Kek: «La vittoria, un toccasana»

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Kek: «La vittoria, un toccasana»

FIUME | Giocare a certi livelli e convincere è una dimensione in più, ma nel calcio contano soprattutto i punti, per di più se hai qualcosa da farti perdonare. È stato il caso del Rijeka nella gara di campionato di domenica sera con il Rudeš, con la formazione zagabrese nell’insolito ruolo di “padrone di casa” a Rujevica. L’eliminazione in Europa League con i norvegesi del Sarpsborg è stata durissima da digerire, e lo sarà ancora per diverso tempo, ma l’imperativo in casa fiumana era ed è tuttora “reagire”. La vittoria per 2-1 in rimonta sul Rudeš la possiamo definire sicuramente come un parziale riscatto dopo lo shock subito giovedì scorso. Soltanto “parziale”, perché il Rijeka non è ancora guarito dai mali degli ultimi tempi, con un gioco che latita, una condizione fisica da migliorare assolutamente e una vena realizzativa da ritrovare al più presto possibile. Di positivo c’è indubbiamente la reazione psicologica, anche se la squadra è apparsa ancora una volta contratta. Dopo il vantaggio di Petrović, i padroni di casa, anzi gli “ospiti”, sono stati comunque bravi a non perdersi d’animo, trovando ben presto il pareggio e poi anche il vantaggio. A conti fatti, il successo del Rijeka ci sta tutto, ma ancora una volta si sono sbagliate troppe ghiotte occasioni da gol, rischiando l’eventuale beffa (come successo contro l’Hajduk) dopo avere dominato per buona parte dell’incontro.

Mancano tranquillità e sicurezza

“Non scopro certo l’acqua calda se dico che dopo quanto successo giovedì sera la cosa più importante, anzi forse l’unica, era conquistare i tre punti in palio – ammette Matjaž Kek –. Credo che tutti abbiano avuto modo di vedere che l’eliminazione è stata un brutto colpo, con la squadra che ha faticato parecchio nel corso dei novanta minuti. Devo però fare i complimenti ai ragazzi per avere reagito da professionisti seri. Un grazie anche ai tifosi, che nonostante fossero in un numero minore rispetto al passato ci hanno dato tanta energia positiva. C’è ancora da lavorare per migliorarsi, ma questa vittoria è sicuramente un toccasana, che ci darà almeno un po’ di tranquillità dopo una settimana molto difficile. Alcuni giocatori sono evidentemente a corto di benzina e si è visto bene quanta fatica facciano a correre. Per questo motivo ho operato anche alcuni cambi in seno all’undici di partenza, per trovare almeno un po’ di freschezza. Ancora una volta siamo andati sotto nel punteggio, ma per fortuna abbiamo trovato ben presto la rimonta. Come ho detto prima, ai ragazzi non posso certo rimproverare l’impegno: alcuni hanno fatto meglio, da altri mi aspetto onestamente qualcosa in più. Ma li capisco perfettamente, perché per uno sportivo una botta come quella di giovedì scorso è difficile da digerire e metabolizzare. Dobbiamo al più presto possibile ritrovare la tranquillità e la sicurezza nei nostri mezzi”.

Heber OK, Pavičić da valutare

Con il Rudeš il Rijeka ha conquistato i tre punti, ma ha perso per infortunio Pavičić e Heber, entrambi usciti malconci. Il brasiliano ha ricevuto una forte botta al torace, rimanendo per un paio di secondi anche privo di sensi, ma sarà disponibile per il derby di domenica con l’Istra 1961. Pavičić lamenta invece un dolore alla rotula del ginocchio e dovrà sottoporsi ad accertamenti medici che valuteranno l’entità del danno.

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