Mateo Rački: «Il sogno è la Coppa Europa»

Il capoallenatore dello sci club Rijeka traccia un bilancio della stagione appena conclusa «A livello nazionale sei nostri atleti sono saliti sul podio e abbiamo concluso al quinto posto nella classifica riservata ai club»

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Mateo Rački: «Il sogno è la Coppa Europa»

La colonnina di mercurio che si sta gradualmente alzando e i raggi di sole che picchiano sempre più forte hanno ormai sciolto gran parte della neve, anche se sulla pista Radeševo una sottile lingua bianca resiste ancora, quasi a voler sfidare la primavera e il tepore che porta con sé. Sul Platak si è chiusa da poco la stagione invernale che ha visto oltre 70 giornate di sci, un risultato di tutto rispetto considerando l’ormai cronica mancanza di neve naturale. Complice il cambiamento climatico (o, come dicono gli esperti, crisi climatica) la Dama bianca sta diventando di anno in anno un’ospite sempre meno frequente in quota. E quando Madre Natura ci si mette di traverso, ci pensa la tecnologia a venire in soccorso. Con la realizzazione del lago artificiale e di un nuovo sistema d’innevamento, entrati in funzione due anni fa, sul Platak ora si scia per quasi tutto l’inverno, anche se inevitabilmente in futuro bisognerà fare i conti con stagioni sempre più miti e temperature sempre più alte. Ma questo è già un discorso molto più ampio e complesso.

Intanto però gli addetti ai lavori si dicono molto soddisfatti per come sia andata la stagione 2021/22, finalmente più libera dopo due anni di chiusure e restrizioni e con un numero in crescita di appassionati degli sport invernali a frequentare il monte alle spalle di Fiume. Con loro anche i colleghi dello sci club Rijeka, che proprio qui hanno il loro quartier generale, possono sorridere tracciando un primo bilancio tra attività portate avanti, competizioni organizzate, allenamenti svolti e risultati ottenuti nelle varie discipline.

Boom di iscrizioni

“La preparazione della stagione era iniziata in estate con i primi allenamenti a Hintertux, poi proseguiti nel corso dell’inverno tra Kronplatz, Sappada e Sesto – racconta il capoallenatore Mateo Rački –. La maggior parte della gare le abbiamo corse sullo Sljeme, ma siamo stati anche a Kupres mentre sul Platak avevamo ospitato gigante e slalom del circuito Cro Ski Cup riservato agli under 10 e 12. A livello nazionale sei nostri atleti sono saliti sul podio e abbiamo concluso la stagione al quinto posto nella classifica degli sci club in Croazia, e probabilmente saremmo stati anche più in alto se non ci fosse stato l’infortunio di Roko Štefanović, che è un po’ la nostra punta di diamante. Dea e Lukas Šepić hanno entrambi chiuso al terzo posto nella classifica generale mentre Marko Bokavšek si è laureato campione croato di slalom tra gli allievi. In particolare tra i più piccoli, ovvero tra gli esordienti, c’è una grande concentrazione di talento e sono certo che in futuro sentiremo ancora parlare di questi atleti. Tra l’altro quest’anno abbiamo avuto anche un boom di iscritti e al momento abbiamo 30 piccoli sciatori impegnati nel Cro Ski Cup”.

Tra loro ci sono anche due italiani, i fratelli Riccardo e Luna Eletti. “La loro madre è croata e il padre italiano. Entrambi tra l’altro frequentano la SMSI di Fiume. Riccardo aveva anche frequentato la Scuola di sci e snowboard a Tarvisio. Quanti si avviano poi al professionismo? Pochi. La prossima stagione due nostri tesserati ‘saliranno’ nel circuito FIS per provare un’esperienza a un livello più alto, ma nella maggior parte dei casi questi ragazzi, crescendo, si dedicano alla scuola e agli studi”.

Non solo Leona Popović

C’è però chi riesce ad arrivare ai più alti livelli come ad esempio Leona Popović, cresciuta proprio nel Rijeka che è tutt’oggi il suo club di appartenenza. La slalomista di Mrkopalj è reduce dalla sua miglior stagione in Coppa del Mondo in cui ha centrato una doppia top 10 tra Zagabria e Schladming. Oltre ad aver preso parte alle Olimpiadi di Pechino. “Tra i nostri tesserati ci sono anche Lana Zbašnik e Leon Nikić che vantano un paio di pettorali in Coppa del Mondo. Entrambi oggi studiano al college negli Stati Uniti e continuano a correre nelle gare FIS. Riportare la Coppa Europa sul Platak? È il nostro sogno, ma è un argomento molto complesso e disseminato di ostacoli”.

Mateo è tornato da poco da Sesto dove aveva preso parte a un corso di aggiornamento per maestri e istruttori di sci. “Ogni inverno prendo parte a questi corsi e ho già preso il patentino sia da istruttore che da maestro di sci. L’anno prossimo io la mia collega Maja Fućak voleremo in Finlandia per rappresentare la scuola croata di sci in un evento che si tiene ogni quattro anni e che riunisce i migliori dieci istruttori di ogni Paese”, ha concluso Mateo Rački.

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