Kek: «Croazia? Straordinario essere tra le prime quattro»

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Kek: «Croazia? Straordinario essere tra le prime quattro»

KRANJSKA GORA | La partita amichevole con lo Spartak Mosca, in programma oggi a Villach, in Austria, è un buon pretesto per parlare del Rijeka nel periodo in cui il mondo del calcio ha gli occhi e i pensieri rivolti altrove, alle semifinali ai Mondiali in Russia.
L’allenatore Matjaž Kek non usciva allo scoperto dalla fine del campionato, ma ieri è stato contattato telefonicamente da Radio Fiume. Kek si trova a Kranjska Gora, località slovena nella quale la squadra fiumana si sta preparando da una settimana e dove resterà fino a sabato, quando è previsto il rientro nel Quarnero. Delle tre amichevoli inserite nel programma in questa fase della preparazione, il Rijeka ha disputato finora quella con lo Žilina, vinta per 5-0. Alla formazione slovacca sono legati dei bei ricordi, abbastanza recenti, perché i fiumani la superarono nella stagione in cui, per la prima volta, si qualificarono nella fase a gironi di Europa League dopo aver superato, nei play-off, lo Stoccarda. La partita di stasera (ore 18) dovrebbe essere la più impegnativa delle tre in questione (venerdì ci sarà il Luton Town), anche se la formazione russa sarà priva di alcuni giocatori convocati per Russia 2018.
Kranjska Gora è ormai il “covo” di Kek, in cui costruire la squadra per la stagione successiva: “Quest’anno abbiamo avuto fortuna. Ci siamo allenati dapprima in Gorski Kotar, quindi due settimane a Rujevica e ora qui, con condizioni meteo ideali. Dopo il ritorno a Fiume avremo il tempo per l’acclimatazione alle alte temperature che ci aspettano all’inizio del campionato e per i preliminari di Europa League. Ci sono tra noi facce nuove, mentre qualcuno ci ha dovuto lasciare”.
Lo Spartak Mosca ha chiuso al terzo posto lo scorso campionato nella Premier League russa ed è stato campione nazionale nello stesso anno in cui ci riuscì, per la prima volta nella sua storia, il Rijeka. In appena otto giorni sono state programmate tre amichevoli, simulando il ritmo a cui dovrà sapersi adattare la formazione fiumana, impegnata in campionato e in Europa.
“Abbiamo cercato delle avversarie forti – spiega Kek – e lo Spartak Mosca, per il nome che porta, è sicuramente quella più quotata. Siamo in una fase nella quale si dovrebbe cominciare a capire chi è in forma e chi lo è meno, chi ha assimilato la nostra filosofia e chi no. In questo senso la gara potrebbe darci qualche risposta”.

In attesa degli sviluppi di mercato

Al momento a disposizione di Kek c’è una rosa abbastanza completa, ma si sa che fino all’inizio di settembre, quando chiude il calciomercato estivo, ci saranno sicuramente delle partenze. Sarà difficile, infatti, trattenere Bradarić, unico calciatore, oltre al terzo portiere Livaković (Dinamo), proveniente dal campionato croato e convocato in nazionale per il Mondiale. Anche Heber, che si allena regolarmente con il Rijeka, è tra quelli che probabilmente troveranno una sistemazione in un club più importante. Ci saranno, ovviamente, anche degli arrivi, ma il mercato si animerà soltanto all’indomani del Mondiale, quando i più grandi club, in primo luogo europei, provvederanno ad assicurarsi i pezzi più pregiati. Quando il Rijeka avrà piazzato i propri, si disporrà di risorse per eventuali acquisti. “Adesso lavoriamo con chi c’è, mentre come sarà dopo occorre chiederlo ad altre persone nel club”, ha tagliato corto il tecnico sloveno.

«Non ci sono più favorite»

“La Croazia ha in me un grande tifoso”, ha detto Kek, invitato a commentare il Mondiale e soprattutto il momento della nazionale. Anche lui ha dei bei ricordi quando si tratta di Coppa del Mondo. Nel 2010 portò la Slovenia alla rassegna in Sudafrica, rischiando di superare la fase a gironi, mancata per pochissimo. Anche lui, sulla strada verso il Sudafrica, ha incontrato e superato la Russia. Ci sono delle analogie che il tecnico del Rijeka sottolinea volentieri. Inoltre, ha voluto ricordare un altro aspetto: “Vi ricordate che atmosfera c’era soltanto pochi mesi fa? Era tutto in chiave negativa, con tanto scetticismo. Poi c’è stata la forza mentale e la qualità a portare la Croazia tra le prime quattro al mondo. È straordinario! Pensiamo un po’ a tutte le stelle che se ne sono andate dalla Russia. Adesso non ci sono più
favorite. Entrambe le semifinali dovrebbero essere belle e interessanti, sul filo di lana”.

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