Il rientrante Frigan: «So come affrontare Šutalo»

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Il rientrante Frigan: «So come affrontare Šutalo»
Matija Frigan. Foto: Roni Brmalj

Tra i giocatori maggiormente attesi al Maksimir da parte fiumana ci sarà sicuramente Matija Frigan, il giovane bomber del Rijeka finito già nell’orbita del club zagabrese. “Mi sento benissimo, ho saltato la sfida con il Varaždin per squalifica e non vedo l’ora di scendere il campo. È stato difficile guardare i compagni di squadra giocare e non poterli aiutare. D’altra parte mi sono eccome divertito a vedere vincere il Rijeka come un tifoso qualunque. Peccato per il gol subito, ma va bene anche così”.

Dopo il KO per 7-2 nell’ultimo confronto diretto a Rujevica stavolta le premesse sono ben diverse. “L’arrivo del nuovo allenatore e di alcuni giocatori ha portato una ventata d’entusiasmo. Poi sono arrivati anche i risultati e al momento l’atmosfera non potrebbe essere migliore. S’avverte un po’ di tensione, ma si tratta principalmente di… trance agonistica Siamo consapevoli di poter ottenere un risultato positivo proprio grazie a quest’unità del gruppo. Non dirò che abbiamo acquisito una mentalità vincente, però un successo chiama l’altro. In settimana ci siamo preparati a dovere, adesso dobbiamo cercare di riproporre in partita ciò che abbiamo studiato in allenamento. Eppoi c’è quel 7-2 che brucia ancora tantissimo…”.

Contro Perić e Šutalo, fisicamente possenti, non sarà facile… “L’ultima volta Šutalo mi ha marcato benissimo. Oltre a essere forte fisicamente, è anche veloce e scattante. Però ho imparato la lezione e ora so meglio come affrontarlo nei movimenti. Se mi aspettavo una stagione così positiva dall’aspetto personale? In tutta onestà, no. Nel girone autunnale ero un po’ condizionato dai risultati della squadra, mentre nelle ultime settimane ho trovato una certa continuità di rendimento e gol. Speriamo che il momento positivo continui. Le voci che mi volevano alla Dinamo? A Fiume e al Rijeka mi trovo benissimo e al momento questa è la mia unica preoccupazione. Poi, è ovvio che non si può mai sapere che cosa ti riserverà il futuro”.

Le conseguenze della pericolosa entrata da parte di Mlinar si vedono ancora. “La caviglia era blu per giorni, camminavo addirittura con l’aiuto delle stampelle, ma ora per lo meno riesco ad allenarmi normalmente, nonostante ancora qualche piccolo dolore. Ma anche questo fa parte del calcio”.

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