Giulia Candiago. La «sorella maggiore» delle atlete

Sci alpino. La coordinatrice della comunicazione della Coppa del Mondo femminile ci porta alla scoperta del suo delicato ruolo

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Giulia Candiago. La «sorella maggiore» delle atlete
Foto: fis-ski.com

A partire dal 2019 dietro le quinte della Coppa del Mondo di sci alpino femminile si parla italiano. Il merito, insieme al triestino (e tarvisiano d’adozione) Peter Gerdol, che riveste la carica di Chief Race Director, è di Giulia Candiago, coordinatrice della comunicazione del circuito femminile per conto della FIS. Classe 1986, prima di dedicarsi al mondo della comunicazione sportiva Giulia è stata una sciatrice azzurra polivalente con buoni risultati in Coppa Europa, tra cui la vittoria nel superG di Davos nel 2007, anno in cui debuttò anche in Coppa del Mondo nello slalom di Lienz. Il suo passato da atleta le ha permesso di entrare subito in sintonia con tutte le campionesse in attività, che riconoscono e apprezzano la sua autorevolezza e imparzialità. È proprio questo il valore aggiunto che consente alla nativa di Montebelluna di svolgere al meglio il suo delicato ruolo, che non consiste soltanto nella realizzazione delle interviste post gara bensì abbraccia anche mansioni legate alle grafiche e alla produzione televisiva, ai rapporti con le Federazioni e con la stampa, nonché all’organizzazione di riunioni, eventi e cerimonie di fondamentale importanza ai fini della perfetta riuscita della competizione.
Giulia, come è nata l’idea di svolgere questa professione?
“In realtà non l’avevo messa in preventivo, ma è stato piuttosto il frutto di un percorso che strada facendo mi si è prospettato. Quando ho smesso di sciare mi sono iscritta a un master in Strategie per il Business dello Sport organizzato a Treviso in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari. In quel momento mi si sono aperte nuove opportunità professionali nel mondo dello sport e tra un’esperienza e l’altra ho iniziato a collaborare con un magazine di Infront sulla Coppa del Mondo di sci. Si trattava di una forma di giornalismo meno scritta e più televisiva, il mio capo era ‘Ninna’ Quario (ex sciatrice azzurra, mamma di Federica Brignone, nda). Poi è arrivata la chiamata di Lara Gut-Behrami…”.
Dal 2017 al 2019, infatti, sei stata addetta stampa della campionessa ticinese: che esperienza è stata?
“Davvero stimolante. Con Lara ci conosciamo da sempre, sin da giovanissime abbiamo fatto tantissime gare insieme. È stato molto interessante vedere da vicino come poter gestire dal punto di vista mediatico un’atleta di alto livello con gli inevitabili alti e bassi umorali che di volta in volta potessero subentrare”.
Immagino che il quarto posto di Lara nel superG olimpico di Pyeongchang 2018 rientri tra i ‘bassi’…
“Ecco, quella è stata la giornata più difficile della mia vita. Scende Ledecka, che nella sorpresa generale vince l’oro e butta giù dal podio proprio Lara, che a quel punto da terza per un solo centesimo si ritrova quarta. Ricordo che il giorno dopo c’erano le prove della discesa ed ero completamente esausta. Non è stato affatto facile, ma ho cercato di stemperare e di sostenerla con tutti i mezzi che avevo a disposizione. Lo sport è anche questo”.

Foto: fis-ski.com

Com’è il tuo rapporto con le atlete?
“Molto buono, senza dubbio. Ovviamente essere stata un’atleta aiuta, ma bisogna anche essere bravi a guadagnarsi la loro fiducia svolgendo il proprio compito con coerenza ed equilibrio e dimostrando di essere sempre ‘super partes’. Tante atlete mi vedono come la loro sorella maggiore e io mi sento esattamente così. Cerco di proteggerle il più possibile perché comprendo benissimo che, alcune di loro in particolare, siano sottoposte a esposizioni mediatiche e pressioni importanti”.
In che cosa consiste esattamente il tuo lavoro?
“La mia posizione è quella di media coordinator. In altre parole, devo coordinare tutto ciò che riguarda l’ambito della comunicazione per conto della FIS in una gara di Coppa del Mondo. Non mi riferisco soltanto ai giornalisti e agli addetti stampa delle varie Federazioni ma anche alle televisioni, a cominciare dalle grafiche e dalla produzione televisiva. Il mio compito è quello di creare connessioni tra tutti gli operatori della comunicazione, assicurandomi anche che entrino in sintonia con il Comitato organizzatore e che tutto proceda nella giusta direzione”.
Qual è la tua giornata tipo durante una gara di Coppa del Mondo?
“La giornata di gara inizia con l’ispezione della giuria, durante la quale insieme ai race director valuto le condizioni della pista e mi faccio un’idea più precisa di tutto ciò che potrebbe accadere e che poi a cascata si riverserà sulle televisioni, sulla stampa e sulle atlete. Ad esempio, se bisogna posticipare la partenza a causa delle condizioni meteo devo trasmettere immediatamente le decisioni della giuria a tutte le parti interessate. Inoltre, mi occupo anche della gestione di tutte le operazioni che si svolgono in zona mista, delle interviste alle atlete, della pubblicazione dei contenuti sul sito e sui social della FIS, del coordinamento grafico con Longines per la trasmissione dei dati essenziali sui risultati della gara e per la risoluzione di eventuali problematiche. Ovviamente, quando il giorno dopo è prevista un’altra gara devo comunicare anche tutte le informazioni sul meeting dei capitani, sull’estrazione dei pettorali del pomeriggio, e via dicendo”.
La tua attività ti consente di viaggiare tantissimo da una località all’altra: ogni tanto riesci a trovare il tempo per sciare?
“Nelle gare tecniche le pause sono davvero ridotte, ma nelle discese e nei superG i tempi sono più dilatati e quindi cerco di approfittarne”.

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