Dieci giorni scarsi e le vacanze sono volate. Il Rijeka si radunerà quest’oggi per iniziare la preparazione verso il girone primaverile, che per il biancocrociati scatterà domenica 26 gennaio quando a Rujevica arriverà la Lokomotiva. La prima parte del ritiro verrà svolta in casa a Rujevica, poi ci si trasferirà a Čatež, in Slovenia, dove sono previste tre amichevoli, con i lubianesi del Bravo e con gli austriaci dell’Hartberg e dello Sturm Graz. La sfida con i campioni d’Austria, che stanno disputando la Champions League, sarà la prova generale prima della ripresa delle ostilità in campionato. I fiumani avrebbero dovuto trascorrere delle feste serene, forti del titolo di campioni d’inverno da imbattuti, e invece più passano i giorni e più si moltiplicano i dubbi sulla tenuta di questa squadra nella seconda parte di stagione. Dubbi legati al mercato, che per la SHNL aprirà i battenti solamente a partire dal 10 gennaio. Sotto i riflettori c’è naturalmente il tanto chiacchierato passaggio di Galešić alla Dinamo, che è praticamente cosa fatta tant’è che quest’oggi il centrale nativo di Berlino è atteso a Zagabria per sottoporsi alla visite mediche. Dopo un girone autunnale da assoluti protagonisti, ci si aspettava un ulteriore step per provare a giocarsela fino in fondo con Hajduk e Dinamo. E invece no. Già nelle scorse settimane il presidente Mišković aveva gelato i tifosi annunciando una politica di “austerity” nel mercato di riparazione. Molto semplicemente il patron del Rijeka non vuole commettere lo stesso errore di un anno fa quando si era indebitato per tentare l’assalto al “doblete”. Risultato? Niente titolo, niente Coppa Croazia, ma soltanto un buco di bilancio di 7,5 milioni di euro. Non proprio noccioline… Insomma, il gioco non vale la candela: il rischio di compromettere la stabilità finanziaria della società è troppo alto. Mišković è un imprenditore serio, per il quale la priorità è far quadrare i conti. Non è certo uno di quelli che si mette a spendere e spandere. Da questo punto di vista, ma anche per i toni sempre composti, garbati e mai sopra le righe, è una mosca bianca in quel ginepraio che è il mondo del pallone in Croazia.
Janković e Rukavina
Ma non è certamente esente da errori o da decisioni alquanto discutibili. Come quella di cedere Galešić alla Dinamo. OK, è evidente che bisogna vendere per rimpinguare le scarne casse societarie, ma è francamente incomprensibile che la squadra prima in classifica ceda uno dei suoi giocatori più forti a una diretta concorrente. Dato che si è scelto di sacrificare Galešić, la cosa più sensata da fare sarebbe stata quella di cederlo all’estero, anche perché il giocatore aveva estimatori sia dalla Bundesliga tedesca che dall’Eredivisie olandese. Poi è chiaro che molto dipende anche dalla volontà del giocatore, evidentemente più interessato al trasferimento al Maksimir piuttosto che a tentare la fortuna fuori dalla SHNL. In questo caso sarebbe bastato cambiare strategia, trattenere Galešić fino al termine della stagione lasciandolo poi libero a giugno e decidere di sacrificare qualche altro pezzo grosso (Pašalić, Fruk, Janković). Ovviamente senza mandarlo a Spalato o a Zagabria.
OK, ma il Rijeka quanto incasserà dalla sua cessione? Inizialmente Mišković l’aveva sparata grossa chiedendo 7 milioni per il suo cartellino, prima di correggere il tiro fissando il prezzo a 5 milioni. Peccato però che la Dinamo non sia disposta a sborsare tale cifra, che poi avrebbe voluto dire eguagliare l’acquisto più costoso della storia del club, ovvero quello di Rog, prelevato nell’estate 2015 dallo Split proprio per 5 milioni di euro. Insomma, 5 milioni per un difensore sono decisamente troppi pure per una Dinamo che non ha certo problemi di budget. E siccome gli zagabresi sono degli scaltri negoziatori (a differenza dei fiumani…), hanno ottenuto un importante sconto scendendo a 3 milioni. In cambio però hanno rinunciato al 50% sulla rivendita di Janković e Rukavina, con il Rijeka che si è assicurato così il 100% dalle loro future cessioni. Ecco, è proprio questa clausola ad aver fatto storcere il naso a tanti. È vero che da un lato il club potrebbe ricavarci un bel gruzzoletto qualora dovessero arrivare delle offerte importanti, ma c’è anche un pericoloso rovescio della medaglia, ossia il rischio più o meno concreto di perderli a parametro zero. Ebbene sì perché qualora entrambi i giocatori dovessero andare in scadenza, e non rinnovare, ecco che lascerebbero Fiume senza che il club incassi un centesimo. Una mossa forse un po’ troppo azzardata? Come sempre sarà il tempo a fornire tutte le risposte.
Rebus difesa
Con l’addio di Galešić il Rijeka si ritrova ora con il rebus difesa, proprio quello che è stato il marchio di fabbrica di questa squadra nella cavalcata verso il titolo di campione d’inverno. Nell’ultima uscita del 2024 contro lo Slaven Belupo, Radeljić ha rimediato un serio problema al ginocchio. La buona notizia è che il nazionale bosniaco non finirà sotto i ferri (l’infortunio verrà trattato in maniera conservativa), ma il suo ritorno in campo è previsto soltanto tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Senza contare che sarà costretto a saltare l’intera preparazione precampionato. A questo punto la domanda è: chi affiancherà Majstorović al centro della difesa? Sicuramente la soluzione interna non è un’opzione. Nel girone autunnale il giovane Burčul ha totalizzato la bellezza di… un solo minuto! Entrando in pieno recupero nella sfida casalinga con l’Osijek. Capitan Smolčić è un centrale di ruolo, ma ormai è stato riadattato a terzino destro e Đalović non intende certo rinunciare alle sue qualità sulla fascia. Infine ci sarebbe Dujmović, il quale però è in prestito allo Šibenik, dove peraltro sta facendo tanta panchina. Bisognerà quindi intervenire sul mercato, puntando ovviamente a qualche prestito o a qualche svincolato considerati gli arcinoti limiti di budget. Ci sono già un paio di nomi che stanno circolando come quelli di Krizmanić (Gorica), Soldo (Colonia), Katinić (Sharjah) e Benković (ex Udinese, ora svincolato), ma per il momento si tratta soltanto di rumors.
Fruk al posto di Baturina?
Oltre a Galešić, anche Selahi è con le valigie in mano pronto a salutare il Quarnero. In questo caso la sua cessione è obbligata essendo in scadenza a giugno e con il Rijeka che non intende offrirgli il rinnovo, perciò venderlo a gennaio è l’unico modo per guadagnarci qualcosa ed evitare di perderlo a parametro zero. La Dinamo è già da un po’ sulle sue tracce, ma l’arrivo di Cannavaro sulla panchina zagabrese potrebbe rimescolare le carte in tavola. L’asse Rujevica-Maksimir potrebbe però scaldarsi ulteriormente la prossima estate. Infatti, non è un mistero che sia Fruk l’indiziato numero uno per sostituire Baturina, destinato a lasciare la capitale (su di lui ci sono tante big europee). Il fantasista ex Gorica è il giocatore di maggior valore della rosa biancocrociata, stimato su 5 milioni di euro dal sito specializzato transfermartkt. Ma questa è già un’altra storia…
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