Il Rijeka ha spiccato il volo

Il netto successo nel derby sull’Hajduk (2-0) ha proiettato i biancocrociati al terzo posto in solitaria. Una rimonta pazzesca, figlia della metamorfosi avvenuta nella seconda parte di stagione. «Quando sono arrivato l’obiettivo era il quarto posto», dice Sergej Jakirović

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Il Rijeka ha spiccato il volo
I biancocrociati stanno letteralmente volando. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Al termine del girone autunnale la zona Europa distava 11 lunghezze e il terzo posto occupato dall’Osijek 15. Una rincorsa iniziata da lontano che ha portato il Rijeka a compiere una super rimonta e a piombare in solitaria al terzo posto. Una rimonta che lo stesso Sergej Jakirović aveva definito praticamente impossibile al suo arrivo a Rujevica. Ma con lui la squadra ha letteralmente cambiato pelle. Una metamorfosi che nella seconda parte di stagione vede i biancocrociati viaggiare con una media da titolo grazie a un’impressionante striscia di successi, l’ultimo dei quali nel derby con l’Hajduk che ha interrotto un digiuno di vittorie che in casa contro i rivali dalmati mancava dall’8 marzo 2020, ovvero dal 2-0 firmato da Čolak e Gorgon. Tre anni dopo sul tabellone è tornato a campeggiare lo stesso risultato, stavolta confezionato da Frigan e Marin. In tanti si chiedono dove sarebbe ora il Rijeka se “l’uomo della provvidenza” Jakirović fosse stato ingaggiato in estate. Che poi tra l’altro la società aveva anche provato a portarlo a Rujevica, senza tuttavia riuscirci. “I tempi non erano ancora maturi”, disse molto diplomaticamente il tecnico di Mostar, il quale in realtà era in attesa di una chiamata dal Maksimir, che però non è mai arrivata. Chiaramente non ci sarà mai la controprova, però è un pensiero che stuzzica molto tifosi e addetti ai lavori.

Intensità, aggressività, fame
Tornando alla serata di Rujevica, non c’è molto da dire. Semplicemente in campo si è vista una sola squadra. Alla fine il 2-0 sta pure un po’ stretto al Rijeka che avrebbe potuto tranquillamente anche dilagare. Sotto il profilo tecnico, tattico e motivazionale non c’è stata storia. Di fronte i fiumani si sono ritrovati una squadra svuotata dopo le fatiche in Coppa Croazia e totalmente disinteressata non avendo più nulla da chiedere al campionato. Ma ciò comunque non toglie nulla a Labrović e soci, che hanno fatto sembrare gli spalatini un gruppo di allegri dopolavoristi appesantiti dal lauto pranzo domenicale. Le partite perfette non esistono, anche se effettivamente è difficile trovare dei difetti nella prestazione dei padroni di casa. “Avremmo dovuto chiuderla prima perché sull’1-0 avevamo avuto un paio di ottime occasioni che andavano sfruttate meglio – ecco che il sergente di ferro Jakirović non ci mette molto a trovare il pelo nell’uovo –. Errori che avremmo potuto pagare a caro prezzo senza quella paratona di Nedo (Labrović, nda) a metà ripresa. Anche nel finale del primo tempo ci siamo abbassati un po’ troppo, ma nel complesso ho ben poco da rimproverare ai ragazzi. Non possiamo certo pretendere di giocare una partita esente da errori, soprattutto per una squadra molto giovane come la nostra e quindi soggetta a qualche calo di tensione. Una vittoria conquistata con grande merito. Ci abbiamo intensità, aggressività e fame. Anche quando loro avevano il possesso ci siamo difesi con ordine senza correre rischi. Le assenze di Livaja e Krovinović? Nella partita precedente al Poljud loro erano al gran completo e avevamo vinto lo stesso…”.

«Meriti nostri e demeriti loro»
Il Rijeka ora veleggia in terza posizione. E pensare che al suo arrivo il tecnico di Mostar non guardava mica così lontano. “L’obiettivo era il quarto posto. In quel momento c’erano 11 punti di differenza tra noi e lo Slaven Belupo. Tanti, certo, ma sapevo che con metà campionato ancora da giocare la rimonta era comunque possibile. All’Osijek poi nemmeno guardavo… Sicuramente ci sono tanti meriti nostri, come pure molti demeriti degli slavoni, che hanno conquistato un’unica vittoria nella seconda parte di stagione. La cosa curiosa è che abbiamo pareggiato entrambi gli scontri diretti nel girone primaverile, eppure siamo davanti”.
Un terzo posto che ora va difeso a tutti i costi. A partire dalla trasferta contro il Gorica di domenica prossima. “Il Gorica è assieme a noi e alla Dinamo la squadra più in forma del campionato. Il 4-0 rifilato allo Šibenik è stata una prova di forza e non dimentichiamoci che in precedenza avevano fermato la Dinamo. Per loro ogni punto conta tantissimo e le squadre che lottano per la salvezza sono le più difficili da affrontare”, ha concluso Sergej Jakirović.

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