Il Rijeka non è ancora guarito Bišćan: «Mi aspettavo di più»

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Il Rijeka non è ancora guarito Bišćan: «Mi aspettavo di più»

FIUME | Dopo la vittoria per 2-1 con l’Inter, sofferta ma meritata, il derby dell’Adriatico in casa dell’Hajduk doveva dare una prima risposta al quesito se il Rijeka fosse guarito o meno dai malanni degli ultimi tempi, che hanno avuto come effetto pure il cambio in panchina. Ebbene, a conti fatti, possiamo constatare che la risposta è sicuramente negativa, ovvero che la strada verso l’uscita dal tunnel della crisi è ancora lunga. Di positivo c’è poco o nulla, a parte un pareggio che poteva essere benissimo anche una sconfitta. Strappare l’1-1 contro l’Hajduk di questi tempi non è certo un’impresa, ma per come si erano messe le cose anche il punticino non è da buttar via. Ivo Ištuk, Dragan Skočić, Mladen Ivančić, Elvis Scoria, Matjaž Kek e, da domenica pomeriggio, anche Igor Bišćan: sono questi i nomi degli allenatori del Rijeka che negli ultimi sette anni sono usciti imbattuti dal Poljud. Anche domenica è stata mantenuta la tradizione, stavolta però con l’aggravante di essersi ritrovati di fronte il peggior Hajduk della recente storia (leggi: da quando esiste il campionato croato).
“Alla fine dobbiamo essere soddisfatti per il punto conquistato – taglia corto Bišćan analizzando il derby –. Nel primo tempo abbiamo fatto male sia in fase d’interdizione che d’attacco. Ci è mancata la mobilità e la vivacità. Quando siamo andati sotto nel punteggio, del tutto meritatamente, i ragazzi hanno capito che dovevano reagire in qualche modo. Nella ripresa abbiamo elevato il livello del nostro gioco trovando il pareggio. Poi, negli ultimi 15 minuti, c’è stato un vistoso calo fisico. Tirando le somme, quando hai diversi giocatori in giornata negativa non puoi certo pretendere di vincere. Ritengo che dovevamo fare meglio: non eravamo abbastanza aggressivi e non abbiamo dimostrato la qualità tecnica che indubbiamente possediamo. Come detto prima, alla fine possiamo e dobbiamo essere soddisfatti del pareggio”.

Serve il sostegno di tutti

Così il tecnico, il quale si sta probabilmente rendendo conto che il problema è forse più complesso di quanto sembrasse all’inizio. Bisogna lavorare sodo per trovare i giusti equilibri tattici, ma anche cercare di capire che cosa succede nella testa dei giocatori. Bradarić a parte, la squadra è la stessa della scorsa stagione (quella di una primavera quasi da record di punti), ma la metamorfosi subita da alcuni calciatori è quasi impressionante. Dire che qualcosa non va è superfluo, sta ora a Bišćan trovare i rimedi. Guai, però, lasciarlo solo. Con l’Armada continuamente “alle calcagna”, nel senso che ogni pretesto sarà buono per contestarlo, ci vuole il sostegno della società, che negli ultimi tempi non sempre è stata all’altezza della situazione. Se il problema era Matjaž Kek (“Avevamo perso il sorriso e non ci divertivamo più”, l’ammissione di un giocatore fiumano), ora l’alibi non regge più e sta a coloro che vanno in campo dimostrare di avere le qualità per emergere dalla mediocrità degli ultimi mesi.

Coppa: Varaždin un crocevia

Domani, intanto, si torna a giocare nell’ambito degli ottavi di finale di Coppa Croazia. Alle 19 i fiumani saranno ospiti del Varaždin, squadra assolutamente non da sottovalutare. Varaždin, ma intesa come città, evoca dolci ricordi al Rijeka sul tema “Sole di Rabuzin”. Lì, infatti, i quarnerini vinsero nel 2006 il loro secondo trofeo e sempre nello stesso stadio, il 31 maggio 2017, arrivò la storica accoppiata campionato-coppa. Da augurarsi che l’incantesimo non si spezzi, perché uscire agli ottavi significherebbe aver fallito tutti gli obiettivi stagionali (fase a gironi di Europa League, lotta per il titolo, vincere la Coppa). Considerando poi che le posizioni di classifica che portano in Europa sono attualmente occupate, la Coppa potrebbe essere uno sbocco per ottenere un posto sulla scena internazionale.
Intanto Bišćan annuncia cambiamenti. “Dobbiamo essere consapevoli che ci attende una partita delicata. Darò spazio ad alcuni giocatori che finora non hanno avuto modo di mettersi in luce in quanto voglio avere un quadro completo su chi poter fare affidamento e in quale misura. La gara con il Varaždin è un’occasione importante per tutti, dobbiamo assolutamente vincere e superare il turno. Ci saranno diversi cambiamenti per quanto concerne gli interpreti
in campo, ma l’obiettivo rimarrà lo stesso”.

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