Marin Leovac: «Ai tifosi vogliamo regalare la vittoria con l’Hajduk»

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Marin Leovac: «Ai tifosi vogliamo regalare la vittoria con l’Hajduk»

FIUME | Domani pomeriggio ci sarà spettacolo a Rujevica, se non altro sugli spalti. Lo stadio è esaurito: fino a ieri sera erano rimasti invenduti 180 biglietti. In campo ci saranno Rijeka e Hajduk, rispettivamente secondo e terzo in classifica a 90 minuti dalla conclusione del campionato. Con un pareggio i fiumani resterebbero secondi, ma il tecnico Matjaž Kek non vuole pensare a questa ipotesi. L’Hajduk, forse, in questo momento potrebbe essere già con la testa in Slavonia, a Vinkovci, dove mercoledì affronterà la Dinamo nella finale di Coppa Croazia.
Ieri il tecnico del Rijeka, assieme al terzino sinistro Marin Leovac, ha annunciato il derby dell’Adriatico, una sfida sentita più di ogni altra. Arrivare secondi o terzi, tra l’altro, potrà contare per i preliminari di Europa League. Se l’Hajduk dovesse vincere la Coppa partirebbe comunque dall’ultimo turno preliminare. Il titolo di vicecampione consentirebbe invece ai fiumani di avere due settimane in più di riposo, di tempo per consolidare le file visto che si sta prospettando un’intensa campagna trasferimenti in entrambi i sensi.
“È una partita sempre speciale che avremo modo di giocare in un ambiente straordinario che ispira la fantasia e che richiede saggezza. La tensione che precede le sfide con l’Hajduk è sempre la stessa – annuncia Kek –, all’insegna di una grande rivalità. In questo senso non pensiamo ad altro che al modo in cui conquistare i tre punti in palio”.

Čolak in dubbio, Escoval e Raspopović OK

Per quanto riguarda l’infermeria non c’è niente di nuovo. Čolak è in dubbio, mentre Escoval e Raspopović sono tornati ad allenarsi dopo due giorni di sosta in seguito alle botte subite nell’ultima gara a Vinkovci con lo Cibalia. Assente da tempo, Heber lavora con la squadra, ma anche per lui il tecnico sloveno non vuole sbilanciarsi. Comunque, potrebbe partire dalla panchina. Kek ha ammesso che il brasiliano in questi ultimi giorni non lo convince più di tanto. Čeliković è squalificato in quanto espulso nell’ultima partita con gli juniores. In quell’occasione si è infortunato Ristovski. Stiamo parlando comunque di gente che ultimamente non ha giocato per cui nella squadra che Kek schiererà domani non ci saranno delle rivoluzioni. Tornerà Acosty, fermato dalla febbre lo scorso fine settimana e costretto a saltare la sfida con lo Cibalia.

I complimenti alla Dinamo

“Tutto sommato, non abbiamo grossi problemi di organico. Alla vigilia di quest’ultima gara stagionale vorrei ringraziare tutti i simpatizzanti e tifosi del Rijeka per il sostegno che non ci hanno mai negato, anche nei momenti in cui le cose non andavano molto bene. Infine, approfitterei dell’occasione per fare i complimenti alla Dinamo, che si è aggiudicata meritatamente il titolo di campione di Croazia”, sono le parole dell’allenatore del Rijeka nel suo intervento introduttivo, prima delle domande dei giornalisti.
Leovac è arrivato, o meglio, tornato al Rijeka, questa primavera rivelandosi come uno dei giocatori chiave. Prima del match con l’Hajduk anch’egli si sente in debito con i tifosi: “Ogni giocatore vuole far bene davanti a spalti gremiti e noi scenderemo in campo con l’obiettivo di regalare ai tifosi un successo per premiarli al termine di una stagione in cui sono sempre stati al nostro fianco. Un successo con l’Hajduk sarà un bel modo per esprimere la nostra gratitudine”.

Il bilancio a campionato concluso

Kek ha detto che i bilanci li farà a campionato concluso. È stata un insuccesso o un fallimento dopo che, un anno fa, il Rijeka aveva messo in bacheca titolo nazionale e Coppa? “Per me è un successo quando si vince un trofeo, ma non è un insuccesso quando arrivi alle ultime partite di campionato con delle chance di vincere il titolo. L’esito di quest’ultima partita, in caso di vittoria, potrebbe comunque rendere il tutto più bello. Noi siamo soddisfatti per quello che abbiamo fatto, questa primavera e anche dalla scorsa estate, passando attraverso periodi turbolenti con tante partenze e arrivi. Come allenatore sono soddisfatto, considerando il punto da cui siamo partiti. Secondo me per il Rijeka è un successo essere autosufficiente. È qualcosa che non arriva da sé, da un giorno all’altro. Oltre all’attaccamento dei tifosi, è la cosa che conta di più. I tifosi ci sono stati sempre vicini lo scorso anno. Lo sono stati nei momenti di grande euforia e lo sono stati anche nei momenti di difficoltà. Una vittoria o una sconfitta non possono cancellare tutto ciò”.

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