ZAGABRIA | Istra 1961, al peggio non c’è mai fine. I calciatori polesi escono sconfitti anche dal 27º turno della Prima lega e ora non basta pensare agli spareggi salvezza, ma c’è pure il rischio della retrocessione diretta. Con la sconfitta in via Kranjčević contro il Rudeš (1-0), anche il fanalino di coda diventa un pericolo. Dopo l’ultimo giro di boa, infatti, la compagine polese ha sette punti di ritardo sull’ottavo classificato Inter, ma ne ha altrettanti di vantaggio sul Rudeš, che ieri ha conquistato la seconda vittoria stagionale. La statistica nei confronti di Igor Cvitanović è crudele: quattro partite, quattro sconfitte. E l’ultima vittoria in campionato risale al 2018. Le condizioni per un allarme serio ci sono tutte.
Nel tentativo di interrompere il digiuno di vittorie che dura dall’incontro interno con l’avversario di ieri, l’allenatore dei polesi cambia modulo e quasi mezza squadra. Dal 4-5-1 praticato nelle prime tre partite alla guida dell’Istra 1961, Cvitanović ha optato per un 4-4-2 con le punte Fuentes e Mierez per la prima volta insieme dall’inizio. Per l’argentino si tratta anche dell’esordio dal 1’ in questo anno solare. Si diceva di molti uomini nuovi: rispetto al match con l’Hajduk sono rimasti fuori Franić, Pavić, Galilea, Lončar e Maicon. Al loro posto Grujević, Rubić, Rimane, Ndi e Mierez.
I polesi partono bene e al 5’ hanno l’occasione di passare in vantaggio. Ndi scodella al centro per Mierez che di testa serve Fuentes. Quest’ultimo ostacolato da Smoljo nell’area piccola riesce a colpire la traversa con una conclusione maldestra. I polesi ci riprovano al 19’, nuovamente con Ndi, il quale serve un pallone al bacio per Mierez, ma l’argentino dimostra di avere ancora le polveri bagnate e da buona posizione manda fuori. Al 27’ un fuorigioco di Božić non segnalato crea apprensione nell’area dell’Istra 1961, ma per fortuna degli ospiti Rubić sbroglia la matassa. Dopo un conclusione fiacca di testa di Mierez facilmente controllata da Banić, arriva la classica doccia fredda per l’Istra 1961. Su un cross dalla destra di Lisakovich, Rimane, schierato da centrocampista arretrato in quest’occasione, interviene con il braccio sinistro troppo largo e Pejin non esita a indicare sul dischetto. Štrkljan s’incarica della conclusione con Čondrić che intuisce la direzione del pallone, ma non riesce a fermarlo. Per il resto del primo tempo, l’Istra 1961 ha fatto troppo poco per meritare la rete. Poca grinta e nessuno schema di gioco, che non sia palla lunga a Fuentes e Mierez, hanno caratterizzato la seconda fase del primo tempo della squadra di Cvitanović.
Gli ospiti hanno iniziato la ripresa con un piglio diverso nel tentativo di rimettere in piedi la partita. Ma oltre al pressing hanno fatto troppo poco per impensierire Banić. C’è riuscito soltanto Grujević con una conclusione a giro finita a fil di palo. Per il resto molto fumo, ma poco arrosto nella cucina di Rimane e soci. Cvitanović ha provato a cambiare qualcosa facendo entrare Laukžemis al posto di Fuentes e passando successivamente alla difesa a tre togliendo Rubić e mettendo dentro Caicedo, il quale, però, non ne ha azzeccata una.
Con una formazione molto offensiva i polesi hanno offerto i fianchi ai padroni di casa che sono andati vicino al raddoppio, ma la conclusione di Štrkljan si è stampata sul palo alla destra di Čondrić. Correva l’80’, mentre su ribaltamento di fronte ci provava Laukžemis, la cui conclusione rasoterra veniva neutralizzata dall’attento Banić. A nulla sono serviti gli sforzi finali dei polesi, che non hanno trovato la via della rete.