I dolori del giovane Rijeka

L'emergenza sulla fascia destra, il «doppione» Vučkić-Halilović e un budget sempre più ridotto preannunciano una stagione in salita per la truppa di Budicin e Tadić

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I dolori del giovane Rijeka
Sulla fascia destra in questo momento c’è solamente il giovane Filip Braut. Foto: MATIJA HABLJAK/PIXSELL

Analizzando fin qui il mercato del Rijeka, sono tre le cose che saltano all’occhio. La prima è che i vari Dujmović, Alvarez, Vrančić, Pavlović, Mitrović e Halilović sono tutti arrivati a parametro zero. Questa però è una prassi ormai ben consolidata e quindi non c’è molto da stupirsi. Di anno in anno il budget viene sistematicamente ridotto e il presidente Mišković non ha alcuna intenzione di mettere mano al portafoglio per prendere dei giocatori sotto contratto. L’esempio che più di tutti illustra la poca forza finanziaria del club è la questione legata al riscatto di Čerin: sia il giocatore che la società avrebbero voluto proseguire il matrimonio ma il Norimberga, proprietario del cartellino, chiedeva circa 800mila euro, cifra che i fiumani non erano disposti a sborsare. E così il mediano sloveno è tornato in Germania per poi essere immediatamente ceduto al Panathinaikos esattamente per quella cifra. Roba da far rizzare i capelli in testa ai tifosi, ma d’altra parte se i soldi non ci sono puntare sui calciatori svincolati è l’unica soluzione possibile, oltre che la più ragionevole e responsabile.

L’unico sforzo economico è stato fatto per il riscatto di Krešić dall’Atalanta. Naturalmente non è filtrato nulla sulla cifra, ma difficilmente il Rijeka avrà speso più di mezzo milione di euro per trattenere a Rujevica il robusto centrale difensivo. Inutile quindi illudersi di poter sgomitare con Dinamo, Hajduk e Osijek.

Squilibrio tra fasce
Il secondo punto riguarda l’emergenza sulla fascia destra. Già nella seconda parte della scorsa stagione la coperta era cortissima dato che non c’era un vice Murić e nemmeno una riserva di Solano, dopo che Braut era stato spedito a farsi le ossa al Dragovoljac assieme alla nutrita colonia fiumana finita a Siget. Nel momento in cui il colombiano è rimasto fermo ai box per un problema alla spalla, la squadra di Tomić è rimasta senza un terzino destro di ruolo, con il tecnico sebenzano costretto a fare i salti mortali e provare le soluzioni più improbabili (e improponibili) per tamponare l’emorragia su quella corsia (Ampem, Bušnja, Selahi). Ora la situazione, incredibile ma vero, è pure peggiorata rispetto ad allora. L’erede di Murić non è stato ancora individuato e come se non bastasse il crociato di Solano ha fatto crack e dunque arrivederci al 2023. A una settimana esatta dall’esordio in campionato è inconcepibile come la società non si sia ancora mossa. Per non parlare dello squilibrio che c’è tra le due fasce. Se a destra in questo momento c’è solamente il giovane Braut, sulla corsia opposta c’è tantissimo traffico con Vukčević, Jurišić, Merkulov, Ampem, Bušnja, Karrica e Dujmović, per un rapporto di 7:1. Robe che non di vedono nemmeno nelle categorie minori… E per giunta tutto tace. Nelle scorse settimane era circolato il nome di Majstorović, capitano del Dragovoljac, che Dragan Tadić conosce molto bene. Non esattamente un profilo in grado di spostare gli equilibri né tantomeno di non far rimpiangere Murić, ma perlomeno sembrava muoversi qualcosa. Adesso invece la pista che porta all’esterno offensivo degli zagabresi sembra essersi raffreddata, con la società che è ormai fuori tempo massimo perché non solo all’orizzonte c’è lo Šibenik, ma pure la delicata sfida in Conference League con il Djurgarden (gli svedesi sono secondi in campionato dopo 13 giornate).

Una poltrona per due (o tre?)
Il terzo aspetto è legato all’ultimo arrivato, ovvero Halilović. Un colpo che inevitabilmente ha fatto rumore alla luce del curriculum del trequartista ex Milan e Barcellona, giunto a Rujevica in cerca di rilancio. Effettivamente il Rijeka potrebbe essere la piazza giusta da dove ripartire per colui che è considerato l’eterno incompiuto del calcio croato. Bravo il general manager Palikuča a riportarlo in Croazia, ma guardando più a fondo emerge un dettaglio che rischia di alimentare dubbi e perplessità: in quel ruolo c’è già capitan Vučkić. Entrambi sono giudicati titolari inamovibili, ma fin d’ora appare evidente che per poter giocare insieme, indipendentemente dal modulo, uno di loro dovrà giocoforza sacrificarsi in un ruolo non suo. Chiaramente si tratta di due giocatori duttili che all’occorrenza possono ricoprire più posizioni in campo (Halilović può agire su entrambi gli esterni, mentre Vučkić può fare sia la prima che la seconda punta), ma il fatto che uno dei due punti di riferimento della squadra sia costretto a giocare fuori ruolo potrebbe creare qualche malumore. E non è finita qui perché anche Vrančić, che è un interno di centrocampo, nel 4-2-3-1 è stato provato più volte guarda caso proprio nel ruolo di trequartista. Insomma, Fausto Budicin e Dragan Tadić dovranno scervellarsi un bel po’ per trovare la quadra e far incastrare tutti i pezzi del puzzle.

Haris Vučkić.
Foto: www.nk-rijeka.hr

Stasera test con il Koper
Dopo Brinje Grosuplje, Radnički Kragujevac, Bravo, Triglav Kranj e Sparta Praga, il Rijeka chiuderà la serie di amichevoli precampionato ospitando il Koper. Stasera a Rujevica (fischio d’inizio alle 20) arrivano infatti i vicecampioni di Slovenia (nonché vincitori dell’ultima Coppa nazionale) in quella che per i fiumani sarà la prova generale in vista del debutto in campionato fissato sabato prossimo in trasferta contro lo Šibenik. Per Fausto Budicin e Dragan Tadić sarà l’ultimo test per provare la formazione che verosimilmente scenderà in campo allo Šubićevac. Per il match di stasera l’ingresso è libero, ma sarà aperta solamente la tribuna ovest.

L’Orijent apre con il Solin
Nella sede della Federcalcio a Zagabria è stato varato il calendario della stagione 2022/23 del campionato di Prima Lega (ex Seconda Lega). Le partite della prima giornata sono in programma nel weekend del 13-14 agosto. L’Orijent 1919 farà il suo debutto in casa ospitando il Solin, mentre una settimana più tardi sarà nuovamente impegnato a Crimea, stavolta con il Dubrava. La prima trasferta sarà invece contro lo Jarun (27-28 agosto). Per quanto riguarda la formula, la squadra vincitrice del campionato conquisterà la promozione diretta nella massima serie, l’ultima classificata retrocederà in Seconda Lega, mentre la penultima giocherà il play-out.

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