
La SHNL va di fretta e dopo il turno infrasettimanale contrassegnato dai clamorosi tonfi di tutte e tre le contendenti al titolo, si torna subito in campo. La 32ª giornata avrà i riflettori puntati domani sulla Opus Arena e sul Maksimir: alle 16 a scendere in campo saranno Osijek e Hajduk, poi dalle 18.45 toccherà a Dinamo e Rijeka. Uno snodo molto importante che potrebbe ridisegnare nuovamente la classifica. I biancocrociati sono reduci dalle sberle incassate da Istra e Osijek che però, nonostante la brusca frenata, non hanno precluso nulla e, anzi, la squadra è ancora viva e in vetta alla classifica. Ma bisognerà capire se e in quale misura abbiano lasciato delle scorie a livello mentale. A livello fisico la battuta d’arresto infrasettimanale con gli slavoni potrebbe essere costata cara. Radeljić, dopo aver lasciato la squadra in dieci nel finale per un infortunio, è quasi sicuramente fuori combattimento, mentre andranno valutate le condizioni di Oreč e Djouahra, usciti piuttosto malconci.
«Stagione particolare per tutti»
“Vedremo dopo la rifinitura – fa sapere Radomir Đalović in conferenza stampa, prima di inquadrare il big match contro i campioni in carica –. È uno scontro diretto. Delle qualità della Dinamo è superfluo parlare. È vero che non stanno attraversando un buon momento, ma è una stagione un po’ particolare per tutti. Anche loro hanno bisogno di punti e vorranno anche prendersi la rivincita per la sconfitta di Rujevica, ma più che all’avversario dobbiamo pensare a noi e a cercare di fare bene le cose in campo. E guai se la Dinamo dovesse avere più fame di noi”.
Contro l’Osijek la squadra si è spenta una volta andata sotto nel punteggio. “Abbiamo approcciato bene la partita creando tanto nella prima mezz’ora colpendo anche due legni e poi quell’occasionissima con Fruk. Purtroppo è capitato più volte che se non la sblocchiamo subito poi andiamo in difficoltà e infatti abbiamo preso gol su un loro contropiede. Nella ripresa abbiamo provato con i cambi e poco prima del loro raddoppio abbiamo avuto una grande occasione con Menalo. Sono convinto che sarebbe andata diversamente qualora fossimo andati in vantaggio noi. Il calcio è così: non sempre le cose vanno come vorresti. Dispiace per queste due sconfitte perché avremmo potuto allungare il passo sulle rivali, però nonostante tutto siamo ancora davanti e abbiamo tutto nelle nostre gambe”.
Il tecnico montenegrino ammette che in questo rush finale è difficile mantenere la lucidità e “punge” anche Čop. “Mentalmente è il momento più difficile della stagione, però bisogna andare oltre le difficoltà e dare tutto in queste ultime cinque giornate più la finale di Coppa. I ragazzi devono capire che hanno un’opportunità unica perché chissà quando gli capiterà di nuovo di giocarsi il doblete. Čop? Ha avuto un ottimo impatto nel momento in cui è arrivato, poi però è stato frenato da un infortunio e da allora sta facendo fatica. Però da un giocatore della sua esperienza ci aspettiamo di più. È il nostro attaccante di riferimento e abbiamo bisogno dei suoi gol in questo finale di stagione”, conclude Đalović.
Chiusura del cerchio
Parlando di gol, il miglior marcatore (e assistman) della squadra è Fruk, rimasto tuttavia a secco contro Istra e Osijek e, guarda caso, non sono arrivati punti. Insomma, quando Toni non gira, non gira nemmeno il Rijeka. “È più una coincidenza – dice il fantasista della nazionale, che potrebbe agire nuovamente da falso nueve qualora Đalović dovesse decidere di far accomodare Čop in panchina –. Battiamo la Dinamo e allora nessuno ricorderà più le sconfitte con Istra e Osijek. Se siamo riusciti a batterli a Rujevica, possiamo farlo anche in casa loro. Sappiamo che non possono più permettersi passi falsi perché in caso di sconfitta sarebbero tagliati fuori dalla lotta e quindi da questo punto di vista avranno più pressione di noi. Mi aspetto perciò una Dinamo subito in spinta. È vero che un pareggio farebbe più comodo a noi, però se scendi in campo per difendere lo 0-0 alla fine la partita la perdi”.
Per il fantasista della nazionale le difficoltà del terzetto di testa non sono figlie di un calo in termini di qualità e competitività del campionato. “Direi che quest’anno la qualità è meglio distribuita. Non c’è stato un calo delle squadre più forti, bensì un miglioramento da parte di chi sta dietro. Squadre come Istra, Varaždin o Slaven Belupo stanno esprimendo davvero un bel calcio. E soprattutto tutte sono in lotta per qualcosa, per il titolo, per l’Europa o per la salvezza. Ora c’è molto più equilibrio ed è bello così. Anche la lotta per il titolo. Non ci sarebbe alcun gusto se una squadra fosse campione già alla 25ª giornata”.
Il trequartista ex Gorica sta disputando le sue ultime partite in maglia biancocrociata, poi a giugno sarà addio. Chissà verso quali lidi… “Sto vivendo la miglior stagione della mia carriera, dentro e fuori dal campo. Sarò sempre grato al Rijeka per aver creduto in me e per avermi fatto crescere. E un giorno spero di tornare a indossare questa maglia. Ho delle offerte, che però in questo momento sono l’ultimo dei miei pensieri. Vincere il doblete sarebbe la perfetta chiusura del cerchio. E poi si vedrà. Sicuramente il prossimo step sarà un campionato più competitivo di quello croato”, ha infine aggiunto Fruk.
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