L’arbitro Bebek si difende: «Chiedo scuso. Ma l’incitamento all’odio?»

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L’arbitro Bebek si difende: «Chiedo scuso. Ma l’incitamento all’odio?»

“Chiedo scusa a Blaž Duplančić per il mio linguaggio inappropriato, all’Hajduk e ai suoi simpatizzanti. E poi ancora alla mia famiglia, che per colpa mia sta subendo una vera e propria tortura, alla famiglia arbitrale, a quella calcistica e al presidente federale. Riconosco di aver sbagliato”. Con queste frasi di scuse l’arbitro Ivan Bebek si è rivolto a una nutrita schiera di giornalisti presenti alla conferenza stampa da lui indetta nell’albergo Hilton Resort a Costabella. La scorsa settimana il fischietto fiumano è finito nell’occhio del ciclone in seguito a un suo messaggio vocale divenuto virale al termine del match tra Hajduk e Lokomotiva (1-0), nel quale confidava a un conoscente tutta la sua frustrazione per il clima intimidatorio che respira a Spalato ogniqualvolta dirige le partite dell’Hajduk, nonché rivolgeva espressioni offensive nei confronti del giornalista Blaž Duplančić. Nel momento in cui la registrazione incriminata è diventata di dominio pubblico, il presidente della Federcalcio Marijan Kustić ha immediatamente avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti che ha portato alla sua temporanea sospensione. Bebek ha quindi voluto raccontare la propria versione dei fatti e chiarire la sua posizione in questa vicenda.
“L’audio in questione è un messaggio vocale inviato su WhatsApp a un mio amico e poi diffuso senza la mia autorizzazione e a mia insaputa – spiega il direttore di gara –. Non era mia intenzione offendere nessuno”.”Ho presentato una denuncia contro la persona che ha distribuito e reso pubblico il mio messaggio vocale. Mi dispiace che sia diventato più importante dell’incitamento all’odio”, riferendosi a buona parte del pubblico del Poljud di Spalato che incitava all’uccisione di Bebek. “Miagolare? Non credo sia offensivo”, risponde Bebek riferendosi al modus operandi secondo il quale ritiene si comporti buona parte dei giocatori dll’Hajduk, cadendo in area di proposito simulando il rigore, ma “se qualcuno si è offeso, mi scuso”, ha detto l’arbitro di Fiume.

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