Heber in dubbio per il Maksimir

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Heber in dubbio per il Maksimir

FIUME | Sabato il Rijeka va al Maksimir per affrontare la capolista Dinamo, a +9 rispetto alla squadra di Matjaž Kek, e con il titolo ipotecato a cinque giornate dalla fine del campionato. Il Rijeka può ambire soltanto al secondo posto, occupato al momento dall’Hajduk con un punto di vantaggio. Nelle partite di campionato i fiumani non vincono a Zagabria dal 2010. Gli zagabresi sono reduci dal successo con l’Hajduk al Poljud e il Rijeka da quello con l’Osijek, superato a Rujevica per 1-0 dopo tre successi consecutivi degli slavoni. Quali possono essere ora gli obiettivi della squadra campione di Croazia in carica, con poche chance di difendere il titolo dopo aver mancato anche la finale di Coppa, l’altro trofeo vinto lo scorso anno?

A casa con il sorriso

Contro l’Osijek, squadra di vertice, è mancato il pubblico delle grandi occasioni nonostante il bel tempo, dopo un mercoledì a Pola dove il pubblico di fede fiumana è stato numeroso come sempre nel derby vinto con l’Istra 1961. “Sì, anche se l’Osijek è un avversario di richiamo, non c’è stato il tutto esaurito, ma in compenso, nei momenti cruciali, Rujevica non ci ha fatto mancare il suo grande sostegno, da tutti i settori. Alla fine – ha commentato ieri a Radio Fiume il tecnico Matjaž Kek –, siamo tornati casa con il sorriso”.
Tre volte nel corso del campionato l’allenatore dell’Osijek aveva trovato le contromisure al gioco del Rijeka. Kek non è interessato alle statistiche e ignora pure quelle che gli sono favorevoli, come la lunga serie di risultati positivi nelle sfide con Zekić alla guida dell’Osijek: “Non vado ad analizzare i numeri, ma cerco di capire alla vigilia di partite come quella dello scorso turno il modo in cui hanno giocato precedentemente i nostri avversari, se hanno fatto meglio con una o due punte e via dicendo. Ci sono tanti altri fattori, dalla disponibilità o indisponibilità dei giocatori, al giorno in più o in meno di riposo tra una gara e l’altra. Nel preparare una partita, comunque, pensiamo soprattutto a noi stessi”.

Basta vincere, magari 1-0…

Il Rijeka ha vinto le due ultime gare di misura, entrambe per 1-0, un rendimento inferiore alla media stagionale e soprattutto di quella degli ultimi mesi, dopo la ripresa del campionato. Con 66 gol in 31 partite la media del Rijeka supera le 2 reti, ma Kek si accontenterebbe di vincerle tutte di misura segnando un solo gol. “La cosa che mi dà fiducia è oggi il fatto che non abbiamo subito gol in queste due partite nelle quali c’è stato pochissimo lavoro per il portiere Sluga. Dall’altra parte abbiamo sciupato alcune occasioni clamorose. Con l’Osijek non ci possiamo aspettare di avere sette-otto occasioni limpide per poi vincere tranquillamente segnando due o tre gol. A un certo punto della partita più che essere preoccupato, tentavo di individuare un’altra maniera per trovare quel gol che da tempo era nell’aria e che non voleva arrivare. Forse manca quella scorrevolezza che ha caratterizzato il nostro gioco lo scorso anno, ma questa squadra è cambiata parecchio rispetto ad allora e certi automatismi deve ancora acquisirli. Ci sono state delle fasi in cui la squadra l’ho vista bene anche in questo senso. C’è stata molta disciplina ed è anche per questo che l’Osijek, squadra molto dotata, non ha creato molti pericoli”.

Pavičić ha recuperato

L’infermeria? “Pavičić sta bene, ma si è visto che prima della partita non si era allenato regolarmente con la squadra. Il fatto che lo abbia schierato significa che sta bene. Non è stato il miglior Pavičić, ma il suo contributo è stato notevole per tenere bassi i centrocampisti avversari. Heber è infortunato. Dobbiamo aspettare gli esami medici per capire cosa gli sia successo. Il danno c’è sicuramente e lo si è capito dal modo in cui si è fermato nel mezzo dello sprint. Aspettiamo la risonanza magnetica per avere una diagnosi precisa. Heber ha giocato parecchio negli ultimi tempi e gli infortuni sono qualcosa che devi sempre tenere in considerazione”, è il bilancio di Kek a pochi giorni dalla trasferta con la Dinamo.

Al Maksimir senza pressioni

Kek non ha mai battuto gli zagabresi al Maksimir in una gara di campionato. “In compenso – ricorda Kek –, ne ho vinta una che ci ha consentito di conquistare la Coppa. Possiamo andare lì senza particolari pressioni. La Dinamo è vicinissima al titolo e noi cerchiamo soprattutto di pensare a noi stessi. Mi aspetto un Rijeka migliore rispetto a quello visto con l’Osijek”. Per il resto, cambia poco se si arriva secondi o terzi, visto che i preliminari di Europa League il Rijeka se li è assicurati già da tempo. Resta, semmai, una questione di prestigio, di rivalità, per cercare di arrivare davanti all’Hajduk. La questione potrebbe risolversi nell’ultima giornata quando a Rujevica si giocherà il derby dell’Adriatico.

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