Istra 1961, c’è ancora tanto da migliorare

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Istra 1961, c’è ancora tanto da migliorare

POLA | Gli allenatori dicono che s’impara più da una sconfitta che da una vittoria. E allora quella dell’altra sera dell’Istra 1961 in casa della Dinamo è stata una bella lezione per una squadra che è ancora alle elementari per quel che concerne la scuola da fare. I polesi sono sì una compagine di belle speranze, ma devono imparare ancora molto. Specialmente nei confronti della Dinamo, che quando ha voglia di fare la… Dinamo allora ha pochi rivali in Croazia. A Zagabria è finita con un 3-0 che si commenta da solo, frutto di una gara a senso unico nella quale i polesi non sono riusciti mai (leggasi zero tiri verso la porta) a impensierire il portiere di casa Zagorac.
L’allenatore dell’Istra 1961, Manolo Marquez, aveva detto alla viglia che pensare soltanto a difendersi contro la Dinamo equivale a una sconfitta anticipata, per cui ha cercato di affrontare i padroni di casa a viso aperto. Ma la Dinamo è stata in palla e ha creato enormi problemi in difesa e a centrocampo, mentre in attacco gli ospiti non sono riusciti a creare praticamente nulla. Le folate degli zagabresi sono state molteplici e intense, per cui non sorprende che siano passati in vantaggio già al 13’ e ciò su calcio da fermo: Gavranović di testa a centroarea ha superato Čondrić con una conclusione non facile. I polesi avevano cercato di reggere l’urto e ci erano quasi riusciti fino all’intervallo. Ma al 45’ è entrato in cattedra l’asse ex Rijeka, con Gavranović che metteva un pallone con i fiocchi sui piedi di Leovac, che non ha avuto problemi a spingerlo in rete.
Nella ripresa la musica non è cambiata, con un ispiratissimo Gavranović a farla da padrone. Correva il 47’ quando Hajrović dalla destra ha messo un invitante pallone al centro dove Gavranović si è inventato un colpo di tacco che di fatto chiudeva la partita. La girandola di sostituzioni non ha cambiato le carte in tavola e nemmeno la piega che aveva preso la partita. Nel finale l’Istra 1961 ha fatto qualcosina di più, ma comunque troppo poco per segnare almeno il gol della bandiera.
“Il risultato ci sta tutto. La Dinamo è stata superiore e ha vinto meritatamente – ha ammesso Manolo Marquez –. L’Istra 1961 è entrato in partita troppo timoroso, dovevamo avere più coraggio. Sapevamo che la Dinamo era più forte, ma c’è comunque un po’ di rammarico. Quello che mi dispiace in particolare è avere subito la seconda rete all’ultimo minuto del primo tempo. Fossimo andati al riposo sullo 0-1 forse avremmo avuto qualche speranza”.
Gavranović, con due reti e un assist per Leovac, è stato una costante spina nel fianco. “Eravamo a conoscenza delle sue qualità, sapevamo che era bravo a inserirsi tra le linee della difesa, ma non siamo riusciti a limitarlo. I nostri stopper hanno 19 e 20 anni, con poca esperienza, e bisogna lavorarci su per fermare giocatori di tale livello”.

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