La Barcolana dei record è di Spirit of Portopiccolo

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La Barcolana dei record è di Spirit of Portopiccolo

TRIESTE Una città impazzita dalla felicità: è stata questa l’anima e lo spirito di Trieste in questi giorni. Migliaia e migliaia di persone si sono riversate sabato sulle rive, in piazza Unità e in tutte le strade adiacenti ai punti d’approdo delle barche ormeggiate in attesa della partenza, per assistere in tarda serata ai tradizionali fuochi d’artificio, con la musica roboante da sfondo, e ai tanti giochi pirotecnici colorati, sferzati da un borino che ha accolto i tantissimi turisti, svelando loro la gioia di un venticello che sempre incuriosisce chi non lo conosce e non ci è abituato.
Un’enorme folla si era accalcata nel corso della giornata in riva al mare, dove numerosissimi stand offrivano di tutto, dall’abbigliamento sportivo ai tanti spazi enogastronomici, sempre stracolmi di gente allegra, di equipaggi pronti ai brindisi con i loro sostenitori. Alcune vie della città risultavano difficilmente attraversabili a piedi e il traffico era già impazzito nella mattinata. La Barcolana numero 50 ha sbalordito tutti grazie a tante diverse situazioni: uno straordinario tempo, più da fine estate che autunnale, una quantità di eventi collaterali a cui si sono dedicati in tanti, sponsor e contributors, la pubblicità dell’evento che finalmente ha assunto dignità internazionale con un’attenzione particolare nei giorni precedenti sui Tg, oltre che sui programmi dedicati al mare.

Messaggi importanti
Partita con qualche polemica sul manifesto di Marina Abramovic, la diatriba ha poi contribuito a far sì che della Barcolana si parlasse molto e con tanto anticipo, creando un’attesa che ha, anche questa, favorito la riuscita di questa straordinaria edizione. Non sono mancati importanti messaggi come quello della barca Viriella della One Ocean Foundation, legatasi alla Barcolana per lanciare il messaggio contro la plastica in mare.
Mauro Pelaschier aveva raccontato che, navigando attraverso gli oceani, si sono imbattuti in tante isole di plastiche, una denuncia la sua di quanto danno l’uomo stia arrecando con i suoi sprechi e le cattive abitudini. La Viriella è la barca più grande, con i suoi 118 piedi (36 metri), mai iscritta alla regata triestina.
Lo spirito di questa Barcolana va di pari passo con la grande speranza di rilancio portuale che Trieste sta vivendo grazie alla riscoperta della via della seta che parte dai porti cinesi. I container sparsi per la città hanno avuto il merito di ricordare il forte impulso emporiale che la città sta vivendo, svelato anche l’arcano che per giorni aleggiava sul grande cubo di tre piani di container nella centralissima piazza della Borsa, a ospitare una mostra fotografica dedicata proprio a questo nuovo slancio commerciale del porto di Trieste, che mancava dai tempi dell’Austria-Ungheria.
Unica nota stonata, un grande treno delle ferrovie italiche, posto a metà di piazza Unità: ha impedito la visuale del mare e della piazza sul mare più grande d’Europa, una anche delle più belle. Quanto ha pagato Trenitalia di sponsorizzazione perché gli sia stato concesso tale inquinamento estetico?

Tra gli iscritti anche la Vespucci
Ieri mattina alle 10.10 le Frecce Tricolori solcavano il cielo mentre tante barche arrivavano ancora da Monfalcone, Muggia e dai porti istriani per posizionarsi sulla linea di partenza: due miglia da Miramare a Barcola, partenza alle 10.30 in punto, dopo aver imbiancato con le loro vele tutto il golfo.
Spirit of Portopiccolo
, con Furio Benussi, e
Tempus Fugit
, con Enrico Zennaro e Mitja Kosmina, erano le due favorite della regata, assieme alle 2.696 barche iscritte, tra cui anche la Vespucci, un record neanche ipotizzabile solo pochi giorni prima.
Ma non c’è stata storia, perché i fratelli Benussi non hanno avuto nessun intoppo e in meno di un’ora (57 minuti e 4 secondi) sono arrivati alla vittoria. All’arrivo l’equipaggio ha issato la bandiera di Trieste presa dal municipio di piazza Unità. Alla partenza si era infatti ipotizzato un ritardo nella preparazione della
Tempus Fugit
, che aveva mancato di partecipare al Trofeo Bernetti, il quale generalmente serve alle barche competitive per testare la propria forza.

La soddisfazione di Gialuz
All’arrivo Mitja Gialuz, presidente della Barcolana, ha affermato “l’affetto della città sarà la fotografia più bella che mi porterò dentro per tutta la vita”. Sbarcato dal gommone, ha ricordato che in mare c’erano un migliaio di barche a guardare lo show. “Trieste e la regata sono una vetrina per tutto il mondo della vela – ha affermato –. Chi ama il mare ama la terra e dobbiamo prenderci cura del nostro pianeta perché siamo tutti sulla stessa barca, come aveva detto Marina Abramovic”.
Furio Benussi ha raccontato la partenza, quando la sua barca aveva già pronta la strategia e, conoscendo il vento, sono partiti con la vela giusta, grazie soprattutto all’equipaggio, un team stratosferico. Arrivato secondo con Tempus Fugit, Enrico Zennaro ha affermato di essere contento del piazzamento. La loro minor performance è stata causata della vela, inadeguata per il percorso e il vento, ma unica e purtroppo non sostituibile.“Non semo tutti sulla stessa barca, xe quei che riva e quei che se ritira”, è questa invece la divertente considerazione del direttore del Dramma Italiano di Fiume, Giulio Settimo, anche lui tra i partecipanti alla regata, mentre stava per tagliare il traguardo alle 14 e un quarto, quasi tre ore dopo i primi arrivati.

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