Ettore Segnan, quel ragazzo di cent’anni

Lo storico corrispondente da Trieste del nostro quotidiano ha raggiunto un traguardo unico

0
Ettore Segnan, quel ragazzo di cent’anni
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Spegnere ogni anno una candelina nel giorno del compleanno significa festeggiare il raggiungimento di nuovi traguardi importanti. Ogni “anniversario” è già di per sé notevole, ma lo è ancor di più se ci si ritrova a soffiare la centesima candelina, un secolo per intenderci, un traguardo unico, quello della lunga giovinezza. E il “fiuman patoco” Ettore Segnan, da vero fuoriclasse della vita, ha raggiunto quest’obiettivo in scioltezza. Storico corrispondente da Trieste delle cronache sportive della Voce, ma anche di altre rubriche – che ancor oggi legge appassionatamente e quando magari capita di non trovarla in edicola s’incavola di brutto – lo abbiamo incontrato per una “ciacolada” a briglie sciolte. Con lui la moglie Mirta, fiumana de Braida, la figlia Doriana e il compagno di lei Pino. “Ciao muli, se arivadi”, ci ha accolti con gli occhi lucidi di felicità e commozione il nostro Ettore (permetteteci la confidenza), che abbiamo trovato in ottima condizione fisica, elegantissimo. Aneddoti, curiosità, ricordi dei bei tempi passati (e presenti), il ragazzo di cent’anni ha raccontato il suo percorso di vita irto di ostacoli, che lui ha superato brillantemente, da vero campione. Ci si potrebbe scrivere un libro per poi riprendere la trama per un film di successo.

Nato il 6 febbraio del 1923 a Fiume, andato poi a vivere giovanissimo a Pehlin nella casa della nonna materna, Ettore si trasferì a Trieste, che poi diventerà la sua città, nel 1940 all’età di 17 anni, per motivi di studio. “Nella mia vita ne ho passati di tutti i colori, non è stato facile”, ci ha detto Ettore, che da vero uomo di sport a trecentosessanta gradi non ha mai ritenuto che una missione fosse impossibile, vincendole tutte.
La sua collaborazione pluridecennale con la Voce nasce nel febbraio del 1968. Un rapporto inscindibile, un legame forte, come lo è anche quello con la sua Fiume. “M’incontrai con Ettore Mazzieri e Renato Tich a Gorizia e poi a Udine i quali mi proposero la collaborazione, che prontamente accettai”, ricorda Ettore. Triestina calcio – prima allo storico Grezar e poi al Rocco – e la pallacanestro Trieste i suoi cavalli di battaglia: cronache lucide e approfondimenti competenti, mai un minuto di ritardo nella consegna del pezzo via telefono fisso, altro che le diavolerie tecnologiche di oggi. Chi scrive, da giornalista alle prime armi, ha avuto la fortuna e l’onore di collaborare con Ettore Segnan. “Chiama Ettore, che ha pronto il pezzo della Triestina”, era il “diktat” del capo della sportiva.
Ettore ricorda con piacere anche l’iniziativa, portata avanti con Mazzieri, per includere i ragazzi di Fiume e dell’Istria nei Giochi sportivi della gioventù. “Erano gli inizi degli anni Ottanta e ci rivolgemmo al CONI regionale, che alla fine accettò la nostra proposta. Una bella soddisfazione”.

Aneddoti? Tanti. Ma uno in particolare. “Anni Settanta, con mia moglie e la figlia siamo in treno diretti a Genova per seguire l’amichevole tra Sampdoria e Rijeka. Ricordo che in campo c’era anche Desnica. Succede però che durante il viaggio, mentre stavamo riposando, sono stato derubato di tutto, portafoglio compreso. Un bel grattacapo. Per fortuna almeno Mirta si era svegliata in tempo… Beh, almeno il Rijeka vinse quella partita”.
Cent’anni e non sentirli. Dove sta il segreto? Qual è l’elisir di lunga vita o della giovinezza? Lo spiega la figlia e “dietologa” Doriana, pure lei – buon sangue non mente – collaboratore delle varie testate dell’EDIT. “Una dieta sana, che comprende sarme, papriche impinide, minestra de bobici, jota, calamari fritti, carne impanada, rape e capuzi in tecia, strudel de pomi, gelato a volontà. Di tutto un po’, senza però abusare. E poi ancora sport, tanto sport, prima in campo e poi in tribuna stampa”.
A questo punto non ci resta che darci appuntamento all’anno prossimo per la… carica dei 101.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display