«Il canottaggio merita più considerazione»

Al circolo Jadran la Targa d’oro. Livio Smilović, il membro più anziano della società, si toglie qualche sassolino dalla scarpa

0
«Il canottaggio merita più considerazione»
La Jadran è una delle più importanti realtà sportive presenti sul territorio quarnerino. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Quest’anno il circolo canottieri Jadran celebra il centenario della fondazione e in occasione di questo importante anniversario la Città di Fiume ha deciso di omaggiare la società con la consegna della Targa d’oro alla seduta solenne del Consiglio cittadino. Il compito di ritirare il riconoscimento è toccato a Livio Smilović. E non poteva essere altrimenti visto che questo arzillo 84.enne è ad oggi il membro più longevo del circolo, nelle cui file è entrato nel lontano 1953. Nel suo primo secolo di vita la Jadran ne ha passate tante seguendo le vicende storiche della città, ma l’attività non si è mai fermata, se non per un breve periodo durante la Seconda guerra mondiale. Nel corso degli anni è diventata una delle principali società sportive presenti sul territorio allevando generazioni di vogatori e lanciando anche campioni protagonisti poi nei più importanti eventi internazionali.

“Cent’anni di attività sono un traguardo davvero invidiabile e non tutti riescono a tagliarlo – racconta Smilović, il quale l’anno prossimo festeggerà 70 anni di militanza nel sodalizio remiero –. Come in tutte le realtà ci sono stati alti e bassi. La Jadran ha vissuto il suo periodo d’oro tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 quando i nostri atleti ottennero i migliori risultati a livello internazionale prendendo parte anche alle Olimpiadi”.

Finanziamenti insufficienti
Livio Smilović ha poi voluto anche togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Va bene la Targa d’oro, ma ciò di cui ha bisogno la società è un maggiore supporto da parte della Città. “I finanziamenti sono insufficienti ed è una situazione che si trascina ormai da anni. Poi è chiaro che i mezzi vanno ai club che ottengono importanti risultati a livello seniores. Noi invece siamo focalizzati sulle categorie minori visto che verso i 16-17 anni la maggior parte dei nostri atleti abbandona il canottaggio, complici anche i crescenti impegni scolastici. E comunque più in generale il canottaggio di alto livello presuppone enormi sacrifici e anche in caso di importanti risultati uno mette in tasca poco o nulla, perciò è normale che i ragazzi non siano incentivati a perseguire la carriera professionistica. Oggi comunque tra la scuola di canottaggio e la categoria allievi contiamo circa 120 iscritti, che per noi sono numeri eccezionali. Nelle categorie superiori abbiamo una cinquantina di ragazzi e ragazze. L’aspetto più triste è che tiriamo avanti grazie alle quote mensili. Tra allenatori, bollette, barche, attrezzature e trasferte per prendere parte alle competizioni le spese sono tante ed è frustrante dover ogni volta elemosinare i nostri ragazzi, mentre dall’altra parte le istituzioni quel poco che ci elargiscono lo fanno col contagocce”.
Livio Smilović è entrato a far parte del circolo a 15 anni e seppur la carriera da canottiere sia stata relativamente breve, è comunque riuscito a togliersi qualche bella soddisfazione. “Nel 1956 mi sono laureato campione nazionale Under 23 nel quattro senza e l’anno successivo vicecampione nel due con sempre tra gli Under 23. Poi ho fatto il servizio di leva per due anni e infine nel 1962 abbiamo conquistato il titolo nel quattro con. Diciamo che qualcosa di buono l’ho fatto”, conclude Livio Smilović.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display