Heber show: il Rijeka mette l’Hajduk nel mirino

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Heber show: il Rijeka mette l’Hajduk nel mirino

FIUME | Obiettivo raggiunto. Nel 26° turno di campionato il Rijeka travolge per 5-1 a Rujevica lo Cibalia e, complice il pareggio dell’Hajduk a Osijek, si porta a una sola lunghezza dagli spalatini. Ora c’è la sosta per gli impegni della nazionale, mentre alla ripresa del torneo al Poljud andrà in scena il derby dell’Adriatico, una specie di spareggio per il secondo posto. Che, se l’Uefa dovesse escludere le squadre greche dalle prossime competizioni europee, porterebbe in dote i preliminari di Champions League. La capolista Dinamo, tornata alla vittoria, resta sempre a +9. 
Kek deve rinunciare allo squalificato Bradarić, al cui posto c’è Puljić, con Pavičić di conseguenza a far coppia con Grahovac in mediana. Il resto della formazione è quello di sempre. Bartolović fa invece di necessità virtù: tra una marea di giocatori poco conosciuti al pubblico, l’unico nome un po’ più noto è quello dell’ex Ikić. A proposito di ex, una piccola curiosità: lo Cibalia non ha mai fatto punti a Rujevica e l’ultimo pareggio a Fiume (0-0) risale al 2013 a Cantrida. Di quella squadra facevano parte anche Puljić e Župarić, che oggi indossano la maglia quarnerina. 
Strano ma vero, il primo applauso del pubblico fiumano, a parte quello per i propri beniamini alla lettura delle formazioni, è per uno degli assistenti dell’arbitro: la signora Sanja Rođak Karšić, che in carriera ha diretto anche la finale dello scorso Europeo femminile, due gare alle Olimpiadi di Rio 2016 e alcune partite della Women Champions League. Se nella classe arbitrale maschile croata manca evidentemente la qualità, questa 33.enne di Podravske Sesvete è invece tra le migliori al mondo. 

Kordić fa «arrabbiare» i fiumani

In campo, la prima occasione della partita è degli ospiti, ma Kordić manda alto di testa da posizione molto favorevole. Poi è un monologo dei fiumani: fino alla mezzora da segnalare i ripetuti tentativi di Puljić, Čolak e Heber. Ciò nonostante, il portiere Brkić non deve compiere miracoli per mantenere inviolata la propria porta. Il gol è comunque nell’aria e arriva al 33’. Punizione-cross di Pavičić, sul secondo palo sbucca Heber, che trova il varco giusto. Per il brasiliano è la rete numero 13 in campionato, che significa primo posto nella classifica marcatori. Passano appena tre minuti e il Rijeka chiude praticamente ogni discorso sul vincitore. Zuta finisce a terra dopo un contatto e l’arbitro Vučković prima lascia correre l’azione e poi, vedendo che il Rijeka non ne trae vantaggio, assegna il calcio di rigore. Sul dischetto si porta Čolak, il quale non sbaglia mira. Sino alla conclusione del primo tempo da segnalare anche due notizie negative: l’infortunio occorso allo stesso Čolak, sostituito al 39’ da Capan, e l’ammonizione a Leovac che, diffidato, salterà la trasferta al Poljud. 

Nella ripresa il Rijeka molla un po’ la presa, ma senza rinunciare comunque ad arrotondare il bottino. Viceversa, gli ospiti temono un’altra batosta dopo il 7-0 subito lo scorso settembre. Il terzo gol, ancora di Heber, arriva al 59’. Il brasiliano non deve fare altro che depositare in rete da pochi metri dopo una bella azione di Grahovac. Al 67’ Kek toglie dal campo Krvžić e inserisce Acosty. Passano pochi secondi e il ghanese si presenta a tu per tu con Brkić che respinge: sul pallone si avventa Heber, il quale firma la tripletta personale. Dieci minuti dopo c’è gloria anche per Puljić, che trova il varco giusto da una ventina di metri, complice anche una leggera deviazione di un giocatore avversario. Lo Cibalia può consolarsi per lo meno con la rete della bandiera firmata all’84’ da Galić. Poco importa, perché il Rijeka visto ieri è una squadra che scoppia di salute. Peccato che ora ci sia una sosta di due settimane.

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