Lo Šibenik una luce in fondo al tunnel?

Rijeka. La sconfitta con l’Hajduk fa male ma secondo il tecnico Serse Cosmi ci sono stati dei segnali incoraggianti per domenica

0
Lo Šibenik una luce in fondo al tunnel?
È stato in pratica un derby dell’Adriatico a senso unico. Foto: MARIO STRMOTIC/HINA

Alla fine ha vinto il meno peggio, ovvero l’Hajduk. Perché, purtroppo, l’altro ruolo opposto sembra essere ultimamente riservato di continuo al Rijeka, una nave ormai da tempo alla deriva. Ogni tentativo di soccorso sembra prontamente fallire, dall’arrivo in panchina di Serse Cosmi ai rinforzi (sempre che si possano definire tali) dell’ultima ora. Parliamoci chiaro: il tecnico italiano non ha la bacchetta magica, non può cambiare radicalmente le cose in pochi giorni e avrà bisogno di tempo per sistemare la situazione. Però le due brucianti sconfitte con Osijek e Hajduk, soprattutto la reazione in campo della squadra, rivalutano in un certo senso le posizioni di Dragan Tadić e Fausto Budicin, nel senso che non erano loro i principali responsabili delle disgrazie del Rijeka come qualcuno voleva far credere. Non lo è nemmeno Cosmi, il cui arrivo in panchina non ha prodotto tuttavia l’auspicato shock positivo. In campo ci vanno i giocatori, soltanto loro, e alcuni di questi non meritano assolutamente di indossare la maglia del Rijeka. Cosmi ha provato a responsabilizzarli facendo chiaramente capire che Hajduk e Šibenik saranno due banchi di prova decisivi, dopo di che il tecnico mostrerà loro il pollice verso. Chi meriterà resterà, chi no potrà liberamente pianificare il futuro lontano da Fiume. E di questi, onestamente, ce ne sarebbero parecchi al momento. Ma su questo, come detto, decideranno l’allenatore e la società.

Serse Cosmi ne ha per tutti.
Foto: MIROSLAV LELAS/PIXELL

“Non sono certo Mourinho da potermi permettere di cacciare i giocatori. Devo lavorare con ciò che ho a disposizione. In ogni caso a questa squadra manca qualcosa di meglio e in accordo con la società devo vedere se si può fare qualcosa in merito. Non credo comunque che serva cacciare una decina di giocatori. Sono qui da appena due settimane e sto ancora tentando di inquadrare meglio la situazione. In ogni caso c’è ancora tanto da lavorare. Le ambizioni stagionali non sono quelle degli anni scorsi: il budget è ridotto e la rosa è qualitativamente inferiore. Se tracciamo una parallela con la scorsa stagione vediamo che dell’ipotetico undici titolare sono rimasti soltanto tre giocatori”, analizza Cosmi.
Tuttavia, secondo il tecnico italiano ci sono delle differenze tra la sconfitta con l’Osijek e quella con l’Hajduk. “A Spalato abbiamo tenuto bene il campo. Nel primo tempo possiamo recriminare unicamente per il fatto di non essere stati bravi a ripartire negli spazi in quanto avevamo tante opportunità per poter arrivare alla conclusione. Questa è una carenza, un qualcosa dove bisogna assolutamente migliorare. Se al posto del Rijeka ci fosse stato ad esempio l’Osijek, l’Hajduk si sarebbe trovato sotto nel punteggio all’intervallo. L’atteggiamento era comunque quello giusto. Sapevamo di affrontare una squadra forte, per giunta a casa sua, che ha alcuni giocatori di grandissima esperienza. Però, a prescindere da ciò, qualcosa in più avremmo dovuto fare”.
Poi una frecciatina agli arbitri. “In 30 anni di calcio non mi era mai capitato che non ci consentissero di fare le sostituzioni quando c’era il tempo per poterlo fare. In occasione della prima mancata abbiamo subito il gol dell’1-0, poi addirittura dovevamo effettuare una doppia sostituzione visto che c’era Galešić infortunato. Il Rijeka ha buttato fuori la palla apposta, ma l’arbitro ha fatto riprendere il gioco e da lì è nato il raddoppio. Sembrano due situazioni banali, ma in realtà hanno influito sul risultato finale. E non dimentichiamo che nel primo tempo c’era un espulsione diretta per un loro difensore, che invece è stato soltanto ammonito. Mi sono allontanato da bordocampo per paura di non reagire in modo scomposto. Forse ho ragione, magari ho torto: a fine partita ho chiesto spiegazioni all’arbitro in merito, ma non me le ha date. Senza piangerci troppo addosso, bisogna assolutamente migliorare. Oggi come oggi sono comunque più fiducioso. Da questa partita dobbiamo trarre qualcosa di positivo. In pochissimo tempo bisogna reclutare tutte le forze immaginabili e, con l’aiuto dei tifosi, vincere la prossima partita. Poi, dopo la sosta, inizia la mia gestione vera e propria”.
Domenica alle 15, con diretta su TVC 2, a Rujevica il Rijeka ospiterà lo Šibenik, che è anche l’unica squadra che i fiumani sono riusciti a battere in questa stagione. Guardando la classifica, potremmo parlare del classico spareggio-salvezza. Praticamente inutile dire che la vittoria è un imperativo, il classico toccasana che permetterebbe poi a Cosmi di lavorare con maggiore tranquillità durante la pausa per gli impegni di Nations League. Al termine di quelle due settimane dovremmo poi finalmente iniziare a vedere il Rijeka targato Cosmi…

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display