Grande con le grandi. Piccolo con le piccole

Il Rijeka non sbaglia più i big match ma ha lasciato troppi punti per strada contro le squadre di bassa classifica

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Grande con le grandi. Piccolo con le piccole
Fruk e compagni partono in pole position per la volata finale della stagione. Foto: RONI BRMALJ

Manifesta superiorità. E una prova di forza. Anzi, di maturità, come l’ha definita Đalović. Il dato più eclatante è la differenza reti di 10:1 negli ultimi tre incroci con Hajduk e Dinamo tra campionato e Coppa. Poi, per carità, anche l’Hajduk ci ha messo del suo per farsi prendere a pallonate con Gattuso che ha avuto la malaugurata idea di scendere in campo a Rujevica per difendere lo 0-0. E quando lo fai, nove volte su dieci la partita la perdi. Ma torniamo al Rijeka. Viene da chiedersi come faccia una squadra così straripante a ritrovarsi con soli due punti di vantaggio sulla prima inseguitrice. La risposta si cela nelle sconfitte con Varaždin e Istra e nei pareggi con le ultime due della classe Gorica e Šibenik. Grande con le grandi e piccolo con le piccole. Ecco, è questo al momento il limite dei biancocrociati ed è proprio su quest’aspetto che il tecnico montenegrino e il suo staff dovranno lavorare in vista del rush finale. Intanto però i biancocrociati sono tornati a guardare il resto della compagnia. Il perentorio 3-0 inflitto agli spalatini è un altro piccolo mattoncino nella corsa al titolo. Fiumani favoriti? Per la classifica, il gioco espresso e l’atmosfera che regna nello spogliatoio, non ci sono dubbi. Ed era impensabile alla vigilia del girone primaverile dopo aver perso tre totem come Smolčić, Galešić e Pašalić (e senza dimenticare l’infortunio di Radeljić). E il bello è che a rimpiazzarli sono stati giocatori già presenti in rosa, ovvero Bogojević, Majstorović e Janković, con quest’ultimo costretto a cambiare ruolo riadattandosi a esterno di destra. Eppure ciò non ha minimamente intaccato i meccanismi ben oliati nel corso della prima parte di stagione.

Fruk sposta gli equilibri
E poi c’è Fruk, che merita un discorso a parte. Arrivato nell’estate 2023 su esplicita richiesta di Jakirović, l’ex fantasista del Gorica è diventato subito una pedina imprescindibile nello scacchiere biancocrociato. Nella scorsa stagione si era laureato miglior assistman del campionato, in quella in corso si è guadagnato la chiamata di Dalić in nazionale, aggiornando il suo score a 14 gol e 26 assist in 76 presenze con la maglia del Rijeka. E dopo la doppietta in Coppa al Poljud adesso eccone un’altra (vabbè, diciamo un gol e mezzo…) a Rujevica con l’Hajduk. E per di più di testa, lui che è alto 1.78… In questo momento è il giocatore che più di tutti sposta gli equilibri in campionato, con buona pace di Livaja e Baturina. Come dice giustamente Đalović, è un giocatore completo e la nazionale dev’essere per lui uno stimolo in più. E chissà l’esordio non arrivi in una delle due partite con la Francia di Mbappé e compagnia.
La sosta tornerà utile per tirare un attimo il fiato e mettere benzina nelle gambe verso l’ultima tornata di stagione e dare l’assalto al doblete. Mancheranno sei nazionali (Zlomislić, Manev, Radeljić, Petrovič, Fruk, Rukavina), il che da un lato non può che far piacere essendo il frutto dell’ottimo lavoro svolto, ma dall’altro complica non poco i piani del tecnico montenegrino. Ad ogni modo, la pausa servirà per recuperare gli infortunati (Škorić e Oreč) e coloro che non sono al meglio fisicamente (Čop e Goda) perché per continuare a sognare ci sarà bisogno del contributo di tutti.

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