Il Rijeka attende ora i… botti dal mercato

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Il Rijeka attende ora i… botti dal mercato

FIUME | Dopo i botti di Capodanno a Rujevica sono attesi quelli dal calciomercato di gennaio. Per ora c’è poco movimento. Va segnalata soltanto la partenza del bosniaco-erzegovese Srđan Grahovac, il quale ha trascorso al Rijeka dieci mesi e ora se ne torna all’Astana, da cui il club fiumano l’aveva avuto in prestito. Tra gli arrivi c’è quello di Matej Vuk, cresciuto nella squadra juniores del Rijeka e dato in prestito all’Inter Zaprešić la scorsa estate. Come aveva annunciato il presidente Damir Mišković, la società manterrà la sua linea di condotta basata su un principio molto semplice. Per prima cosa occorre fare cassa e quindi provvedere agli acquisti. Per un club piccolo come il Rijeka è l’unico modo per essere autosufficiente.

Il 2018 è stato contrassegnato dall’addio di Matjaž Kek, l’allenatore che ha stracciato i record per quanto riguarda la permanenza ininterrotta su una panchina in Croazia, un evento inevitabile come conseguenza di un periodo con pochissime soddisfazioni e più di una delusione. Lo scorso anno niente Coppa e niente corsa per il titolo, ma un secondo posto per i preliminari di Europa League in cui è mancata la qualificazione alla fase a gironi. Quindi, un avvio di campionato incerto e l’avvicendamento sulla panchina che ha compromesso i rapporti tra dirigenza e parte della tifoseria. Nemmeno i brillanti risultati ottenuti sotto la guida di Igor Bišćan hanno cancellato i malumori e oltre a quella tra la frangia più intransigente dell’Armada e la società, si è creata una spaccatura anche sugli spalti tra i tifosi stessi.
La sosta, in questo senso, potrebbe tornare utile un po’ a tutti per rivedere le proprie posizioni. Una delle certezze è che Bišćan, per quanto è riuscito a fare in soli due mesi, non verrà sicuramente messo in discussione dalla dirigenza. I risultati finora hanno dato ragione al tecnico oltre tutte le aspettative consolidando la sua posizione anche tra la tifoseria non organizzata, quella che paga l’abbonamento e che viene minacciata dalla minoranza che non accetta l’allenatore. Per continuare a raccogliere punti per dare la caccia alla capolista Dinamo e consensi tra i sostenitori fiumani, Bišćan dovrà avere una squadra competitiva.
Nelle passate stagioni Kek aveva dimostrato che in un gruppo collaudato e affiatato nessuno è insostituibile. Basti ricordare i bomber Benko e Kramarić. Dopo la partenza di quest’ultimo, venduto per la cifra record di 10 milioni di euro al Leichester, è arrivata la stagione storica con la conquista del primo titolo e della Coppa. Un anno fa se ne andò Gavranović, oggi uomo chiave nella Dinamo, mentre il Rijeka, soprattutto da quando c’è Bišćan, ha scoperto di avere in Heber la punta di diamante e in Alexander Gorgon un degno assistente, assieme ad Antonio Čolak, a segno in quasi tutte le gare.
Proprio da Heber e dalla sua possibile partenza il club dovrebbe poter disporre di risorse per affrontare la seconda parte del campionato, che riprende per i fiumani il 30 gennaio con il recupero a Koprivnica con lo Slaven Belupo. Inoltre, non è un segreto che tra quelli che potrebbero andarsene c’è anche l’austriaco Gorgon, in procinto di farlo già al termine della passata stagione. Quando si parla di campagna trasferimenti il direttore sportivo Srećko Juričić affida regolarmente il compito di comunicare con i media al suo vice Ivan Mance. L’ex portiere si è fatto le ossa negli ultimi anni e quasi mai i giornalisti sono riusciti a interferire in modo determinante nelle trattative più importanti. Nei giorni scorsi su alcuni portali è comparso il nome del nazionale armeno Tigran Barseghyan, ex Vardar, oggetto di una presunta contesa tra il club fiumano e l’Hajduk. “Voci assolutamente infondate – risponde categorico Mance –, di quelle a cui dovremo abituarci nelle prossime settimane”.

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