Il Rijeka si sta ritrovando

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Il Rijeka si sta ritrovando

FIUME | Nella malaugurata ipotesi che il Rijeka avesse perso al Maksimir – per fortuna non si è verificata – il pensiero di Matjaž Kek non sarebbe cambiato. L’allenatore sloveno è rimasto eccome soddisfatto dell’ottimo atteggiamento della squadra in campo contro una Dinamo che in questo momento, inutile negare l’evidenza, ha sicuramente qualcosa in più sia dal punto di vista tecnico che tattico. Intanto Kek si gode una squadra battagliera, aggressiva e reattiva, mai doma anche nei momenti di difficoltà – vissuti soprattutto nel finale –, sempre concentrata e pronta a sfruttare ogni minima opportunità per offendere.
Certo, c’è ancora tanto da migliorare per trovate gli interpreti e gli automatismi, come confermato anche dallo stesso Kek, ma l’1-1 induce all’ottimismo e la sosta per gli impegni della nazionale arriva nel momento giusto. Il peggio sembra passato e il campionato resta apertissimo. D’accordo, siamo appena alla sesta giornata, ma scivolare a meno 5 dalla Dinamo sarebbe stato deleterio per il morale e sicuramente si ritornerebbe a parlare con insistenza di crisi dopo una settimana di enormi difficoltà. Così gli zagabresi restano avanti di due e l’Osijek di una lunghezza.
L’unica nota stonata della serata del Maksimir è stata l’espulsione di Raspopović al tramonto della partita. Il laterale montenegrino è stato comunque tra i migliori in campo e la sua prodezza balistica, quella che di solito si definisce “golazo”, ha riequilibrato le sorti di un match che si stava mettendo male dopo il gol del solito Gavranović. Molto bene anche Stjepan Lončar, che con alcuni lanci illuminanti e tanta concretezza ha avanzato la propria candidatura per un posto fisso a centrocampo. Degli “intoccabili” mancavano Župarić e Zuta: il primo era febbricitante, ma soprattutto con il morale sotto i tacchetti per il mancato trasferimento all’Anderlecht; il secondo sta combattendo già da tempo con un problema al ginocchio e si sottoporrà a un intervento in artroscopia.
“È sempre bello conquistare un punto al Maksimir – ha commentato Kek interpretando un po’ il pensiero di tutti i tifosi –. La squadra, anche se rivoluzionata per cause di forza maggiore, ha risposto presente. Sono perfettamente consapevole che alcuni giocatori stiano attraversando un periodo di difficoltà, come per esempio Pavičić, ma è mio compito riportarli a livelli migliori. Penso che il peggio sia passato, perché la scorsa settimana è stata un pochino particolare. La prestazione con l’Istra 1961 e la precedente eliminazione in Europa hanno lasciato il segno, ma questo Rijeka è vivo e pronto per ritornare a combattere per obiettivi importanti”.
Ora spazio alla nazionale, una sosta che sarà sfruttata anche per l’amichevole di sabato prossimo contro il Maribor: si ritornerà a giocare a Cantrida, che presenterà il tutto esaurito, circa 10.000 spettatori. Il passato e il presente di Kek, che ieri si trovava proprio nella città stiriana. “Anche a Maribor si sta parlando tantissimo di quest’incontro ed è partita la caccia al biglietto – è il rapporto del tecnico –. Ritroverò tantissimi amici, anche se il mio unico pensiero è sfruttare quest’occasione per valutare la condizioni di alcuni giocatori. L’unica cosa certa è che sarà uno spettacolo indimenticabile per tutti”.

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