
Il primo era stato Niko Pulić con quella fantastica tripletta firmata dal 1999 al 2001, poi è toccato a Tomislav Muhvić nel 2013 e adesso è stata la volta di Matija Jurišić, diventato il terzo pilota croato a conquistare il Campionato Europeo Montagna. Peraltro a soli 21 anni, che fanno di lui uno dei piloti più giovani di sempre a vincere il titolo. Al volante della sua Peugeot 308 TCR, il fiumano classe 2003 ha compiuto un’impresa clamorosa portandosi a casa tutte e dieci le gare in calendario, vincendo la classifica assoluta del CEM, oltre a laurearsi campione nella sua categoria, ossia nel Gruppo 4. Un trionfo festeggiato nella cornice più bella, nella gara di casa a Pinguente, con i Buzetski Dani come ultima tappa del campionato. Sulle strade istriane, davanti ad amici, parenti e tanti appassionati, e con addosso tutta la pressione di questo mondo, Matija non ha battuto ciglio dimostrando una freddezza e una maturità difficili da trovare in un ragazzo della sua età. Esattamente come nelle precedenti nove gare, anche sulle pendici del Monte Maggiore è arrivata puntuale la vittoria, la decima, per un en-plein da sogno proprio tra la sua gente, a incidere così il suo nome nella storia del motorsport croato.

Foto: MATIJAJURISIC/FACEBOOK
Sensazioni?
“Sto ancora realizzando. Comunque è una sensazione fantastica e siamo felicissimi di essere riusciti a vincere il titolo. Tutta la squadra ha fatto un lavoro eccezionale”.
Come hai gestito la pressione nell’ultima gara?
“In realtà non avvertivo alcuna pressione. In macchina mi sentivo tranquillo ed ero focalizzato su ciò che dovevo fare. Ammetto però che nel finale, mentre mi avvicinavo al traguardo e con la consapevolezza di avercela ormai fatta, mi sentivo sempre più sollevato. Evidentemente a livello d’inconscio era presente un po’ di pressione”.
Il titolo era l’obiettivo a inizio stagione?
“Sapevamo di essere competitivi e il titolo nel Gruppo 4 era un obiettivo, ma non avremmo mai pensato di poterci giocare anche la classifica assoluta. E invece tutti i pezzi si sono incastrati”.
È stato un trionfo totale con quel incredibile 10/10 e per di più davanti alla tua gente…
“Impossibile chiedere di più. Vincere tutte le gare è stato sorprendente perché mai avremmo pensato di poter compiere un’impresa del genere. E poi nella gara di casa davanti a tutte quelle persone giunte a sostenermi è stata la perfetta chiusura del cerchio”.
La prossima stagione?
“Stiamo ancora valutando. L’importante è continuare a migliorarci. Vedremo”.
Considerando che allenarti in strada è un po’ complicato, quanto tempo trascorri al simulatore?
“Quest’anno ho passato circa 250 ore al simulatore. Solitamente ci passo dalle 20 alle 30 ore prima di ogni gara. E poi chiaramente c’è tutta la preparazione atletica”.
Il tuo sogno nel cassetto?
“A dire il vero non ho un sogno nel cassetto. In futuro vorrei cimentarmi anche nelle gare in pista e nei rally. La cosa più importante è però restare nel motorsport e continuare a correre, indipendentemente dalla categoria”.
Come e quando ti sei avvicinato al mondo del motorsport?
“Mio papà è stato pilota ed è stato lui a trasmettermi questa passione. Ho iniziato quando avevo 7 anni partendo naturalmente dai kart per poi passare alle auto a 17 anni. Tra l’altro nei kart ho corso contro un certo Oscar Piastri…”.
Quell’Oscar Piastri?!?
“Sì, proprio il pilota della McLaren. Ovviamente non ne sapevo nulla e l’ho scoperto soltanto di recente. Comunque i kart sono stati un’ottima scuola. Il livello era pazzesco e ho imparato davvero tanto. Se oggi sono un buon pilota è grazie soprattutto all’esperienza fatta nei kart. Lì c’è poi tutto il discorso economico e c’è chi come Piastri può ambire ad arrivare un giorno in Formula 1 e chi invece è costretto a prendere strade alternative”.
L’automobilismo è quindi uno sport molto costoso…
“Lo è eccome ed è proprio per questo che sono infinitamente grato a tutti i miei sponsor che mi sostengono fin dagli inizi della mia carriera. Senza di loro tutto questo non sarebbe mai stato possibile”.
Quanto costa la tua Peugeot 308 da gara?
“Circa 60-70mila euro. E stiamo parlando di un’auto usata…”.
Segui la Formula 1, la WRC e altri campionati?
“Seguo un po’ tutto, ma soprattutto la Formula 1”.
Secondo te Norris riuscirà a rimontare Verstappen e soffiargli il titolo?
“Dopo quanto successo nell’ultimo GP a Baku la vedo molto dura”.
Pilota preferito?
“Ovviamente Piastri…”.
Oltre a correre e vincere titoli lavori anche e frequenti pure l’Università: come fai a conciliare tutti questi impegni?
“Lavoro nell’officina di mio papà occupandomi di contabilità e sono iscritto a Business Management al Politecnico PAR di Fiume. Non nascondo che non è facile conciliare tutto. Il tempo da dedicare a lavoro e studi è veramente poco, ma in qualche modo riesco a incastrare tutte le attività. L’importante è sapersi organizzare bene”.
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