Gol e spettacolo: il derby finisce 3-3

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Gol e spettacolo: il derby finisce 3-3

FIUME | Nel posticipo della quinta giornata di campionato il Rijeka non va oltre al pareggio casalingo con l’Istra 1961, uno scoppiettante 3-3 che ai fiumani costa la testa della classifica. Fra una settimana la squadra di Matjaž Kek si presenterà al Maksimir con due punti in meno della Dinamo in una partita che a questo punto non deve assolutamente perdere.
Viceversa, per i polesi è un pareggio che vale oro colato, non tanto per la classifica (scavalcato comunque il Rudeš) quanto per il morale. Gli istriani hanno fatto vedere cose buone, al di là dei limiti dei quarnerini, meritandosi il punto conquistato.
Kek cambia ancora rispetto all’ultima uscita, dando fiducia a Raspopović, Lončar e Čolak. Pavičić e Heber recuperano dall’infortunio e vanno regolarmente in campo. Marquez, tecnico spagnolo degli ospiti, fa debuttare Obeng e continua a cercare l’undici ideale in un mare di nuovi arrivati da ogni parte del globo.
Tra Cantrida e Rujevica l’Istra 1961 ha un bilancio di 19 partite e 0 vittorie. Numeri statistici che non lasciano troppo spazio all’ottimismo. Tuttavia, i polesi apromno l’incontro nel migliore dei modi, passandpo in vantaggio con Mierez dopo appena 3’ di gioco con un gol viziato probabilmente da una posizione di fuorigioco dello stesso attaccante.
Il Rijeka non si perde d’animo e trova il pareggio dopo nemmeno un minuto. Gorgon crossa dalla destra, Čolak fa ponte per Heber, il quale stoppa di petto e infila Landeta: 1-1 e tutto da rifare. Gli ospiti non sembrano per nulla demoralizzati, anzi, e sfiorano il nuovo vantaggio con Segado dalla distanza.
Troppo lenti e imprecisi i fiumani, che faticano a imporre il proprio gioco agli avversari. Purtroppo non è nemmeno una novità negli ultimi tempi. Punčec, inguardabile, si fa portare via palla da Mierez, che s’invola tutto solo verso Sluga e lo batte per il nuovo vantaggio polese. Incredibile, ma vero. Quando poi al 22’ Segado va vicino al tris, dagli spalti arrivano i primi (meritati) fischi. Passano cinque minuti e Rodriguez, su punizione-cross di Cardozo di testa colpisce in pieno la traversa a SLuga battuto. Kek quasi non ci crede, si sgola e gesticola, mentre Marquez sembra Bielsa, passeggiando su e giù a bordocampo. Quasi a presagire ciò che sta per succedere alla mezzora: Lončar apre sulla sinistra per Heber, che scarta un avversario e con una bellissima conclusione sul secondo palo fissa il nuovo pareggio (2-2).
La ripresa non è così scoppiettante, ma nemmeno priva di contenuti. Al 63’ Raspopović respinge sulla linea di porta il pallone schiacciato di testa da Rodriguez e dopo qualche minuto Sluga nega il gol a Segado. Il Rijeka fatica a trovare le geometrie giuste, con Landeta che non corre in pratica nessun pericolo. Kek inserisce Acosty e Puljić, con quest’ultimo che impiega dieci minuti per servire in modo magistrale Heber, il quale completa la sua splendida serata con il terzo gol personale.
Il vantaggio dei fiumani dura appena due minuti, prima dell’ennesima leggerezza della difesa. Traoré va via sulla destra come un treno e serve sul secondo palo Obeng, il quale tutto solo firma il definitivo 3-3. Un punto a testa e contenti tutti. O forse nessuno…

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