La corsa al titolo passa da Rujevica

Domenica arriva l'Hajduk nell'antipasto della finalissima di Coppa. I fiumani andranno a caccia di un successo che in casa manca da due anni, gli spalatini per continuare a cullare sogni di gloria

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La corsa al titolo passa da Rujevica

La Dinamo aveva a disposizione praticamente il primo match point per chiudere i giochi e mettere le mani sul titolo, sfruttando anche il passo falso dell’Osijek bloccato in casa da un coriaceo Istra 1961, e invece nel cortile della “sorella minore” Lokomotiva è maturato uno scialbo 1-1 che tiene ancora in corsa sia l’Hajduk che l’Osijek, ora rispettivamente a 4 e 5 lunghezze di distacco. A tre giornate dalla fine il campionato si è dunque riaperto? Nì. Con soli nove punti ancora in ballo il margine sulle due inseguitrici è sì ampio, ma nella capitale non possono certamente dormire sonni tranquilli. I fari sono ora puntati tutti a domenica prossima che si preannuncia caldissima dal momento che al Maksimir si incroceranno Dinamo e Osijek, mentre Rujevica sarà teatro della battaglia tra Rijeka e Hajduk. Gli scenari possibili sono sostanzialmente due: o i campioni in carica chiuderanno i conti, oppure la lotta verrà clamorosamente riaperta. Inutile dire che appassionati e addetti ai lavori confidano nel secondo scenario, ovvero nei successi delle squadre di Dambrauskas e Bjelica. In questo caso spalatini e slavoni si porterebbero rispettivamente a -1 e -2 dalla vetta a due giornate dalla linea del traguardo per un finale da brividi.

Mentre a Zagabria, Spalato e Osijek sta crescendo l’attesa, sulle sponde quarnerine regnano pace e serenità, in particolare dopo il doppio successo su Osijek e Šibenik che ha dato un calcio alla crisi di gioco e risultati che ha estromesso i fiumani dalla lotta. In casa Rijeka, come ribadito da Tomić e dai suoi giocatori, l’obiettivo in questo ultimo scampolo di stagione è vincerle tutte e provare a scavalcare una tra Osijek e Hajduk. Non esattamente un compito facile visto che i punti da recuperare sono 4 e 5, ma se domenica dovesse arrivare un successo nel derby e in contemporanea il KO dei biancoblù nella capitale, ecco che le carte in tavola tornerebbero a rimescolarsi.

Nessun segreto
I fiumani arrivano con il pieno di fiducia e il morale alto al big match di domenica dopo il pirotecnico 5-3 maturato allo Šubićevac. A Sebenico si è vista la tipica squadra di questa stagione, debordante in attacco e imbarazzante in difesa. Se oggi il Rijeka è fuori dalla lotta, uno dei principali motivi è da ricercare proprio nella retroguardia. In 33 partite i biancocrociati hanno incassato 46 gol, praticamente il doppio rispetto al terzetto che li precede in classifica. Ma anche uno in più rispetto alla Lokomotiva, gli stessi del Gorica e soltanto due in meno dello Slaven Belupo. Ad ogni modo, quello della difesa è un discorso trito e ritrito e ora che la stagione è agli sgoccioli di certo Tomić non andrà a snaturare la sua squadra e cambiare la filosofia di gioco. Nei pensieri del tecnico sebenzano, sul cui conto si fanno sempre più insistenti i rumors di un possibile trasferimento al Maksimir nella prossima stagione, c’è ora solo l’Hajduk. Lo scontro di domenica sarà una sorta di antipasto della finalissima di Coppa, che peraltro vedrà un Poljud sold-out. Tomić e Dambrauskas terranno nascoste le carte in vista dell’attesissimo scontro del prossimo 26 maggio? In realtà fiumani e spalatini si conoscono molto bene e tra le due squadre non ci sono segreti. In altre parole, difficilmente gli uni possono sorprendere gli altri. Oltretutto entrambi saranno obbligati a conquistare i tre punti: il Rijeka perché la vittoria sui dalmati a Rujevica manca da ben due anni e davanti a uno stadio che si preannuncia esaurito questa striscia negativa va necessariamente interrotta; l’Hajduk perché soltanto una vittoria lo terrebbe ancora in corsa per il titolo. Chi arriva meglio a questa sfida è sicuramente il Rijeka, forte dei successi su Osijek e Šibenik, mentre dall’altra parte l’Hajduk è reduce dal pareggio con lo Slaven Belupo e la sofferta vittoria sul Dragovoljac arrivata soltanto nel finale grazie un guizzo dell’uomo della provvidenza Livaja.

Drmić «vede» Livaja
E a tal proposito, a Rujevica ci si giocherà anche un’importante fetta del titolo di capocannoniere. La tripletta messa a segno a Sebenico ha riavvicinato Drmić a Livaja, ora divisi da soli due gol (23 a 21). Il margine in favore del centravanti della nazionale croata è tutt’altro che rassicurante e se per caso all’ultima giornata la differenza dovesse assottigliarsi ulteriormente, o se la punta elvetica dovesse agganciare il suo avversario, ecco che negli ultimi 90’ potrebbe esserci il controsorpasso. Drmić infatti potrà rimpinguare il suo bottino a Rujevica contro il Dragovoljac, a differenza di Livaja che invece si ritroverebbe con un compito molto più ostico dato che sarà impegnato al Maksimir con la Dinamo. E in caso di arrivo a parità di gol segnati? In questo caso a sorridere sarebbe il bomber del Rijeka perché il primo criterio è il minor numero di minuti giocati, con Drmić a quota 2.466 contro i 2.769 di Livaja. Visto che alla conclusione mancano 270 minuti, il primo non può in alcun modo superare il secondo come tempo trascorso in campo. Un vantaggio potenzialmente decisivo. E Rijeka-Hajduk sarà interessante anche per questo.

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