Il Rijeka non sa più vincere Con lo Slaven Belupo è 0-0

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Il Rijeka non sa più vincere Con lo Slaven Belupo è 0-0

FIUME | Matjaž Kek, premiato prima della partita dal direttore sportivo Srećko Juričić, non ricorderà nel migliore dei modi la sua presenza numero 200 sulla panchina del Rijeka. Colpa soprattutto di un deludente 0-0 casalingo con lo Slaven Belupo nell’ambito della nona giornata di campionato, risultato che aumenta ulteriormente il distacco dei fiumani nei confronti delle squadre che li precedono in classifica (leggi Lokomotiva e Osijek, con la Dinamo sempre a +7). Il Rijeka visto ieri sera a Rujevica è stato più o meno quello delle ultime settimane, ovvero una squadra che fatica a ritrovare un’identità di gioco e che sembra avere perso il feeling con il gol e la vittoria. La goleada in Coppa Croazia con il Radnik è stato un episodio, lo 0-0 con lo Slaven ha ben presto portato le cose alla realtà.
Dopo diverso tempo Kek ritrova Zuta e concede un’occasione a Capan, che va a comporre il centrocampo a tre insieme a Čanađija e Lončar, con quest’ultimo che agisce spesso nel ruolo di mezzapunta di sinistra. In attacco, vista l’indisponibilità di Heber, la punta centrale è Čolak, con Gorgon defilato sulla destra nel ruolo che è abitualmente proprietà di Acosty o Kvržić, entrambi in non perfette condizioni fisiche. Ivković, che ha sempre parole di lode per il Rijeka e il suo collega sloveno, manda un po’ a sorpresa Mendy in panchina, affidandosi all’ex Jelić, il quale muore sicuramente dalla voglia di togliersi qualche sassolino dalle scarpe nei confronti di Kek.
Il primo tentativo della partita è proprio di Jelić, che non impensierisce Sluga. Con il passare dei minuti i fiumani assumono il controllo delle operazioni riversandosi sempre più frequentemente dalle parti di Marković. L’impegno non è in predicato, ciò che manca è però la manovra fluida, un gioco semplice ed efficace che possa mettere gli attaccanti nella posizione di segnare. E quando finalmente ci sono gli spazi e si aprono i varchi, torna d’attualità il problema della realizzazione. Al 13’ Čolak viene a trovarsi a tu per tu con Marković, che salva il risultato. Alla mezz’ora, invece, Punčec manda di poco alto di testa su traversone di Zuta. Negli ultimi cinque minuti della prima frazione è ancora Čolak il protagonista in negativo. Al 42’, su imbeccata di Čanađija, il numero 17 fiumano è nuovamente solo davanti a Marković, con il portiere ospite che concede il bis. Poi, allo scadere di tempo, Zuta gli offre un pallone invitante, ma Antonio controlla male e la difesa libera. Gli ospiti si vedono al 25’ con un colpo di testa che mette i brividi a Sluga e al 43’, quando Bogojević temporeggia e perde il l’attimo giusto per calciare in porta.
La ripresa propone un Rijeka intraprendente, ma altrettanto inconcludente e impreciso. Kek inserisce prima Puljić e poi Acosty, provando a dare così maggiore profondità e velocità alla manovra d’attacco. Ci prova Pavličić dal limite dei sedici metri, ma Marković gli dice no. Poi è il turno del neoentrato Acosty, che di testa manda alto. L’africano si divora una ghiotta occasione al 75’, quando il suo diagonale finisce a fil di palo, con il portiere a fare da spettatore. Il catenaccio dello Slaven Belupo resiste sino alla fine, colpa anche di un Rijeka senza chiare idee e in confusione tattica. Per Kek, insomma, c’è ancora tanto da lavorare in vista della trasferta con il Gorica.

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