FIUME | Quello che conta davvero sono i tre punti, per il bel gioco ripassare magari la prossima volta. Istra 1961 e Rijeka, ritrovatesi di fronte martedì sera al Drosina nell’anticipo della 30ª giornata di campionato, hanno dato vita a una partita dai due volti: equilibrata e priva di contenuti nel primo tempo, molto più interessante e dominata dai fiumani nella ripresa. Detto questo, l’1-0 (gol di Kvržić al 76’) del Rijeka ci sta tutto, come ammesso anche dai due allenatori nel post-partita. “Credo che la nostra vittoria sia meritata. Per noi contava fare bottino pieno dopo la sconfitta con il Rudeš, soprattutto per il modo nel quale abbiamo giocato la gara a Zagabria – il punto di vista da parte di Matjaž Kek –. In campo si è notato un po’ di nervosismo, anche perché la posta il palio era importante. Direi che abbiamo commesso parecchi errori a causa della voglia di strafare, di cancellare a ogni costo la brutta figura di qualche giorno fa. In passato il Rijeka ha perso punti a Pola anche quando aveva una squadra più forte di questa e pertanto dobbiamo essere soddisfatti. Faccio i complimenti ai ragazzi, è soprattutto per loro che questa vittoria mi sta particolarmente a cuore. Hanno capito che non si vincono le partite senza l’atteggiamento giusto”, le parole di Kek, che ha poi aperto una piccola parentesi sull’Istra 1961: “Per loro ogni punto è estremamente importante. Nel primo tempo ci hanno dato del filo da torcere, mentre nella ripresa si è visto chiaramente che non hanno svolto la preparazione per intero. Spero possano risolvere i loro problemi”.
E l’augurio di Kek è in un certo senso l’augurio un po’ di tutti, tifosi dell’Istra 1961 e non. Ascoltando il “vox populi”, si nota come a Pola serpeggi parecchio pessimismo. La squadra è in calo di rendimento e tuttora non si vede all’orizzonte una soluzione dei problemi societari. Marko Pervan, l’addetto stampa dell’Istra 1961, si ritrova ormai da tempo a fare in un certo senso anche il direttore e il presidente del club. L’altra figura cardine è l’allenatore Darko Raić-Sudar, che vista la situazione in cui versa la società sta facendo il massimo, e forse anche oltre.
“Era difficile pensare di poter mettere i bastoni fra le ruote al Rijeka. Abbiamo fatto alcune cose positive, siamo riusciti a reggere per un tempo, ma alla fine abbiamo pagato a caro prezzo i nostri errori. È la terza o quarta partita di fila nella quale crolliamo fisicamente nell’ultima mezz’ora. Semplicemente non siamo in grado di tenere i ritmi che l’avversario ci impone. Complimenti al Rijeka per la meritata vittoria, noi invece voltiamo pagina e pensiamo alla Lokomotiva. Le partite passano e la nostra situazione si fa sempre più difficile”, l’amara constatazione di Raić-Sudar, apparso nell’occasione davvero demoralizzato e preoccupato.
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