ESCLUSIVO Kristian Ghedina presenta Cortina 2021

Il fuoriclasse ampezzano, uno dei più vincenti discesisti della storia, riveste l’incarico di Official Ambassador dei Campionati mondiali di sci alpino che si svolgeranno nella Regina delle Dolomiti dall’8 al 21 febbraio. Porte chiuse a causa del coronavirus ma in gara non mancherà lo spettacolo. «Se dovesse esserci qualche sorpresa mi auguro che sia italiana»

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ESCLUSIVO Kristian Ghedina presenta Cortina 2021

L’attesa è quasi finita. Tra una settimana esatta Cortina d’Ampezzo ospiterà la 46ª edizione dei Mondiali di sci alpino. Nel corso della manifestazione oltre 600 atleti provenienti da 70 nazioni si contenderanno le medaglie iridate in 13 gare maschili e femminili: discesa libera, super-G, gigante, slalom, combinata alpina e, per la prima volta, parallelo individuale, oltre alla gara a squadre mista. La località dolomitica ha già ospitato la rassegna iridata nel 1932 e nel 1956 (quest’ultima si è svolta in concomitanza con l’appuntamento olimpico come da prassi dell’epoca) e si è anche aggiudicata le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Tra i protagonisti della vittoria della candidatura della Perla delle Dolomiti spiccano i due ambassador ufficiali: Kristian Ghedina, uno dei più vincenti discesisti nella storia della Coppa del Mondo, e Sofia Goggia, campionessa olimpica in carica nella disciplina regina e vincitrice della coppa di specialità nel 2018. A fare gli onori di casa non poteva non essere Kristian, ampezzano di nascita, di cuore e di mente.

La pista Olimpia delle Tofane

Dal 5 al 10 giugno 2016 hai guidato la delegazione italiana al Congresso internazionale di Cancún che ha assegnato i Mondiali 2021 a Cortina. Come è nata l’idea della candidatura?
“In realtà si trattava della quinta candidatura consecutiva dal momento che il primo tentativo era stato effettuato nel 2008 in vista dei Mondiali del 2013. Il nostro comitato promotore, del tutto rinnovato rispetto a quelli che ci hanno preceduto, aveva come obiettivo principale quello di risvegliare e accrescere l’appeal di Cortina a livello internazionale”.

Ti è dispiaciuto di non essere stato chiamato in causa in precedenza?
“In tanti si erano stupiti che il mio nome non figurasse nelle precedenti delegazioni, ma non dipendeva certo da me. Sinceramente nella vita sono sempre andato per la mia strada e non ho mai sentito il bisogno di richiedere incarichi o favori di alcun tipo. L’unica cosa che conta è la soddisfazione di aver riportato i Mondiali a Cortina ripagando la stima e la fiducia di chi ha ritenuto che fossi la persona più indicata per svolgere il ruolo di ambassador”.

Da ampezzano doc, cosa si prova a rivestire questo ruolo e a organizzare i Mondiali a casa tua?
“Ho accettato molto volentieri e sono stato davvero felice di mettermi a disposizione. Dal mio ritiro dalle gare non c’è nessun atleta ampezzano che abbia raggiunto i miei risultati e sono fiero e orgoglioso di svolgere questo compito di rappresentanza. Anche se, a dire il vero, c’è una cosa che mi rattrista…”.

Quale?
“Il mio mestiere è sempre stato quello di andare veloce. Correre è la cosa che amo di più e disputare i Mondiali in casa da atleta avrebbe avuto un fascino ancora maggiore”.

Cortina è pronta al grande appuntamento iridato

Cosa rappresenta, invece, questo evento per la località di Cortina?
“I Mondiali daranno una boccata d’aria fresca al nostro territorio dal momento che negli ultimi tempi ci eravamo un po’ arenati, vivendo quasi di rendita grazie all’immagine che ci eravamo costruiti dopo aver organizzato le Olimpiadi del 1956. Nella vita non ci si deve mai fermare, ma bisogna sempre guardare avanti e cercare di rinnovarsi. I contributi che sono arrivati dal governo e dal CONI ci hanno permesso di rimettere a posto le strade, gli hotel, la piscina, la palestra e altre infrastrutture che stavano cadendo in disuso. A livello naturale e paesaggistico ci invidiano in tutto il mondo ed era doveroso valorizzare questo paradiso offrendo servizi all’altezza a tutti gli appassionati di sci”.

Quindi sei soddisfatto dell’operato della Fondazione Cortina 2021?
“Sicuramente. Hanno fatto molto bene, peraltro lavorando in condizioni molto difficili dovendo far fronte a un inconveniente totalmente inaspettato come quello del coronavirus. La pandemia ha costretto a rivedere tutti i programmi e adeguarsi di volta in volta ai vari provvedimenti governativi non è stato affatto facile, oltre a comportare un dispendio di denaro non indifferente”.

Come mai?
“L’attuale emergenza sanitaria ha impedito di gestire le risorse in maniera efficiente. Ad esempio, l’ufficialità che i Mondiali si sarebbero disputati a porte chiuse è arrivata soltanto poche settimane fa. Di conseguenza, non sapendo fino all’ultimo momento se gli spettatori avrebbero potuto assistere o meno all’evento, le tribune sono state ugualmente montate. Lo stesso discorso vale per la tenda VIP e per tante altre strutture”.

Magari questo sforzo potrà tornare utile in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, non trovi?
“Mondiali e Olimpiadi sono come due treni passati ad alta velocità e siamo stati bravi a salirci per avere la possibilità di rilanciare il fascino di Cortina. L’importanza dei Mondiali in vista dell’appuntamento olimpico è fondamentale dal momento che in quel caso saremo chiamati a ospitare le gare di sci alpino femminile sull’Olimpia delle Tofane, che è già pronta e al massimo avrà bisogno di normali adattamenti. Ma non ci dimentichiamo che Cortina sarà protagonista anche in altre quattro specialità olimpiche. Per il curling dovremo rimettere a posto lo Stadio Olimpico del Ghiaccio, mentre per il bob, lo skeleton e lo slittino una nuova pista olimpica sarà realizzata nello stesso posto in cui sorge quella attuale. Inoltre, per l’evento olimpico bisognerà migliorare ulteriormente la viabilità e l’accoglienza delle nostre strutture”.
In che condizioni sono le piste mondiali?

“Negli ultimi mesi sono stati effettuati numerosi interventi per renderle molto più moderne e attraenti anche per il turismo. La particolarità dei Mondiali risiede nella realizzazione di due zone d’arrivo perché non vi erano le condizioni di dislivello per poter pensare a un arrivo unico, che da una parte non sarebbe andato bene per lo slalom e dall’altra per le discipline veloci”.

Kristian Ghedina ha offerto sempre grande spettacolo in pista

Dove sono stati effettuati i lavori principali?
“Sicuramente nella zona del Col Druscié, dove è stata allargata la pista dedicata allo slalom maschile e femminile ed è stata costruita una cabinovia al posto della funivia precedente. Sulle Tofane, invece, dall’incrocio di due piste precedenti è stata creata una nuova pista di nome Vertigine che sarà utilizzata per le gare maschili di discesa libera, super-G e combinata. Inoltre, da qualche mese sono iniziati i lavori per la costruzione della cabinovia Son dei Prade – Bai de Dones, l’impianto che collegherà Pocol con le Cinque Torri. Proprio in quest’ultima area sciistica abbiamo realizzato la prima pista da sci pubblica in Italia dedicata agli allenamenti delle squadre agonistiche e intitolata all’eroe del K2 Lino Lacedelli. Qui si terranno gli allenamenti e le qualificazioni alle gare e al termine dell’evento rimarrà a disposizione degli sci club”.

Purtroppo i Mondiali si disputeranno a porte chiuse. Quanto inciderà questo fattore sulla competizione?
“Gli atleti sono così concentrati sulla gara che non si lasceranno condizionare dall’assenza del pubblico. Certo, è un dispiacere enorme che in un evento in cui verranno assegnate le medaglie mondiali mancheranno i festeggiamenti. Per non parlare dell’indotto economico che verrà meno dal momento che era previsto l’arrivo di ben 120mila persone in 14 giorni. In ogni caso Cortina è sempre uno spettacolo anche dalla tv e abbiamo fatto grandi investimenti sul digitale per dare maggiore risalto alla manifestazione, come ad esempio la creazione di tribune virtuali e di contenuti esclusivi sull’app ufficiale dell’evento”.

Non essendosi disputate a causa del coronavirus le finali di Coppa del Mondo in programma lo scorso anno non avete svolto il consueto «test event». Siete preoccupati al riguardo?
“Le finali sarebbero state un banco di prova perfetto per collaudare la macchina organizzativa perché di errori se ne fanno sempre. Io stesso, nonostante tutte le mie vittorie, non credo di aver mai fatto la gara perfetta. Comunque siamo tranquilli e consapevoli di aver preparato tutto al meglio. Speriamo soltanto che le condizioni meteo siano favorevoli e non succeda quello che è accaduto due anni fa ai Mondiali di Åre. Dover ritardare o posticipare le gare a causa del maltempo sarebbe spiacevole per le dirette televisive, la pubblicità e gli sponsor”.

Quali sono le principali misure adottate per fronteggiare l’emergenza sanitaria?
“Il protocollo è lo stesso che viene seguito in Coppa del Mondo e si basa principalmente sulla creazione di bolle specifiche per atleti e tecnici, giornalisti, addetti alla pista e organizzatori. L’obiettivo primario è quello di proteggere gli atleti da qualsiasi contatto esterno per evitare contagi che avrebbero una ricaduta negativa sull’esito della competizione e sulla qualità dell’evento”.

Infine, cosa ti aspetti dai protagonisti?
“I big saranno tutti in prima linea, ma se dovesse esserci qualche sorpresa mi auguro che sia italiana. Ospitare i Mondiali in casa non capita tutti i giorni e i nostri atleti saranno sicuramente molto motivati. In campo femminile, ad esempio, siamo messi alla grande sia nelle discipline tecniche che in quelle veloci: Sofia Goggia, Federica Brignone, Marta Bassino ed Elena Curtoni stanno andando fortissimo. Tra gli uomini facciamo un po’ di fatica in slalom e nel gigante, ma Alex Vinatzer e Luca De Aliprandini hanno ottime chance di far bene, senza trascurare l’immortale Manfred Moelgg. Nelle discipline veloci, invece, Dominik Paris e Christof Innerhofer potrebbero regalarci grandi soddisfazioni”.

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