«I miei gol sono il frutto del gioco di squadra»

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«I miei gol sono il frutto del gioco di squadra»

FIUME | Il calcio è un gioco di squadra e alla fine si vince o si perde in undici. Talvolta, però, a fare la differenza può essere la classica giocata del campione o per lo meno di qualcuno che in quel dato momento riesce a trovare l’ispirazione. Robert Murić non fa certo parte della categoria dei campioni o dei fuoriclasse, per lo meno non ancora, ma che sia giocatore capace di risolvere da solo le partite questo è fuori dubbio. Lo ha dimostrato anche sabato sera con il Varaždin, firmando la vittoria (2-1) con due gol d’autore: il primo al termine di un’azione personale nella quale ha messo a sedere diversi avversari prima di insaccare, il secondo su calcio di punizione da una ventina di metri. Inevitabile che il personaggio da copertina sia proprio lui, riuscendo a mascherare un po’ le difficoltà del Rijeka all’esordio. Perché, inutile negarlo, i fiumani non hanno certo incantato in fase di costruzione della manovra offensiva, mancando di velocità, imprevedibilità e precisione. Dato che siamo soltanto all’inizio di campionato e che le gambe sono ancora pesanti, inutile essere tuttavia troppo severi nei giudizi.
“Il Varaždin, al quale faccio i complimenti per la promozione in Prima Lega, ci ha effettivamente messo un po’ in difficoltà in determinate fasi della partita. Sarebbe però illusorio poter pensare che in questa fase della stagione tutto funzioni alla perfezione. Ci vuole un po’ di tempo per trovare la migliore condizione fisica e la perfetta intesa tra i reparti e i singoli – dice Murić –. La mia doppietta? Ne sono felicissimo. Ho avuto l’occasione per andare fino in fondo e l’ho sfruttata al meglio. Però non sarebbe giusto prendermi tutti i meriti visto che i gol sono frutto del gioco di squadra. Li ringrazio e ripeto: questa è una vittoria di tutto il collettivo”, conclude la mezzapunta.

Bišćan: «Dobbiamo crescere»

Sabato, nel secondo turno di campionato, i fiumani faranno visita alla Lokomotiva e in quell’occasione bisognerà alzare inevitabilmente i ritmi per non farsi sorprendere da un avversario che ha spesso saputo dare dispiaceri al Rijeka.
“Quando parti con l’idea che sarà facile finisci per farti male. Noi siamo stati un po’ tratti in inganno dal buon inizio di partita, calando poi con il passare dei minuti – ammette l’allenatore Igor Bišćan –. Meno male che Robert era in giornata di grazia, risolvendo la partita con due giocate spettacolari. I ragazzi devono capire in fretta che il Rijeka la vittoria se la deve costruire e sudare. Non siamo certo una squadra che può essere sicura di avere i tre punti in tasca prima di giocarsela in campo. Con la Lokomotiva mi aspetto una squadra in crescita, che saprà prendere spunti da ciò di buono fatto con il Varaždin, ma anche imparare dagli errori commessi”.

Mance, retroscena su Sluga

Frattanto, il direttore sportivo Ivan Mance ha svelato un piccolo retroscena legato alla cessione di Simon Sluga al Luton Town. “Il suo trasferimento è stato concordato ancora prima della gara di Supercoppa con la Dinamo. La compagine inglese aveva anche offerto un’ingente somma di denaro a Simon affinché non scendesse in campo con gli zagabresi per non rischiare di farsi male. Lui, da vero professionista, ha rifiutato e ha voluto giocare al Maksimir a tutti i costi. Credo che anche questo fatto dimostri il suo attaccamento alla maglia. Poi, nella vita di un calciatore professionista e di una società sportiva ci sono situazioni nelle quali bisogna magari prendere delle scelte che vanno nella direzione opposta di ciò che vorresti”, dice Mance, aggiungendo: “Viviamo del mercato in uscita e ammetto che sino alla conclusione del mercato ci saranno altre cessioni. Qualcuno, però. nel frattempo anche arriverà”, assicura il diesse.

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