Enrico Marotti. Tanta voglia di normalità

Il surfer di Volosca è pronto al debutto in Coppa del Mondo, rimasta ferma 18 mesi per via della pandemia. «Sarà una stagione sprint ma di questi tempi è già tanto tornare ad avere la possibilità di gareggiare»

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Enrico Marotti. Tanta voglia di normalità

Solitamente in questo periodo la stagione PWA di windsurf entrava nel vivo, con i migliori surfer a giocarsi la Coppa del Mondo di slalom. Nel 2020 la pandemia stravolse tutto facendo saltare l’intera stagione. Soltanto a luglio si riuscì a organizzare la tappa di Bol (Brazza), più in maniera simbolica, come un timido segnale di ripartenza. Purtroppo anche quest’anno l’emergenza sanitaria sta pesantemente condizionando la CdM, ancor sempre ferma al palo. E pensare che in passato si partiva già in aprile. Gli organizzatori stanno facendo il possibile per ripartire in sicurezza e mettersi alle spalle l’incubo Covid, ma la paura resta tanta e sebbene in un primo momento diverse località fossero state inserite nel calendario, successivamente hanno iniziato a tirarsi indietro una dopo l’altra, non volendo correre rischi. La stagione 2021 si farà, ma ad oggi permangono molti dubbi, dal numero di tappe all’assegnazione o meno del trofeo al vincitore. Le domande sono tante, le risposte poche. Lo sa bene Enrico Marotti, impaziente di scendere in acqua, di tornare a respirare l’atmosfera da gara, di misurarsi con gli avversari. Insomma, c’è una fortissima voglia di normalità. In questi giorni “Rico” sta ultimando la preparazione a casa sua, tra Preluca e Volosca, perché l’esordio è ormai vicino, nonostante tutto.

Rico, dopo una lunghissima attesa finalmente si (ri)parte…

”Il 21 giugno è in programma la prima regata in Israele e poi a inizio luglio la seconda in quel di Bol. E queste sono al momento le uniche due tappe sicure. Più avanti ci dovrebbero essere quelle di Ulsan in Corea del Sud e di Sylt in Germania, ma sono ancora in attesa di conferma. Stiamo navigando a vista”.

Quindi sarà una stagione sprint…

”Non è certamente il massimo, però di questi tempi è già tanto tornare ad avere la possibilità di gareggiare, che è la cosa più importante. Se tralasciamo la tappa di Bol dello scorso anno, siamo praticamente fermi da 18 mesi”.

Obiettivi e aspettative per il 2021?

”È sempre difficile parlare di aspettative, a maggior ragione dopo una pausa così lunga. L’obiettivo è andar forte, avere continuità di rendimento e rimanere ai vertici”.

L’anno scorso ha centrato il secondo posto a Bol nell’unica prova disputatasi

Rimanere ai vertici significa stare nella top 10?

”Esatto. Avevo chiuso il 2019 nei dieci e l’obiettivo non può che essere riconfermarmi. Poi è chiaro che voglio sempre migliorarmi e quindi proverò a fare un ulteriore step e a scalare ancora qualche posizione”.

Come detto, dopo l’esordio in Israele si andrà a Bol dove nel 2020 avevi centrato il secondo posto. L’asticella, immagino, è posta molto in alto.

”L’anno scorso però mancavano tanti big… Bol è la gara di casa. Ci ho corso tantissime volte e conosco bene il ‘terreno’ perciò parto sicuramente avvantaggiato, ma evito di fare proclami. Più che al risultato, guarderò soprattutto la prestazione”.

In Coppa del Mondo sei ancora a secco di vittorie. Chissà che a Bol non sia la volta buona…

”È vero. Fin qui ho vinto tre regate, ma il successo di tappa non è ancora arrivato. Il secondo posto di un anno fa a Bol conta relativamente perché i più forti non c’erano, però l’ultima prova del 2019 in Nuova Caledonia l’avevo chiusa al quarto posto perciò sono sulla buona strada ma ripeto, l’obiettivo è andar forte e i risultati arriveranno di conseguenza”.

Il calendario prevede per caso Mondiali o Europei?

”Sì, a fine agosto la Grecia dovrebbe ospitare i Mondiali. Di norma questi appuntamenti vengono un po’ snobbati dai migliori, ma siccome quest’anno il calendario è scarno, al via ci saranno tutti i big perciò sarà una rassegna di altissimo livello”.

Rico sta ultimando la preparazione nella sua Volosca

Dove hai svolto la preparazione?

”A Tenerife. Sono stato giù da metà dicembre a inizio aprile”.

Com’è andata?

”Sono soddisfatto. È filato tutto liscio, senza intoppi. Penso di aver raggiunto un buon livello di forma. Adesso sto ultimando la preparazione a casa, incentrata perlopiù sui test dei materiali e lavorando sull’aspetto mentale. Ma come sempre le risposte le avrò soltanto in gara”.

C’è un aspetto sul quale hai insistito in particolare?

”Lo start, che è un po’ il mio punto debole. Penso di essere migliorato, ma sarà cruciale riuscire a tradurre in gara quanto di buono fatto nel corso della preparazione”.

Ti sei vaccinato contro il Covid?

”Sono risultato positivo al rientro da Tenerife. Fortunatamente ho avuto soltanto qualche lieve sintomo. Ho fatto anche il test sierologico e sono carico di anticorpi perciò mi sento tranquillo”.

Due anni fa tu e la tua fidanzata Nika avete aperto a Volosca un centro di windsurf: come sta andando quest’avventura?

”È nato tutto con l’idea di offrire un nuovo contenuto a chi volesse provare un po’ di adrenalina. Devo dire che l’interesse non manca, ma l’anno scorso la pandemia è stata una mazzata. Ora però con le riaperture e l’allentamento delle varie restrizioni ci auguriamo che riparta la stagione turistica”.

Quand’è che vedremo un secondo surfer croato a farti compagnia in Coppa del Mondo? O magari una surfer…

”È difficile dirlo. La cosa però che mi rende particolarmente orgoglioso è la nouvelle vague di giovani surfer provenienti dal Quarnero che si stanno affacciando al panorama nazionale. In questo senso il nostro centro può diventare un punto di riferimento per il movimento regionale. Il windsurf è uno sport che ti prende e una volta che impari ad andare sulla tavola poi non la molli più”.

Una domanda che ti avranno fatto un milione di volte: e gli incontri ravvicinati con i grandi predatori dell’oceano?

”Ne ho avuti, certo, ma ultimamente non ne ricordo. Non sono però sempre gli squali a rappresentare un pericolo. Ad esempio in Nuova Caledonia ci siamo ritrovati a fare i conti con un esercito di piccoli serpenti marini, ovviamente velenosi”.

Una buona regola da seguire è quella di non urinare in acqua…

”Una regola che vale per tutte quelle zone in cui c’è una grande concentrazione di squali bianchi e di squali tigre, che possiedono recettori molto sensibili, per cui è meglio evitare di attirare troppo la loro attenzione…”.

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