia»

La Slovenia ha faticato con Malta (1-0), ma il selezionatore guarda con fiducia all’impegno di domani con la Croazia al Poljud: «Adoro questo tipo di partite»

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Matjaž Kek: «A Spalato sarà un’altra storia»

Matjaž Kek l’aveva detto chiaramente alla vigilia: “Tutti danno per scontati i tre punti, ma non è proprio così. D’altronde parliamo di una nazionale che ha battuto per 3-0 Cipro, già nostro giustiziere”. E il tecnico stiriano aveva ragione, almeno a giudicare dal “misero” 1-0 con il quale la Slovenia si è imposta allo Stožice su Malta. Come se non bastasse, l’unica rete è stata segnata da Sandi Lovrič al 45’ su calcio di rigore. Nella ripresa, per esattezza all’88’, Andraž Šporar ha fallito il secondo penalty dell’incontro, mancando così l’occasione di rendere il successo un po’ più… convincente. Poco importa, perché ciò che contava maggiormente era vincere, salire a quota 7 punti in classifica e presentarsi domani al Poljud con una certa dose di fiducia. A Spalato sarà ovviamente un’altra cosa e per uscire imbattuti servirà alzare i ritmi.

 

«La più facile e la più difficile»

”Ho notato parecchio nervosismo, in alcuni segmenti di gioco dovevamo fare meglio – ammette l’ex allenatore del Rijeka, che ha dato tutti i 90 e passa minuti al “fiumano” Adam Gnezda Čerin –. Ma la vittoria, per quanto sofferta, è comunque meritata. Il resto è invece meglio dimenticarlo in fretta. Sono d’accordo con chi dice che la qualità del gioco espresso era scadente, non ha alcun senso negarlo. Sono tuttavia convintissimo che a Spalato sarà un’altra cosa. La partita con la Croazia è allo stesso tempo la più facile e la più difficile da preparare: giochi in trasferta contro una nazionale strafavorita e che muore dalla voglia di prendersi la rivincita per la sconfitta di Lubiana. Adoro questo tipo di sfide perché in esse contano la determinazione e il coraggio. Se non faremo vedere queste due qualità rischiamo di farci travolgere. Sì, perché non credo che stavolta loro prenderanno l’impegno sottogamba, come forse successo nella gara dello Stožice”, avverte Kek, che del Poljud ha comunque bellissimi ricordi con la maglia del Rijeka.

Contro Malta la Slovenia è apparsa lenta e macchinosa, senza verticalizzare molto. Ne è venuta fuori una partita noiosa, condita da appena tre tiri in porta (dei quali due rigori). Il tecnico di Maribor ha mescolato le carte in tavola e difficile dire se questo sarà grossomodo l’undici da opporre alla Croazia. “Tre tiri in porta sono davvero pochini e questo deve farci riflettere. D’altra, parte, Malta ha dimostrato di sapersi difendere. L’obiettivo era quello di attuare un pressing alto nei primi 15-20 minuti e di trovare la rete del vantaggio. Ma eravamo sin troppo nervosi e imprecisi. A cento chilometri di distanza si vede che alcuni giocatori sono lontanissimi dalla condizione migliore. Anche per questo motivo ho mandato in campo una squadra imbottita di giovani. Davanti a noi la strada è lunga e faticosa”.

Matjaž Kek cerca di scuotere la squadra

I complimenti a Gnezda Čerin

Kek non è uno che ama fare nomi, ma stavolta ha stranamente infranto le regole, forse sentendosi “costretto” da più di un fischio da parte del pubblico a fine gara. Lo stiriano ha così pubblicamente elogiato Jaka Bijol nel ruolo di difensore centrale e di Adam Gnezda Čerin in mediana. “Osservo da mesi Jaka allo CSKA, dove gioca da centrale. Ebbene, posso dire che forse abbiamo trovato lo stopper per i prossimi anni. Questo era anche uno degli obiettivi della rotazione che ho proposto. In quanto ad Adam, si vede che ha personalità. Parliamo comunque di giocatori giovani e a corto di esperienza, pertanto soggetti ad alti e bassi di rendimento. Stiamo cercando di costruire la squadra del futuro, però ci vogliono tempo e pazienza”, conclude Matjaž Kek.

Bijol: «Una partita speciale»

”Da quando sono tornato in Russia gioco come difensore centrale e, a mio avviso, lo faccio anche bene. Ho una certa continuità e con questa certezza sono venuto in nazionale per dimostrare che posso ricoprire questa posizione – dice Jaka Bijol –. Spero di aver soddisfatto l’allenatore. I suoi elogi pubblici mi rallegrano, ma allo stesso tempo mi mettono anche pressione e responsabilità. So cosa devo fare per migliorarmi. Ho appena iniziato a giocare nel ruolo di stopper e sono convinto di avere parecchi margini di miglioramento”.

La partita di Spalato sarà un duro banco di prova. “Sappiamo benissimo chi avremo di fronte, siamo perfettamente consapevoli del valore della Croazia e le squadre nelle quali militano i suoi giocatori. Credo che non c’è bisogno di aggiungere altro. È normale che sarà un po’ più facile per noi in una partita del genere visto che non c’è una grande pressione. D’altra parte ‘moriremo’ in campo per ottenere i tanto necessari punti per qualificarci ai Mondiali. Sarà una partita molto difficile e dovremo cercare di ripetere quanto di buono fatto nella gara dello Stožice. Giocare al Poljud, davanti a tanti tifosi, sarà meraviglioso. Con la Croazia è indubbiamente una partita speciale”, ha concluso Bijol.

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