L’Istra 1961 adesso sogna a occhi aperti

In cinque giorni i polesi hanno rilanciato le proprie ambizioni in campionato e guadagnato la semifinale di Coppa Croazia

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L’Istra 1961 adesso sogna a occhi aperti
I calciatori dell’Istra 1961 festaggiano la rete di Maurić (a destra) per il momentaneo 2-0. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Soleggiato senza nubi all’orizzonte. Se dovremmo descrivere l’atmosfera che regna attorno all’Istra 1961, allora calza a pennello un modo di dire nel linguaggio meteorologico. I polesi stanno davvero vivendo un momento bellissimo e stanno sognando a occhi aperti. I due successi in cinque giorni contro lo stesso avversario, quella Lokomotiva che non avevano battuto per ben 40 mesi davanti al pubblico amico, hanno galvanizzato tutto l’ambiente che ora sta pensando in grande. In campionato i polesi sono imbattuti da cinque giornate e sono la seconda squadra più in forma del torneo negli ultimi 450 minuti, in Coppa Croazia invece sono giunti tra le migliori quattro. E l’ultima volta quando ciò avvenne si spinsero fino in finale dopo avere battuto il Rijeka. Nell’atto conclusivo i polesi furono poi sconfitti con un pirotecnico 6-3 dalla Dinamo.

Che cosa ci ha detto la semifinale di martedì nella quale la pratica è stata archiviata in 45 minuti? Innanzitutto che l’Istra 1961 è in ottima salute e che sta vivendo un momento dove la fase realizzativa è da grande squadra. Contando il doppio confronto contro la Lokomotiva i gialloverdi hanno creato 9-10 palle gol e hanno messo a segno 6 reti. Una media impressionante. In secondo luogo la partita ha confermato che dopo anni e anni i gialloverdi hanno un centrocampo di tutto rispetto. Ovviamente, quando si vince per 3-0 allora tutti i reparti girano alla grande, ma nella zona nevralgica del campo da decenni i polesi non erano così incisivi. Per fare un esempio, venerdì scorso a salire in cattedra è stato Lončar, che ha partecipato attivamente a tutte e tre le marcature, mentre ieri l’altro è stata la volta di Maurić a salire agli onori delle cronache con un assist al bacio e una rete di testa. A completare il “trio delle meraviglie” Radošević, che ha portato esperienza e solidità davanti alla difesa.
“Abbiamo incontrato la Lokomotiva per la seconda volta in pochi giorni e come quella precedente anche questa partita non è stata per nulla facile nonostante il risultato finale convincente – ha commentato l’allenatore Gonzalo Garcia –. La Lokomotiva è un avversario che ti toglie molte energie in quanto pratica un calcio fisico e ti aggredisce. Sono orgoglioso di come ha giocato la mia squadra. Nel primo tempo siamo stati perfetti in alcuni segmenti di gioco, nella ripresa potevamo fare meglio, dovevamo essere più pazienti in alcuni frangenti. Ma dopo il 3-0 maturato già nel primo tempo non ho proprio motivi per non essere soddisfatto – ha detto il tecnico uruguaiano aggiungendo –. Nella ripresa la fatica si è fatta sentire, il ritmo non è stato al livello desiderato per cui abbiamo giocato con meno intensità. Anche se nel calcio le cose possono cambiare da un momento all’altro abbiamo condotto in porto la vittoria senza particolari difficoltà”.
Uno dei meno indaffarati della partita è stato il portiere Lovro Majkić, chiamato a due soli interventi significativi. “I miei compagni hanno dato l’anima nel primo tempo. Abbiamo messo la museruola alla Lokomotiva e nemmeno nella ripresa sono stati troppo pericolosi. Seguiamo i dettami dell’allenatore, i giocatori mostrano un elevato grado di altruismo e funzioniamo come una famiglia. Spero che sarà così anche contro il Varaždin. Voglio elogiare anche il pubblico: per una partita disputata alle ore 17 di un giorno feriale sono venuti in molti, questo è stimolante e spero che nel prossimo incontro al Drosina saranno ancora più numerosi”.
Archiviata la Coppa Croazia e in attesa del sorteggio, i gialloverdi sono già con il pensiero alla prossima di campionato. Sabato alle ore 15 i polesi saranno di scena a Varaždin e sette giorni dopo alla stessa ora in quel di Sebenico. Una doppia trasferta che potrebbe avvicinare l’Istra 1961 ancor di più alle posizioni che contano.

L’allenatore Gonzalo Garcia sorridente durante il match di Coppa contro la Lokomotiva.
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

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