La Slovenia punta ancora al podio

Quattro anni fa era arrivato un sorprendente bronzo e anche in Egitto si mira a recitare il ruolo di rivelazione

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La Slovenia punta ancora al podio

La Slovenia torna a giocare un Mondiale. La nona partecipazione iridata giunge a distanza di quattro anni dal sorprendente bronzo conquistato a Parigi, quando la squadra allora allenata da Veselin Vujović riuscì nell’impresa di superare in rimonta la Croazia 31-30 grazie al gol vittoria arrivato a una manciata di secondi dalla fine e firmato dall’isolano Borut Mačkovšek. Di quella rosa, in Egitto non saranno presenti sette elementi, tra cui Kavtičnik e Bezjak, MVP della finale per il terzo posto. Confermati dal selezionatore Ljubomir Vranješ invece Blagotinšek, Henigman, Janc, Dolenec, Cingesar, Kodrin, Gaber, Zarabec e Mačkovšek, mentre sono rientrati nel gruppo, dopo essere stati messi da parte da Vujović, Gajić e Staš Skube, oltre al capodistriano Bombač che nel 2017 in Francia non giocò a causa di un infortunio. La Slovenia si presenta alla rassegna egiziana reduce da due prestazioni tra luci e ombre contro l’Olanda nelle qualificazioni agli Europei 2022, con un successo (34-23) ad Almere e un pareggio (27-27) a Celje.

 

“Non era la Slovenia che volevo vedere – le parole di Vranješ, il quale ha preso le redini della nazionale lo scorso anno centrando subito la qualificazione al preolimpico grazie al quarto posto agli Europei 2020, dove peraltro era assente per infortunio uno dei migliori pivot al mondo, Matej Gaber –. Quello che stiamo per vivere sarà il Mondiale delle prime volte: senza pubblico, a 32 squadre e con le tutte le formazioni obbligate a vivere in una bolla per evitare contagi da coronavirus che stanno decimando alcune squadre come la Repubblica Ceca o la Svezia, che potrebbero essere nostre avversarie nel prosieguo della competizione. In questo momento dobbiamo concentrarci esclusivamente sulla Corea del Sud, il primo avversario che affronteremo domani. Poi penseremo all’impegno con la Russia di sabato e a quello di lunedì con la Bielorussia. In questo momento nessuno guarda gli avversari, ma pensa piuttosto a come gestire la situazione nel proprio spogliatoio visto che il Covid può colpirti quando meno te l’aspetti. Abbiamo una rosa competitiva, che può arrivare fino in fondo. Sta però a noi dimostrarlo sul campo”.

Imbarazzo della scelta
Rispetto ad altre nazionali che ambiscono a scalzare dal trono la Danimarca, la Slovenia è tra quelle che nella posizione di organizzatore della manovra offensiva ha l’imbarazzo della scelta. “Con Bombač, Skube, Makuc, Ovniček e Zarabec, fresco vincitore della Champions League con il Kiel, posso fare diverse scelte a seconda del risultato. Sta a me sbagliare quanto meno e valutare con attenzione”, conclude Vranješ.

Se la Slovenia conquisterà una delle prime tre posizioni nel girone H di Borg el Arab, alle porte di Alessandria, nella seconda fase porterà in dote i punti degli scontri diretti affrontando dal 20 al 24 gennaio le prime tre del girone G, ossia Svezia, Egitto, Repubblica Ceca o Cile. Soltanto le prime due accederanno alla fase a eliminazione diretta, ovvero ai quarti di finale.

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