«Il Rijeka rimarrà competitivo»

L’allenatore Goran Tomić, dopo il terzo posto e l’accesso in Conference League, analizza gli ultimi mesi ed è già proiettato al futuro

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«Il Rijeka rimarrà competitivo»

Arrivederci al 14 giugno. Dopo la vittoria con il Gorica, che ha permesso al Rijeka di chiudere al terzo posto e accedere ai preliminari di Conference League, giocatori e staff tecnico si stanno godendo il meritato riposo. La stagione è stata lunga e faticosa, con tante limitazioni a causa delle misure anti-Covid 19, ma alla fine non è mancato il sorriso sulle labbra. “Non credo di esagerare se dico che abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Recuperare qualcosa come 15 punti al Gorica in appena due mesi e mezzo non capita spesso – ricorda l’allenatore Goran Tomić, sicuramente uno dei più meritevoli per la rimonta –. Adesso godiamoci il meritato riposo sino al 14 giugno, quando ci sarà il primo raduno in vista della nuova stagione. Spero che i ragazzi riescano a rilassarsi con le rispettive famiglie per poi presentarsi carichi”.

 

Nel frattempo la palla passerà alla dirigenza, visto che in tema di mercato si annuncia un intenso viavai. “Sì, posso confermare che diversi componenti dell’attuale rosa se ne andranno – dice il tecnico sebenzano –. Ma ne arriveranno parecchi altri, di qualità e desiderosi di mettersi in luce. Non abbiamo ancora parlato in proposito, ma il fatto di disputare l’Europa ci darà sicuramente una mano. Il Rijeka è una società ambiziosa, che di anno in anno punta a vincere trofei, e questo è sicuramente una sfida per i calciatori. State sicuri che anche la prossima stagione la squadra punterà ai medesimi obiettivi degli ultimi anni”.

Goran Tomić è diventato una sorta di “specialista” delle ultime giornate. La scorsa stagione aveva privato in extremis il Rijeka del secondo posto e delle qualificazioni di Champions. Grazie al successo con l’Osijek, la Lokomotiva chiuse infatti alle spalle della Dinamo. “Eccome se me lo ricordo. Ma allora la posta il palio non era comunque così importante visto che sia la Lokomotiva che il Rijeka e l’Osijek erano già certe di accedere alla scena europea, dipendeva soltanto in quale competizione. Sabato, invece, era una partita da dentro o fuori. E difatti il Gorica ci ha rimesso tutto, dopo essere stato per buona parte del campionato in una botta di ferro. Loro le proprie chance se le sono giocate prima della trasferta a Fiume, perdendo alcune gare che onestamente non avrebbero dovuto. Tornando alla constatazione precedente, diciamo che il Rijeka mi dà e mi toglie. Vero che avevo privato il mio attuale club della possibilità di partecipare ai preliminari di Champions, ma non dimentichiamo che il Rijeka mi ha poi dato il dispiacere di vincere la finale di Coppa Croazia proprio allo Šubičevac, a pochi passi da casa mia. Ecco, aprendo per un momento una parentesi proprio sulla Coppa, la sconfitta in semifinale a Pola è ciò che mi brucia maggiormente da quando sono arrivato a Fiume. Quella è stata forse una delle poche partite che abbiamo sbagliato veramente negli ultimi mesi”.

La Lokomotiva è l’esempio di quanto sottile sia la linea che separa il successo dall’insuccesso. Nella stagione 2019/2020 è stata vicecampione e finalista di Coppa, in questa si è salvata per il rotto della cuffia. “A cavallo tra le due stagioni si è venduto tutto ciò che si poteva, ripartendo da una squadra giovane e inesperta. Per chiunque diventa difficile iniziare praticamente dal nulla – ammonisce Tomić -. Ma non abbiate paura, al Rijeka ciò non può succedere. Quello della Lokomotiva è stato un exploit, mentre a Fiume c’è una struttura societaria ben definita e delle solide basi. Di anno in anno si punta a vincere qualcosa. Qui se un giocatore importante va via, ne arriva uno altrettanto bravo. Pertanto, non sono preoccupato minimamente. Ovvio che poi dovrò essere bravo ad amalgamare il tutto e costruire una squadra che sia in grado di centrare gli obiettivi prefissati”.

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