La rivoluzione Jakirović

Il tecnico di Mostar ha cambiato modulo, portato a Rujevica giocatori di personalità e carattere, insistito sulla preparazione atletica e sta cercando di infondere al gruppo una mentalità vincente. E il suo Rijeka ora vola

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La rivoluzione Jakirović
Sergej Jakirović ha fatto rinascere il Rijeka in soli due mesi. Foto: Goran Kovacic/Pixsell

Tre indizi (anzi, tre vittorie) fanno una prova: la cura Jakirović funziona. E anche piuttosto bene. Nelle prime quattro uscite del 2023 il Rijeka ha messo nel carniere 10 punti sui 12 a disposizione, ovvero due terzi di quanto raccolto in 17 partite nella prima parte di stagione. Dopo il pareggio in casa dell’Osijek sono arrivati i colpi esterni con Šibenik e Hajduk e infine il successo casalingo sul fanalino Gorica, peraltro appena il secondo stagionale davanti al proprio pubblico dopo il 3-0 rifilato alla Lokomotiva lo scorso 16 ottobre. Paradossalmente, nonostante questa ripartenza sprint, i biancocrociati non sono riusciti ancora a schiodarsi dall’ottavo posto, d’altra parte però ora la classifica è cortissima con cinque squadre racchiuse in un fazzoletto di soli 4 punti: Slaven Belupo 29, Istra 1961 27, Varaždin 27, Lokomotiva 25, Rijeka 25. La corsa per l’ultimo pass europeo si preannuncia quindi scoppiettante, anche se appare abbastanza evidente che in questo momento sia il Rijeka in pole per il quarto posto, non soltanto perché sta andando come un treno, ma anche e soprattutto perché, oggettivamente, si ritrova con la rosa più forte e completa. L’avversario più temibile sarà la Lokomotiva che, un po’ come i fiumani, ha cambiato marcia in questa seconda parte di campionato. I “ferrovieri” sono reduci dal successo sull’Osijek (1-0) e soprattutto dal poker con cui hanno travolto lo Šibenik allo Šubićevac. Inoltre, hanno pure riabbracciato la loro stella, il fantasista della nazionale Under 21 Lukas Kačavenda, tornato in campo dopo la rottura del crociato e il conseguente lungo stop che gli ha fatto saltare l’intero girone autunnale. Sabato in via Kranjčević ci sarà proprio Lokomotiva-Rijeka, per un una sfida che promette scintille…

Successo sofferto
Tornando alla vittoria sul Gorica, non è certo stata una prova esaltante quella messa in campo dai ragazzi di Sergej Jakirović. Alla vigilia il tecnico di Mostar aveva subito messo in chiaro che sarebbe stata una partita complicata, perfettamente consapevole di quanto i “tori” siano un avversario scorbutico, ricordando l’amichevole disputata a Rujevica durante la sosta che si era trasformata in una sorta di guerra di trincea (0-0). E in effetti soprattutto nel primo tempo i padroni di casa hanno creato poco, andando sempre a sbattere contro il muro eretto da Željko Sopić. Il momento chiave è stato il fallo di Mrzljak su Frigan a inizio ripresa che ha provocato il rigore, poi trasformato da Marin, che ha di fatto messo in discesa la partita del Rijeka. “Nel primo tempo loro non hanno concesso praticamente nulla, mentre invece nel secondo è successo un po’ di tutto tra bellissime giocate, grandi parate e tante occasioni sprecate – l’analisi di Jakirović –. Sull’1-0 avremmo potuto chiudere i conti con Vukčević, che ha sbagliato un gol a porta vuota, poi ci ha salvati Labrović con una paratona e infine Liber ha trovato il 2-0. È stata una vittoria sofferta, ma l’avevo detto fin dall’inizio che ce la saremmo dovuta sudare e che loro non ci avrebbero regalato nulla. E infatti così è stato”.

Un prezioso jolly
Durante la sosta Jakirović aveva dato molto spazio a Liber, salvo poi farlo accomodare in panchina una volta ripreso il campionato, ma il centrocampista si sta rivelando sempre di più un preziosissimo jolly da utilizzare a partita in corso: nel derby con l’Hajduk ha servito a Frigan l’assist per il momentaneo 2-0, mentre domenica scorsa ha messo il suo sigillo sulla vittoria contro il Gorica. “La cosa non mi sorprende. Lo vedo ogni giorno in allenamento perciò conosco bene le sue qualità. Si allena duramente e ora sta raccogliendo i frutti del suo lavoro. Già tempo fa avevo provato a portarlo allo Zrinjski… Al di là di questo, abbiamo la coperta veramente lunga e chi entra dalla panchina riesce ad alzare ulteriormente il livello, a testimonianza della qualità della rosa che ho a disposizione”.

Metamorfosi
Con l’arrivo di Jakirović la squadra ha subito una vera e propria metamorfosi. Il tecnico di Mostar ha cambiato modulo, ha portato a Rujevica giocatori di personalità e carattere, insistito molto sulla preparazione atletica e ora sta cercando di infondere al gruppo quella mentalità vincente con cui aveva fatto volare lo Zrinjski. Ed è riuscito a farlo in poco più di due mesi. “Diciamo che adesso c’è una gerarchia ben definita. Il duro lavoro sta pagando, però non siamo che all’inizio di questo percorso. Non possiamo certo pretendere di vincere tutte le partite da qui alla fine. Anzi, bisogna tenere presente che abbiamo un gruppo abbastanza giovane e come tale soggetto ad alti e bassi, com’è normale che sia. Stiamo andando nella giusta direzione, ma davanti a noi c’è ancora tanto lavoro”, ha concluso Jakirović.

La Dinamo non molla Frigan
Stasera a mezzanotte chiuderà i battenti il mercato di riparazione in Croazia. A poche ore dalla chiusura è caldissimo l’asse Rujevica-Maksimir: Rijeka e Dinamo stanno trattando il passaggio di Matija Frigan nella capitale. Non è infatti un mistero che il giovane centravanti sia molto apprezzato dalla dirigenza dei campioni in carica che, dopo l’addio di Oršić, si sono ritrovati con la coperta un po’ corta là davanti visto che Petković è appena al rientro da un infortunio che lo ha tenuto per un mese abbondante lontano dal campo, mentre invece Drmić è fuori condizione, come si è visto nella partita contro l’Istra 1961 quando è stato sostituito già all’intervallo, sbagliando peraltro pure un rigore. Se da un lato il Rijeka ha bisogno di fare cassa, dall’altro non ha alcuna fretta dal momento che il prezzo del suo cartellino è destinato a lievitare ulteriormente. La sensazione comunque è che il giocatore non si muoverà almeno fino a giugno. Un po’ perché il tempo stringe e poi perché difficilmente la Dinamo metterà sul piatto un’offerta irrinunciabile. Molto probabilmente se ne riparlerà in estate, quando peraltro potrebbe scatenarsi una vera e propria asta. La permanenza è perciò la soluzione migliore: per il giocatore, che con Jakirović continuerebbe nel suo percorso di crescita; e per la società, che di certo non può permettersi il lusso di perdere il suo miglior marcatore. Nelle ultime ore sono iniziate a circolare le voci di un ipotetico scambio Frigan-Drmić, ma questa è già roba da fantamercato…

Matija Frigan.
Foto: Nel Pavletic/PIXSELL

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