
La stagione del Rijeka, è bene ricordarlo, non è ancora finita. Giovedì a Rujevica c’è infatti la finale di ritorno di Coppa Croazia e dall’altra parte del campo ci sarà nuovamente lo Slaven Belupo. E sarà una partita “vera”, per certi versi ancora di più di quella di domenica pomeriggio perché stavolta entrambe le squadre andranno a caccia del trofeo. Non che l’undici di Koprivnica fosse “disinteressato” dalla gara di campionato, anzi, ma nel calcio spesso decidono le motivazioni e quelle del Rijeka erano ai massimi livelli possibili. Lo Slaven magari (e del tutto comprensibilmente) era più concentrato sulla Coppa, soprattutto perché in caso di vittoria conquisterebbe il suo primo trofeo della storia. E anche i preliminari di Europa League.
Undicesimo trofeo
Il Rijeka ha vinto il suo secondo titolo di campione e l’undicesimo trofeo nella storia del club. Tutto è iniziato alla fine degli anni ‘70 quando i fiumani vinsero due Coppe di Jugoslavia, proseguendo nel 2005 con la prima delle sei Coppe Croazia. In bacheca c’è anche una Supercoppa. Il Rijeka può infatti conquistare per la seconda volta nella sua storia il “doblete”, la nona Coppa nazionale in generale, la settima Coppa Croazia.
“Sulle ali dell’entusiasmo vogliamo provare a vincere anche la Coppa. Sarebbe fantastico chiudere la stagione con entrambi i trofei e poi andare in vacanza. Ma non aspettiamoci una partita come quella scorsa perché lo Slaven morderà perfino di più, com’è anche giusto che sia”, fa sapere Radomir Đalović.
Janković: «Mi riempie d’orgoglio»
Qualche volta criticato dai tifosi, ma sempre indicato dal tecnico montenegrino come “giocatore insostituibile” per l’economia di gioco, Niko Janković ha spianato la strada verso il titolo con una conclusione velenosa che non ha dato scampo a Šušak. “Sono l’uomo più orgoglioso del mondo. Abbiamo giocato concentrati dal primo all’ultimo minuto, mostrato carattere e mentalità vincente. Abbiamo vinto il titolo più che meritatamente. Il nostro compito però non è ancora finito perché giovedì ci aspetta la finale di Coppa e naturalmente vogliamo vincerla, dimostrando così che siamo in assoluto i più forti”.
“Dire che abbiamo vinto meritatamente il titolo è superfluo. Fin dall’inizio della partita abbiamo avuto un grande sostegno. Magari non tutti saranno d’accordo, ma posso dire che è stato meglio non aver vinto il titolo a Spalato, bensì davanti ai nostri tifosi – dice Stjepan Radeljić –. All’inizio della stagione non si poteva prevedere un epilogo del genere, ma quando inizi la preparazione ti alleni come se stessi puntando al titolo. Con il passare del tempo ci credevamo sempre di più. Negli ultimi turni siamo stati uniti e abbiamo meritato di arrivare fino in fondo. Dopo il passo falso della Dinamo contro la Lokomotiva abbiamo capito di avere un’occasione. Si è creato un po’ di pressione, però sapevamo che una vittoria ci avrebbe portato al titolo. Non ci siamo riusciti a Spalato, ma contro lo Slaven, davanti ai nostri tifosi, abbiamo giocato alla grande. Abbiamo festeggiato, ma testa alla Coppa”.
Rivincita con l’Olimpija?
Il titolo di campione ha portato al Rijeka anche una grande sfida europea. I biancocrociati giocheranno per la terza volta nella loro storia i preliminari di Champions League. La prima volta è stata nel 1999 quando da vicecampioni di Croazia persero in due partite contro il Partizan Belgrado. Il secondo tentativo fu molto più riuscito: nel 2017 eliminarono nel secondo turno i gallesi del TNS, nel terzo il Red Bull Salisburgo, per poi essere eliminati all’ultimo ostacolo dall’Olympiakos. Quell’eliminazione valse comunque la qualificazione alla fase a gironi di Europa League.
Il 18 giugno il Rijeka scoprirà il proprio avversario nel secondo turno preliminare, dove però non sarà testa di serie. Per ottenere questo status nel sorteggio sarebbe stato necessario che Lech e Ferencváros non vincessero i rispettivi campionati, cosa che invece è successa. Proprio i campioni di Polonia e Ungheria sono tra i possibili avversari del Rijeka, insieme a Crvena zvezda, Maccabi Tel-Aviv, Slovan Bratislava, Qarabag, Ludogorets, Dinamo Kiev, Steaua, Olimpija, Malmö e via dicendo
Se il Rijeka dovesse essere eliminato proseguirà la competizione nel terzo turno preliminare di Europa League e, in caso di ulteriore eliminazione, seguirà la partecipazione ai play-off della Conference League.
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